ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06763

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 394 del 08/09/2020
Firmatari
Primo firmatario: LOLLOBRIGIDA FRANCESCO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 08/09/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER LE POLITICHE GIOVANILI E LO SPORT
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LE POLITICHE GIOVANILI E LO SPORT delegato in data 08/09/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06763
presentato da
LOLLOBRIGIDA Francesco
testo di
Martedì 8 settembre 2020, seduta n. 394

   LOLLOBRIGIDA. — Al Ministro per le politiche giovanili e lo sport, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   lo statuto della Federcalcio demanda l'organizzazione del campionato di calcio alla Lega calcio di serie A, un'associazione privata non riconosciuta della quale fanno parte in forma privatistica le società affiliate alla F.i.g.c. che partecipano al campionato di serie A;

   la Lega calcio serie A, quale organizzatore del campionato, è contitolare – assieme alle società sportive, in quanto organizzatori dei singoli eventi – dei relativi diritti audiovisivi ed esercita il diritto di commercializzazione di tali diritti, mediante procedure competitive di assegnazione, organizzate e gestite secondo i criteri di trasparenza ed efficienza;

   in questi giorni è in corso la relativa procedura di assegnazione, e da notizie di stampa si apprende che sarebbero pervenute alla Lega calcio due tipologie di offerte:

    a) seguendo un modello tradizionale, due operatori specializzati (Wanda e Mediapro) si sono rivolti direttamente ai club proponendo una partnership per realizzare un canale della Lega;

    b) seguendo un modello di natura finanziaria e speculativa, invece, sei fondi di investimento internazionali hanno proposto offerte vincolanti per entrare in una media company che commercializzerebbe i diritti tv;

   questo secondo modello proposto, di natura prettamente speculativa, non appare, tuttavia, all'interrogante affatto compatibile con il valore sociale del gioco del calcio e con la conseguente valenza pubblicistica dell'attività di organizzazione dei campionati, cui è inscindibilmente connesso lo sfruttamento dei diritti audiovisivi;

   al contrario, affidare stabilmente a fondi speculativi la gestione ed il controllo della governance della più importante risorsa del calcio italiano, rappresentata dai diritti televisivi, costituirebbe un fattore di contaminazione penetrante che andrebbe a condizionare l'autonomia e le scelte operative;

   infatti, diversamente dall'opzione tradizionale, in cui l'operatore specializzato resta un semplice strumento degli enti preposti al governo del calcio, l'ipotizzato trasferimento della gestione e la governance della newco nell'ambito della quale saranno gestiti i diritti televisivi a fondi speculativi, comporterebbe l'attribuzione ai fondi stessi di un potere di condizionamento ben più penetrante ed incisivo in tutto e per tutto contrastante con quei principi costituzionali che riservano allo Stato e agli organi pubblici di governo del calcio le funzioni di governo ed indirizzo di questo sensibile settore;

   il richiamato contrasto si mostra ancor più insidioso e pericoloso per il sistema se si considera l'incontrollabile e mutevole assetto proprietario dei fondi e la spirale di opacità che ne avvolge le decisioni, aspetti certamente inconciliabili con l'esigenza basilare di trasparenza che deve caratterizzare qualsiasi attività che presenti rilevanza sul piano del pubblico interesse;

   tale cessione di quote ai fondi speculativi internazionali, se attuata, concreterebbe, peraltro, una spogliazione definitiva di prerogative e competenze tassativamente fissate dalla legge;

   inoltre si porrebbe in contrasto con la temporaneità della delega che la Federazione attribuisce per l'organizzazione dei campionati;

   il tutto, infine, avviene con fretta sospetta, a maggior ragione se si considera che, nella bozza di Testo unico dello sport, si stavano dettando disposizioni volte a garantire la trasparenza e l'efficienza del mercato dei diritti audiovisivi, e a disciplinare la ripartizione delle risorse economiche e finanziarie assicurate dalla commercializzazione in forma centralizzata di tali diritti –:

   se il Governo sia informato di quanto esposto in premessa;

   quali iniziative di competenza intendano adottare per scongiurare il rischio che fondi speculativi internazionali si approprino della gestione dei diritti televisivi, acquisendo la capacità di influenzare, con le proprie logiche di profitto, il campionato di calcio italiano di serie A e la sua organizzazione, a detrimento dell'intero sistema sportivo italiano.
(4-06763)