ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06793

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 396 del 10/09/2020
Firmatari
Primo firmatario: SUT LUCA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 10/09/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 10/09/2020
Stato iter:
23/12/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/12/2020
BONAFEDE ALFONSO MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 23/12/2020

CONCLUSO IL 23/12/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06793
presentato da
SUT Luca
testo di
Giovedì 10 settembre 2020, seduta n. 396

   SUT. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   la casa circondariale di Pordenone è ubicata nell'antico castello cittadino, una fortezza adibita a struttura di detenzione a partire dalla fine del XIX secolo;

   il penitenziario ha una capienza di 38 posti, a fronte di un'effettiva presenza di detenuti che si avvicina spesso al doppio della sua capacità di contenimento;

   il sovraffollamento della casa circondariale di Pordenone è stato a più riprese portato all'attenzione del Ministero della giustizia e dei parlamentari eletti nel territorio;

   risale al gennaio del corrente anno l'appello del sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe) al Ministero della giustizia, in cui si segnalava la presenza di 64 detenuti all'interno della struttura e dell'urgente necessità di rinforzo della pianta organica relativa agli agenti di polizia penitenziaria operanti al suo interno;

   nell'ambito del cosiddetto «Piano carceri», inserito nella legge 13 dicembre 2010, n. 220, e al fine di sopperire al sopracitato sovraffollamento della casa circondariale di Pordenone, il Comitato di indirizzo e controllo del Ministero della giustizia approvava la realizzazioni di un nuovo penitenziario da 300 posti, nell'ex caserma Dall'Armi situata nel vicino comune di San Vito al Tagliamento (Pn);

   come fedelmente ricostruito nella risposta del Ministero alla richiesta di sollecite notizie (prot. n. 21246), inoltrata dall'interrogante nel settembre dello scorso anno alla segreteria del Ministro interrogato (risposta elaborata dal dipartimento dell'amministrazione penitenziaria – direzione generale del personale e delle risorse sulla base anche degli elementi acquisiti dal competente provveditorato interregionale per le opere pubbliche) l'esecuzione dei lavori di costruzione del nuovo penitenziario è stata interrotta dal ricorso, presentato con richiesta di sospensiva dall'impresa Pizzarotti & C spa, risultata seconda classificata in sede di gara, indetta dal provveditorato interregionale per le opere pubbliche, contro l'aggiudicataria provvisoria C.o.v.e.c.o scpa, ora Kostruttiva soc. coop. in associazione con Riccesi spa, poi divenuta aggiudicataria definitiva con determina del R.d.P. n. 38347 del 18 novembre 2015;

   i successivi passaggi della vicenda giudiziaria in questione sono stati debitamente illustrati nella suddetta nota del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria;

   tra di essi, particolare riferimento va posto al subentro dell'impresa Pizzarotti & C spa, disposto dal Consiglio di Stato con la sentenza n. 5753/2018, con conseguente riforma della precedente pronunzia del Tar del Friuli Venezia Giulia n. 87/2016;

   la predetta pronuncia del Consiglio di Stato ha annullato gli atti con cui era stata disposta l'ammissione alla gara per la società Kostruttiva s.c.p.a, dichiarando l'inefficacia del contratto di appalto per la costruzione del nuovo penitenziario, stipulato dalla Kostruttiva s.c.p.a a seguito, dell'aggiudicazione definitiva;

   il subentro dell'impresa Pizzarotti alla prima aggiudicataria Kostruttiva è stato di recente confermato dalla sentenza della Corte di Cassazione del 20 gennaio 2020;

   attualmente, i lavori del cantiere per il nuovo carcere di San Vito al Tagliamento sono interrotti, in attesa della pronunzia dell'Avvocatura di Stato, finalizzata ad accertare le condizioni economiche di subentro dell'impresa Pizzarotti alla prima aggiudicataria Kostruttiva –:

   se sia a conoscenza di ulteriori elementi di natura amministrativa, utili a completare il quadro generale della vicenda esposta in premessa, in funzione di una sua quanto più celere risoluzione e a vantaggio della ripresa dei lavori per la realizzazione del penitenziario di San Vito al Tagliamento (Pn).
(4-06793)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 23 dicembre 2020
nell'allegato B della seduta n. 445
4-06793
presentata da
SUT Luca

  Risposta. — Con l'atto di sindacato ispettivo in esame, l'interrogante riferisce del sovraffollamento della casa circondariale di Pordenone, anche con riferimento al numero di operatori penitenziari, quindi del progetto di realizzazione del nuovo istituto penitenziario in san Vito al Tagliamento, pur rallentato dal contenzioso amministrativo, sollevando quesito circa ulteriori notizie, anche tese a velocizzare la ripresa dei lavori.
  Orbene, quanto al riferito sovraffollamento, alla data del 6 ottobre 2020, presso la casa circondariale di Pordenone risultavano presenti un totale di n. 57 detenuti (di cui 23 di nazionalità italiana) rispetto a una capienza regolamentare pari a complessivi n. 37 posti disponibili, rilevandosi un indice percentuale di affollamento pari al 154,05 per cento.
  In ogni caso, non risultano violazioni dei parametri minimi di vivibilità stabiliti dalla Corte europea dei diritti dell'uomo, atteso che 33 ristretti risultano fruire, allo stato, di spazi superiori ai 4 metri quadrati, mentre i restanti 23 detenuti risultano allocati in spazi compresi tra i 3 e i 4 metri quadrati.
  Con riguardo alla riferita carenza degli organici del corpo di polizia penitenziaria, come riferito in sede di risposta ad analoghe interrogazioni sul tema, si rappresenta che la riduzione complessiva degli organici operata dalla cosiddetta legge Madia e rivista dal successivo intervento normativo ha rimodulato la dotazione complessiva del corpo della polizia penitenziaria, passata da 44.610 unità a 41.202 unità, da ultimo implementata a 41.667 unità.
  Pertanto, allo stato, si osserva un divario tra organico del corpo di polizia penitenziaria previsto (41.667 unità) e organico effettivamente presente (37.654) pari al 9,63 per cento, sebbene risultano presenti nel ruolo agenti/assistenti del Corpo 33.495 unità, cioè, 2.105 in più rispetto all'organico previsto per lo stesso ruolo, pari a 31.390.
  Quanto all'organico di polizia penitenziaria della casa circondariale di Pordenone si rileva una differenza formale di 4 unità tra la dotazione organica prevista, pari a 53 unità e quella amministrata, pari a 49, con carenza maggiore (due presenze su 11 e 4 su 6) quanto al ruolo degli ispettori e dei sovrintendenti, peraltro comune alla generalità degli istituti del Paese, per effetto delle riduzioni suesposte.
  Per far fronte alla rilevata carenza di personale, si rappresenta che sono già state attivate le procedure per il concorso interno a complessivi n. 2.851 posti per la nomina alla qualifica iniziale di vice sovrintendente del ruolo maschile e femminile del corpo, in ossequio a quanto disposto dal decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 95, in materia di revisione dei ruoli delle forze di polizia.
  Relativamente alla carenza nel ruolo degli ispettori, invece, si segnala che è stato indetto un concorso interno, per titoli, a complessivi n. 691 posti (606 uomini e 85 donne) per l'accesso alla qualifica iniziale del ruolo degli ispettori del corpo; pertanto, all'esito della relativa procedura concorsuale, come in analoghi casi, si terrà nella massima considerazione la situazione di relativa carenza di personale che connota il penitenziario di Pordenone, attraverso l'assegnazione di un congruo numero di unità del corpo.
  Peraltro, mi pregio segnalare, che l'organico dell'istituto in argomento è stato comunque incrementato di n. 9 unità maschili e n. 2 unità femminile del ruolo agenti/assistenti, in occasione delle assegnazioni del 175°, 176° e 177° corso allievi agenti, avvenute nei mesi di marzo e aprile 2020.
  Passando al tema della prevista realizzazione nuovo istituto penitenziario di San Vito al Tagliamento, va evidenziato come trattasi di attività a cura del provveditorato interregionale per le opere pubbliche del Triveneto.
  In ogni caso, risulta non ancora perfezionato, allo stato, il subentro contrattuale dell'impresa «Pizzarotti & Co. S.p.A.», seconda classificata nel corso della procedura di gara, poiché sussistono ancora divergenze giuridiche sulle modalità del subentro e che, pertanto, si è in attesa di precipui provvedimenti da parte della magistratura amministrativa nel tempo adita.

Il Ministro della giustizia: Alfonso Bonafede.