ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06774

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 395 del 09/09/2020
Firmatari
Primo firmatario: FORMENTINI PAOLO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 09/09/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BILLI SIMONE LEGA - SALVINI PREMIER 09/09/2020
COIN DIMITRI LEGA - SALVINI PREMIER 09/09/2020
COMENCINI VITO LEGA - SALVINI PREMIER 09/09/2020
DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA LUIS ROBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 09/09/2020
PICCHI GUGLIELMO LEGA - SALVINI PREMIER 09/09/2020
RIBOLLA ALBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 09/09/2020
ZOFFILI EUGENIO LEGA - SALVINI PREMIER 09/09/2020
PATELLI CRISTINA LEGA - SALVINI PREMIER 09/09/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 09/09/2020
Stato iter:
22/10/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/10/2020
SERENI MARINA VICE MINISTRO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 09/09/2020

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/10/2020

CONCLUSO IL 22/10/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06774
presentato da
FORMENTINI Paolo
testo di
Mercoledì 9 settembre 2020, seduta n. 395

   FORMENTINI, BILLI, COIN, COMENCINI, DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA, PICCHI, RIBOLLA, ZOFFILI e PATELLI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   il 5 settembre 2020, la stampa nazionale ha dato notizia della probabile chiusura della scuola italiana di Asmara, in Eritrea, che era il nostro più antico istituto all'estero, essendo stato fondato nel lontano 1903;

   gli eritrei avrebbero già sigillato i locali, avviato l'inventario e disposto ispezioni, impedendo agli studenti iscritti di svolgere gli esami nella scuola ed invitandoli a spostarsi nelle scuole pubbliche della giovane repubblica africana;

   i locali della scuola italiana, che accoglieva fino a 1.500 studenti dalle primarie alle superiori, sarebbero inoltre ormai a rischio di esproprio da parte eritrea;

   in conseguenza di quanto accaduto in seguito allo scoppio della pandemia da SARS-CoV-2, le lezioni risultano essere state sospese, ma 13 insegnanti sono stati comunque trattenuti e sarebbero pronti a riprendere l'attività didattica qualora si creassero le condizioni per farlo;

   gli eritrei avrebbero considerato la sospensione della didattica imposta dall'emergenza Covid-19 come un segno di diminuzione dell'interesse italiano al mantenimento del presidio scolastico ad Asmara, dopo la riduzione dei fondi stanziati agli istituti situati all'estero ed il lamentato impoverimento dell'offerta educativa complessiva;

   la scuola, che aveva ed avrebbe tuttora 120 dipendenti, era di fatto un centro di irradiazione della cultura italiana nel Corno d'Africa, regione sede di rilevanti interessi nazionali del nostro Paese –:

   quali iniziative il Governo ritenga di dover assumere per scongiurare la chiusura della scuola italiana di Asmara ed il possibile esproprio da parte dello Stato eritreo.
(4-06774)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 22 ottobre 2020
nell'allegato B della seduta n. 414
4-06774
presentata da
FORMENTINI Paolo

  Risposta. — L'Istituto italiano statale è attivo ad Asmara dal 1903 e costituisce un elemento qualificante dei rapporti italo-eritrei. La scuola ha negli anni formato generazioni di giovani eritree ed eritrei, che rappresentano la grande maggioranza della sua popolazione studentesca. Il percorso bilingue e biculturale, con un articolato curriculum integrato per tutto il ciclo primario e secondario, vede impegnati oltre 1.200 alunni (di cui circa l'88 per cento eritrei) e circa 120 dipendenti a pieno regime tra personale di ruolo inviato dall'Italia e personale locale a contratto.
  La scuola è parte, a tutti gli effetti, del sistema d'istruzione nazionale e rilascia titoli di studio aventi corso legale in Italia. La sua gestione, al pari di tutte le altre scuole statali, ricade sotto la responsabilità dello Stato italiano.
  Le scuole statali all'estero operano, inevitabilmente, in contesti diversi da quello nazionale e devono possedere capacità di adattamento alle contingenze locali e di flessibilità di
curriculum. Caratteristiche che anche la scuola di Asmara ha sinora soddisfatto, con grande apprezzamento degli studenti e delle loro famiglie.
  Il 21 settembre 2012 è stato firmato l'Accordo tecnico sullo
status delle scuole italiane in Asmara e del loro personale, tuttora in vigore. L'articolo 17 dell'accordo prevede, a partire dal 2017, il rinnovo tacito di anno in anno. L'articolo 15 istituisce inoltre il Comitato tecnico congiunto, con il compito di «monitorare gli indirizzi pedagogici ed alcuni altri specifici aspetti relativi al funzionamento delle scuole italiane, tra cui quelli didattici».
  Da parte italiana è stata più volte sollecitata la piena attuazione dell'accordo, tra cui la costituzione del Comitato tecnico congiunto. Lo abbiamo fatto l'ultima volta con una nota verbale dell'Ambasciata ad Asmara del 10 febbraio 2020. In questa nota è stata espressa ampia disponibilità ad accogliere eventuali modifiche richieste da parte eritrea, insieme all'opportunità di adeguarlo al decreto legislativo n. 64 del 2017 per quanto riguarda la durata dei mandati all'estero del personale di ruolo.
  L'assenza del Comitato congiunto non ha in realtà pregiudicato la funzionalità dell'istituto. La scuola ha infatti promosso la costituzione di un Comitato genitori, composto, quasi esclusivamente, da membri eritrei a sostegno delle attività didattiche e alla programmazione. Il Comitato genitori è stato deputato, nei fatti, anche a facilitare il dialogo e la collaborazione con le autorità di Asmara. Si è spesso affiancato ai contatti in materia scolastica tra le autorità eritree e l'Ambasciata italiana.
  La situazione che ha generato la sospensione delle attività dell'istituto deriva, piuttosto, da decisioni assunte unilateralmente da parte di Asmara. Il 25 marzo 2020 il direttore dell'Ufficio di Presidenza dello Stato eritreo ha comunicato alla dirigente scolastica della scuola la fine dall'accordo tecnico bilaterale e la revoca della licenza ad operare. Il motivo addotto è stato quello della asserita «chiusura» della scuola da parte italiana.
  In realtà, sei giorni prima, il 19 marzo 2020, di fronte alle ordinanze locali anti-COVID contro gli assembramenti e al fatto che diversi docenti si trovavano temporaneamente bloccati fuori dal Paese o in quarantena in Eritrea dopo il loro rientro dall'Italia, il nostro ambasciatore ad Asmara aveva semplicemente disposto l'interruzione delle attività in presenza e la prosecuzione della didattica con altri mezzi.
  L'ambasciatore ne aveva tempestivamente informato il Ministero degli esteri di Asmara. Le stesse scuole eritree avrebbero sospeso le attività pochi giorni dopo.
  Anche sul piano formale, la lettera dell'Ufficio di Presidenza indirizzata alla dirigente scolastica contravviene a quanto previsto dall'accordo tecnico intergovernativo del 2012. In base al testo dell'accordo, ogni eventuale divergenza deve essere risolta attraverso canali diplomatici.
  I numerosi passi effettuati a Roma e ad Asmara, scritti e verbali, a tutti i livelli, per chiarire la situazione e indurre le autorità eritree ad un ripensamento, non hanno fin qui ricevuto riscontro. Oltre alla mia lettera al Ministro degli esteri di Asmara del 22 giugno e al mio incontro alla Farnesina con l'Ambasciatore eritreo a Roma del 26 giugno 2020, il Presidente del Consiglio Conte ha inviato sull'argomento una lettera al presidente Afewerki.
  Tra luglio e agosto, il Ministero dell'educazione eritreo ha proceduto ad inventariare i beni presenti nella scuola, ospitata da edifici di proprietà dello Stato eritreo, e ad apporvi i sigilli.
  Tenuto conto delle circostanze sopra descritte, è stato inevitabile decretare la chiusura temporanea della scuola a partire dal 1° settembre 2020. Con l'obiettivo di lasciare aperta la possibilità di un riavvio graduale delle attività, le 13 posizioni vacanti di personale di ruolo presso la scuola sono riattivabili, in caso si rendesse possibile la riapertura.
  Sin dall'inizio della vicenda il Governo italiano ha mostrato, e continuerà a mostrare, ampia disponibilità al dialogo. Considerata l'importanza anche storica dell'istituto italiano omnicomprensivo di Asmara ed il suo ruolo a beneficio delle giovani generazioni eritree ed italiane, il Governo proseguirà con determinazione nella ricerca di ogni soluzione utile alla ripresa e al rilancio delle attività scolastiche. La recente assunzione in servizio del nuovo ambasciatore d'Italia ad Asmara, Ministro plenipotenziario Marco Mancini, è espressione e conferma di tale determinazione a ricercare ogni utile soluzione alla vicenda.

La Viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale: Marina Sereni.