ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06699

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 391 del 02/09/2020
Firmatari
Primo firmatario: GALANTINO DAVIDE
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 02/09/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VARCHI MARIA CAROLINA FRATELLI D'ITALIA 02/09/2020
FERRO WANDA FRATELLI D'ITALIA 02/09/2020
CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA 04/09/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 02/09/2020
Stato iter:
23/12/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/12/2020
BONAFEDE ALFONSO MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 04/09/2020

RISPOSTA PUBBLICATA IL 23/12/2020

CONCLUSO IL 23/12/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06699
presentato da
GALANTINO Davide
testo presentato
Mercoledì 2 settembre 2020
modificato
Venerdì 4 settembre 2020, seduta n. 393

   GALANTINO, VARCHI, FERRO, CIABURRO. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   l'interrogante apprende che tre agenti della polizia penitenziaria sono morti suicidi nel mese di agosto 2020;

   a togliersi la vita sono stati una donna assistente capo presso la casa circondariale di Palermo, e due operatori in servizio all'istituto di Latina;

   gli agenti di polizia penitenziaria svolgono in prima linea in carcere il loro servizio in un contesto segnato da numerose criticità strutturali, gestionali e numeriche, aggravate nell'ultimo periodo a causa dell'emergenza sanitaria;

   inoltre, il lavoro delicatissimo svolto dagli agenti di polizia penitenziaria non presenta riferimenti stabili in ordine alle situazioni psicologiche, diretti ad evitare conflittualità nelle relazioni con i detenuti ed a sostegno della personalità –:

   se sia intenzione del Ministro interrogato adottare iniziative per definire una normativa ad hoc volta a garantire ambienti rispettosi dei diritti e della dignità dei lavoratori, garantendo personale in numero rispondente alle esigenze ed una formazione continua per gli agenti di polizia penitenziaria;

   se il Ministro interrogato intenda avviare un iter per la costruzione di nuovi carceri idonei a garantire le esigenze ut supra illustrate.
(4-06699)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 23 dicembre 2020
nell'allegato B della seduta n. 445
4-06699
presentata da
GALANTINO Davide

  Risposta. — Con l'atto di sindacato ispettivo in esame, l'interrogante, preso atto di tre recenti casi di suicidio occorsi tra il personale appartenente al corpo di polizia penitenziaria, è a chiedere quali iniziative si intendano adottare per una maggiore garanzia di ambienti dignitosi e rispettosi dei diritti dei lavoratori, oltre che per assicurare un incremento delle dotazioni organiche e, da ultimo, l'edificazione di nuove strutture penitenziarie.
  Orbene, va subito evidenziato come gli eventi suicidiari di appartenenti alla polizia penitenziaria costituiscono tragiche evenienze che l'Amministrazione ha il dovere di attenzionare, onde verificare, nei limiti del possibile, se ciò possa trovare concausa in difficoltà riferibili all'ambiente lavorativo.
  La centralità dell'obbiettivo miglioramento delle condizioni di lavoro degli operatori passa, naturalmente, anche attraverso il loro benessere psicologico, assolutamente condizione necessaria per il sereno svolgimento dei delicati compiti di sicurezza e trattamentale cui sono chiamati.
  Ciò premesso, va dato conto del dato inerente la serie storica degli atti autosoppressi vi posti in essere, negli ultimi 10 anni, da personale appartenente al corpo di polizia penitenziaria in servizio presso gli istituti di pena per adulti.
  Pertanto, al 17 settembre 2020 si sono verificati 6 episodi suicidiari, a fronte di 19 eventi occorso nel 2019, 4 nel 2018, 9 nel 2017, 6 nei 2016, 2 nel 2015, 11 nel 2014, 6 nel 2013, 8 nel 2012 e 2011, e 5 nel 2010.
  In particolare, tali eventi hanno interessato il personale di Polizia penitenziaria di età compresa tra i 28 e i 59 anni e sono avvenuti, nella maggior parte dei casi, attraverso l'uso dell'arma di ordinanza.
  Quanto alle problematiche connesse al benessere psico-fisico del personale, la competente direzione generale del personale e delle risorse presso il Dap, tenuto conto della complessità del contesto penitenziario, ha avviato una serie di iniziative mirate e concrete al fine di promuovere e mantenere il più alto grado possibile di benessere fisico e psicologico del personale dell'amministrazione penitenziaria.
  Obiettivo primario, infatti, è quello di sostenere gli operatori che lavorano quotidianamente negli istituti di pena, i quali sono maggiormente esposti a situazioni di tensione e difficoltà, che non sempre riescono a trovare soluzione nell'ambiente lavorativo e in quello familiare.
  A tal fine, è stato stipulato un protocollo nazionale con l'associazione «Girotondo Intorno al Sogno», con il quale viene istituito uno sportello di ascolto e sostegno in favore di tutti coloro che, in totale anonimato, volessero condividere situazioni di difficoltà lavorative e personali, momenti di solitudine, stress e frustrazione.
  L'associazione è composta da un gruppo multidisciplinare di professionisti con diverse competenze specifiche che, a titolo di volontariato, portano avanti un'opera di sensibilizzazione e prevenzione sociale sulle problematiche più diffuse nell'infanzia, adolescenza, famiglia ed età adulta, proprie del nostro tempo.
  In tale ambito, l'associazione è impegnata nella realizzazione di un'efficace rete di collaborazione sul territorio regionale e nazionale con realtà volte a indagare, monitorare, prevenire e contrastare fenomeni di violenza e suicidio tra la popolazione.
  In particolare, l'associazione offre all'amministrazione penitenziaria un servizio gratuito di supporto in favore del personale che opera negli istituti penitenziari, sulla falsariga dell'esperienza positiva già maturata all'interno delle realtà penitenziarie di Toscana e Umbria, Emilia Romagna e Marche, Campania, impegnandosi ad assicurare e garantire ascolto e supporto psicologico nel rispetto delle normative vigenti in tema di
privacy.
  Sul punto va altresì dato conto di una recente circolare Dap 3689/6139 del 22 luglio 2020 (Aggressioni al personale – linee di intervento), laddove, al paragrafo 3, appunto dedicato al «miglioramento della qualità del lavoro negli istituti penitenziari», si evidenziata l'importanza del supporto psicologico, anche in conseguenza di aggressioni (ma non solo) e rilevata l'assenza di psicologi tra i ruoli del corpo di polizia penitenziaria, indica lo strumento di convenzioni e protocolli di intesa (stipulati o da stipulare) con gli ordini degli psicologi, nonché la sottoscrizione di un protocollo per l'istituzione di uno «sportello di ascolto e di sostegno gratuito a favore di tutti coloro che, in totale anonimato, volessero condividere situazioni di difficoltà lavorativa e personali, momenti di solitudine, di stress e frustrazione».
  Orbene, tale linea di intervento, unitamente al generale miglioramento degli ambienti lavorativi, è stata oggetto di specifica indicazione nel recente atto di indirizzo politico istituzionale per l'anno 2021.
  Relativamente, invece, al quesito inerente alla costruzione di nuovi complessi di edilizia penitenziaria, si evidenzia, in via preliminare, che la realizzazione di nuove strutture detentive, ordinariamente, attiene esclusivamente all'ambito di competenza dei Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
  Al fine di poter assicurare risposte più celeri ed efficaci al sovraffollamento penitenziario, con l'articolo 7 del decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135 (convertito con legge 11 febbraio 2019, n. 12, come riformato con decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162, convertito con modificazioni dalla legge 28 febbraio 2020, n. 8), è stato disposto che a tale attività concorra, fino al 2022, anche il Ministero della giustizia.
  L'Amministrazione, pertanto, oltre a proseguire nell'espletamento delle attività già di propria competenza, finalizzate alla riqualificazione del patrimonio edilizio ad essa concesso in uso governativo, è attualmente fortemente impegnata in un programma teso all'aumento dei numero dei posti detentivi mediante il recupero d'agibilità di quelli indisponibili per carenze manutentive, nonché all'edificazione di nuovi padiglioni in penitenziari già attivi, come pure alla riconversione a uso detentivo di strutture demaniali dismesse, in particolare caserme, aventi caratteristiche tali da poterne prefigurare – con prevalenti interventi di manutenzione ordinaria e/o straordinaria – un possibile adattamento a istituto penitenziario.
  Ciò premesso, mi pregio riferire dei procedimenti di edilizia penitenziaria di maggior rilievo avviati per fronteggiare il problema del sovraffollamento, superare talune criticità strutturali e favorire, al contempo, la creazione di ambienti più rispettosi dei diritti e della dignità dei lavoratori.
  Nel corso del corrente anno sono stati ultimati e attivati n. 3 nuovi padiglioni detentivi da 200 posti ciascuno presso gli istituti di Panna, Trani e Lecce, mentre è prevista l'imminente disponibilità di un nuovo padiglione di pari capienza l'istituto di Taranto.
  Entro l'anno dovrebbe essere ultimato un ulteriore padiglione da 200 posti presso la casa di reclusione di Sulmona.
  A seguito delle competenze attribuite all'amministrazione penitenziaria dal predetto articolo 7 del decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, nel marzo 2019 è stato varato un piano finanziario per la progettazione e realizzazione di 25 nuovi padiglioni modulari media sicurezza, da 120 posti cadauno, per complessivi 3.000 nuovi posti detentivi, da costruire in aree libere disponibili
intramoenia presso complessi penitenziari già attivi.
  Risultano attualmente avviati procedimenti per 12 moduli relativi agli istituti di Santa Maria Capua Vetere, Perugia, Rovigo, Civitavecchia, Viterbo, Vigevano, Monza, Napoli Secondigliano e Asti.
  Non solo, ai fini del celere incremento del patrimonio immobiliare penitenziario, nel 2018 è stato avviato, altresì, un tavolo tecnico con il Ministero della difesa e l'Agenzia del demanio per la riconversione di caserme dismesse o in corso di dismissione in istituti penitenziari di media sicurezza.
  Pertanto, sono già stati avviati i necessari procedimenti amministrativi inerenti la caserma Bixio di Casale Monferrato, volta al suo recupero conservativo e riconversione del compendio demaniale a istituto penitenziario per 400 posti; la caserma Battisti di Napoli, volta ad un progetto di riconversione a istituto da 200 posti, la caserma Barbetti di Grosseto, volta alla riconversione in istituto da 400 posti.

  Sono stati riavviati altresì, dopo una lunga sospensione causata dal fallimento dell'impresa affidataria, i lavori di completamento del reparto 41-bis di Cagliari Uta (92 posti), che dovrebbe essere ultimato entro il corrente anno.
  Risultano, inoltre, essere stati consegnati i lavori per il nuovo padiglione detentivo da 200 posti presso la casa circondariale di Bologna che dovrebbe essere ultimato entro il 2021.
  Ancora, sono in corso a cura dei competenti provveditorati alle opere pubbliche, organizzazioni, le progettazioni per le nuove strutture di Milano Bollate (200 posti), Brescia Verziano (330 posti) e Nola (1.200 posti), nonché per gli adeguamenti al Decreto del Presidente della Repubblica n. 230 del 2000 di reparti detentivi presso i penitenziari di Milano San Vittore, Napoli Poggioreale, Bari e la struttura sita nel Comune di Monteroni di Lecce (ex Ipm).
  Infine, mi corre l'obbligo di riferire che sono stati registrati ritardi, rispetto alle previsioni del cosiddetto «Piano Carceri», nei cantieri per le nuove strutture di San Vito al Tagliamento (300 posti), Forlì (250 posti), Milano Opera (400 posti) e Roma Rebibbia (400 posti) per complessivi 1.350 posti.

Il Ministro della giustizia: Alfonso Bonafede.