ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06744

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 394 del 08/09/2020
Firmatari
Primo firmatario: VINCI GIANLUCA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 08/09/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 08/09/2020
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 08/09/2020
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 10/09/2020
Stato iter:
15/01/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/01/2021
LIUZZI MIRELLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 15/01/2021

CONCLUSO IL 15/01/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06744
presentato da
VINCI Gianluca
testo di
Martedì 8 settembre 2020, seduta n. 394

   VINCI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   a norma dell'articolo 13-ter del vigente decreto-legge n. 179 del 2012, lo Stato riconosce l'importanza del superamento del divario digitale, in particolare nelle aree depresse del Paese, per la libera diffusione della conoscenza fra la cittadinanza, l'accesso pieno e aperto alle fonti di informazione e agli strumenti di produzione del sapere. A tal fine, promuove una «Carta dei diritti», nella quale sono definiti i principi e i criteri volti a garantire l'accesso universale della cittadinanza alla rete internet senza alcuna discriminazione o forma di censura;

   purtroppo, il divario digitale, specialmente nelle aree interne montane è oggi ancora assai presente. È il caso del comune di Civago (RE), cittadina apprezzata per le meravigliose montagne, per i servizi turistici sempre attenti all'ospite, per i suoi rifugi montani, San Leonardo, Segheria e CAI Battisti, per le vertiginose vie ferrate;

   da anni l'unico operatore telefonico mobile ad offrire servizi di telefonia cellulare a Civago, è Vodafone;

   dalla fine di giugno 2020 si registrano gravi disservizi di rete nel comune e continuamente cittadini residenti, villeggianti e turisti denunciano inascoltati una situazione insostenibile: il ripetitore locale di Vodafone smette spesso di funzionare isolando letteralmente la bella località appenninica, che d'estate attira anche numerosi smart-workers, che a causa dei disservizi nelle telecomunicazioni si trovano a non poter svolgere il proprio lavoro;

   per svariati giorni, chi transitava o soggiornava a Civago non ha potuto chiamare i numeri di emergenza 118 e 112, in caso di bisogno del Soccorso alpino o di una più semplice ambulanza, anche per un banale soccorso stradale;

   dal 2019, Civago è inserita dall'Uncem, Unione nazionale comuni comunità enti montani, nelle 1.220 località italiane dove telefonare, mandare un messaggio Sms, navigare in Internet con il proprio smartphone è impossibile o quasi;

   lo sviluppo delle aree interne dell'Appennino, specialmente dell'Appennino reggiano, passa indiscutibilmente dalla possibilità per i turisti ed i visitatori di non essere isolati con le telecomunicazioni e soprattutto dai canali internet;

   anche per fare fronte alle misure di distanziamento sociale ed alle conseguenti possibilità di adottare le forme del lavoro agile e dell'istruzione a distanza, è inderogabile avere l'accesso garantito alla rete internet e lo Stato dovrebbe rimuovere gli ostacoli che lo pregiudicano –:

   quali iniziative urgenti il Governo intenda intraprendere per fare in modo che soprattutto nelle aree montane, segnatamente dell'Appennino reggiano, sia, assicurato il superamento del divario digitale;

   se non si intendano adottare le iniziative di competenza affinché nel comune di Civago sia garantita la piena ed efficace continuità dei servizi di telecomunicazioni e della telefonia mobile.
(4-06744)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 15 gennaio 2021
nell'allegato B della seduta n. 452
4-06744
presentata da
VINCI Gianluca

  Risposta. — Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo in esame, sentita la direzione generale competente del Ministero dello sviluppo economico, si rappresenta quanto segue.
  L'interrogante fa riferimento all'importanza del superamento del divario digitale, in particolare nelle aree interne montane, soffermandosi sui disservizi di rete nel territorio di Civago, frazione del comune di Villa Minozzo (Reggio Emilia).
  L'interrogante riferisce, in particolare, che da anni l'unico operatore telefonico mobile ad offrire servizi di telefonia cellulare a Civago, sarebbe Vodafone.
  Sulle criticità sollevate è stato sentito direttamente l'operatore in questione, che – a riguardo – riferisce quanto segue.
  La stazione radio che fornisce servizio al territorio di Civago è rilegata in rete fissa da una catena di ponti radio, a causa della conformazione orografica del territorio e della contestuale assenza di collegamenti in fibra. Perché questa soluzione sia efficiente, è necessario il perfetto funzionamento di tutte le stazioni radio base che fanno parte della catena trasmissiva: un qualsiasi disservizio su una delle stazioni poste sulla catena trasmissiva pregiudica, infatti, il funzionamento delle altre stazioni.
  Ebbene, è proprio a causa di alcuni disservizi (di diversa natura) verificatisi sulla catena trasmissiva che, nel corso dei mesi passati, il funzionamento della stazione che serve la frazione di Civago è stato parziale ovvero in guasto con inusuale frequenza.
  La società, tuttavia, ha informato questo Ministero di impegnarsi a risolvere, nel più breve tempo possibile, le criticità che si sono verificate e di adottare dovute modifiche strutturali tese a ridurre il numero di nodi presenti della catena trasmissiva per aumentarne l'affidabilità.
  Sul punto sono stati sentiti anche gli altri operatori di telefonia mobile. In particolare, l'operatore TIM ha confermato che, nonostante la copertura mobile nel comune sia complessivamente buona, sussistono zone con segnale affievolito o carente, a causa della vastità e orografia del territorio. La frazione di Civago, in particolare, non presenterebbe alcuna copertura mobile TIM, in quanto la stessa sconta caratteristiche orografiche complesse.
  Alla luce delle problematiche sollevate dall'interrogante, si ribadisce anche in questa sede che i problemi connessi alla digitalizzazione dei comuni italiani sono noti ed una delle priorità di questo Governo è senz'altro quella di eliminare il divario digitale esistente nel nostro Paese.
  A tal fine, il 24 luglio 2020, nell'ambito degli Stati generali della Montagna, il Ministro per l'innovazione tecnologica – presidente del Comitato per la diffusione della banda ultralarga (COBUL) e la digitalizzazione e l'Unione nazionale comuni comunità enti montani (UNCEM) hanno firmato il «Protocollo d'intesa per la realizzazione di un programma di azioni coordinate per l'innovazione e la digitalizzazione dei Comuni montani italiani», con il quale le parti si sono impegnate a realizzare azioni sinergiche per garantire la più ampia e inclusiva diffusione delle tecnologie digitali in modo da permettere a tutti i cittadini, ovunque residenti, di fruire dei servizi digitali messi a disposizione dalle pubbliche amministrazioni, anche attraverso un adeguato e paritario accesso alla rete.
  Tra le misure varate dal Governo a sostegno delle situazioni come quella in parola, si ricorda quanto disposto dall'articolo 1, comma 315, della legge 27 dicembre 2019, n. 160 (legge di bilancio 2020), il quale ha previsto: «Per sostenere gli interventi di iniziativa regionale volti alla realizzazione di tralicci di proprietà pubblica in zone prevalentemente montane, ove è palese il fallimento di mercato dell'offerta di servizi di telefonia mobile degli operatori fisici cellulari, è riconosciuto un contributo, nel limite delle disponibilità del fondo [...], a favore delle regioni che presentano un programma per la realizzazione di detti tralicci in zone prevalentemente montane entro il 31 marzo 2020. A tale fine è istituito un fondo nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze con una dotazione pari a 1,5 milioni di euro per l'anno 2020. Il Ministro dell'economia e delle finanze [...] ripartisce, entro il 30 giugno 2020, tra le regioni che ne fanno richiesta, le risorse disponibili presso tale fondo».
  Ulteriori azioni sono state varate con il decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76 (decreto «Semplificazioni»), convertito, con modificazioni, dalla legge 11 settembre 2020, n. 120, che ha introdotto misure per consentire l'adeguamento o l'installazione di impianti di telefonia mobile, nonché con il decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18 (decreto «Cura Italia»), convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, il quale contempla «Misure destinate agli operatori che forniscono reti e servizi di comunicazioni elettroniche» (articolo 82). Quest'ultimo dispone che le «imprese che svolgono attività di fornitura di reti e servizi di comunicazioni elettroniche, [intraprendano] misure e [svolgano] ogni utile iniziativa atta a potenziare le infrastrutture e a garantire il funzionamento delle reti e l'operatività e continuità dei servizi» (comma 2), dando comunicazione di tali misure straordinarie all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM), la quale a sua volta «provvede a modificare o integrare il quadro regolamentare vigente» (comma 6).
  Si evidenzia, inoltre, che il territorio dell'Appennino emiliano è oggetto di un programma di infrastrutturazione della regione Emilia-Romagna gestito dalla società Lepida –
utility regionale per le telecomunicazioni – a cui partecipano diversi operatori della telefonia mobile. Si tratta di un progetto a cofinanziamento pubblico-privato di durata pluriennale per la copertura della telefonia mobile nelle zone montane e rurali più periferiche del territorio regionale. Durante la fase di screening del progetto, i comuni, interpellati da Lepida, hanno fornito informazioni in ordine alle carenze di copertura mobile nei propri territori. Il progetto prevede che la regione Emilia-Romagna realizzi infrastrutture e collegamenti da mettere a disposizione, senza oneri, degli operatori interessati, cui spetterebbe la fornitura e posa degli apparati, la relativa manutenzione e il costo dei consumi energetici.
  Sulle criticità espresse nell'atto in parola è stata sentita anche l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM), impegnata nel monitoraggio del mercato di
broadband e ultra-broadband al fine di individuare le azioni idonee ad incentivare gli investimenti privati, tenuto anche conto della copertura realizzata con infrastrutture finanziate con aiuti di Stato.
  Il decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 145, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2014, n. 9, infatti, ha dato all'Autorità il compito di costituire una banca dati di tutte le reti di accesso ad
internet esistenti sul territorio nazionale, disponibile all'indirizzo https://maps.agcom.it. La banca dati offre la possibilità di analizzare lo stato di sviluppo dell'offerta di accesso ad internet al singolo indirizzo e di fare valutazioni comparative sulle diverse tecnologie e velocità. Le informazioni possono essere utilizzate per sapere quale infrastruttura di accesso ad internet arrivi a casa propria o per identificare eventuali misure per colmare il divario digitale.
  La banca dati mette a disposizione anche informazioni relative alla copertura mobile assicurata con le diverse tecnologie e consente di individuare le zone di territorio non coperte. I dati disponibili mostrano che vi è stata negli anni una significativa crescita nella disponibilità di infrastrutture di rete, sia per quanto riguarda le reti mobili che quelle fisse.
  Orbene, da tale banca dati, risulterebbe che la frazione di Civago è coperta con rete 4G da almeno un operatore.
  In generale, la disponibilità di servizi di rete mobile 4G era pari a circa il 98 per cento del territorio nazionale a fine 2019, anche nelle aree rurali, a fronte di un 90 per cento a fine 2018.
  L'AGCOM ricorda, inoltre, che gli operatori TIM e Vodafone, aggiudicatari dei blocchi da 80 MHz della banda 3600-3800 MHz assegnata per i servizi 5G dalla delibera della stessa AGCOM n. 231/18/CONS, hanno obbligo di copertura, nell'ambito dei comuni con meno di 5.000 abitanti, di quegli utenti che dovessero rimanere scoperti al termine della realizzazione dei progetti riguardanti il Piano strategico nazionale per la Banda Ultra-Larga (BUL), relativi ai bandi di gara pubblici gestiti dalla società Infratel e attualmente in corso di realizzazione da parte del concessionario vincitore Open Fiber. Tale obbligo, che scatterebbe solo qualora un utente rimasto scoperto richiedesse il servizio di connettività, è dunque complementare e distinto rispetto ai piani pubblici per la banda ultra-larga. La copertura dei comuni oggetto d'obbligo selezionati dagli operatori aggiudicatari è prevista progressivamente a partire dall'inizio del prossimo anno, secondo un calendario definito da ciascun aggiudicatario. A tale riguardo, l'AGCOM rileva che il comune di Villa Minozzo, di cui Civago è una frazione, è stato inserito nelle liste d'obbligo di entrambi gli operatori TIM e Vodafone, anche se temporalmente verso la fine del periodo entro il quale va espletato l'obbligo medesimo. Poiché le liste d'obbligo possono subire modifiche, spetterebbe all'amministrazione comunale verificare direttamente con gli operatori la possibilità di anticipare la copertura di Villa Minozzo. Tuttavia, al fine di circoscrivere l'obbligo, occorre che sia acquisito preventivamente il piano di copertura di Open Fiber.
  L'AGCOM specifica altresì che l'obbligo di copertura e connettività sopra richiamato riguarda la fornitura del servizio direttamente all'unità immobiliare in cui è situato il cliente finale, ad esempio mediante l'impiego di architetture di tipo
Fixed Wireless Access (FWA). Tale meccanismo potrebbe indirizzare alcune delle problematiche esposte dall'Onorevole interrogante, pur non essendo sostitutivo di una copertura mobile generalizzata, anche in considerazione delle caratteristiche radioelettriche della banda di frequenza in questione.
  In conclusione, si rappresenta che il comune di Villa Minozzo risulta inserito nelle cosiddette «aree bianche» – ossia aree a fallimento di mercato, prive di investimenti da parte di operatori privati – del Piano banda ultralarga (Piano BUL). I lavori per la realizzazione di una rete in fibra nel territorio di riferimento sono stati avviati nel 2019 e sono attualmente in corso; la commercializzazione dei servizi su infrastruttura «
Fiber to the Home» (FTTH), cioè «fibra fino a casa», è prevista a metà 2021. È, altresì, previsto l'avvio, a gennaio 2021, dei lavori per la realizzazione della infrastruttura wireless per la fornitura di connettività ad alta velocità, con data di chiusura dei lavori ad inizio 2022 e piena operatività a giugno 2022.
  L'infrastrutturazione delle cosiddette «aree bianche» rappresenta la prima fase di attuazione del Piano nazionale BUL. Il piano strategico per la banda ultralarga è coordinato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, tramite COBUL.
  Si rappresenta, infine, che gli aggiornamenti giornalieri dello stato di avanzamento del Piano BUL, comune per comune, indicando anche la tecnologia disponibile (FWA o fibra) sono riportati da Infratel Italia, società controllata al 100 per cento da Invitalia s.p.a. e vigilata dal Ministero dello sviluppo economico e soggetto attuatore del Piano nazionale BUL, sull'apposito sito dedicato (
https://bandaultralarga.italia.it/).
La Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico: Mirella Liuzzi.