ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06690

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 390 del 01/09/2020
Firmatari
Primo firmatario: MORRONE JACOPO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 01/09/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 01/09/2020
Stato iter:
23/12/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/12/2020
BONAFEDE ALFONSO MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 23/12/2020

CONCLUSO IL 23/12/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06690
presentato da
MORRONE Jacopo
testo di
Martedì 1 settembre 2020, seduta n. 390

   MORRONE. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   da Nord a Sud sono centinaia le carceri in condizioni disastrose e dove le donne e gli uomini della polizia penitenziaria lavorano in condizioni drammatiche;

   l'istituto di pena della città di Sulmona, in provincia dell'Aquila, è da annoverarsi tra i più imponenti d'Italia – sono numerosi i reclusi ad alto tasso di pericolosità – ed è in procinto di divenire uno dei più considerevoli d'Europa in conseguenza della futura apertura di un nuovo padiglione, attualmente in costruzione, in grado di aggiungere, agli attuali, 400 detenuti ad elevata caratura criminale, altri 200 detenuti entro la fine del 2020;

   ad oggi, gli agenti assistenti (ruolo pilastro) previsti in pianta organica sono 247, ma assegnati 189;

   si rilevano turni costantemente ad otto ore che si dovrebbero fare solo in emergenza (unico caso in Abruzzo, visto che altrove si fanno le sei ore per turno, previste dall'accordo quadro nazionale) e un personale eccessivamente anziano per sopportare carichi di lavoro così pressanti;

   sovrintendenti ne sono previsti in pianta organica 26, ma assegnati 20, con una carenza di 6 unità;

   ispettori previsti in pianta organica 21, ma ne sono assegnati 28: sono 7 in più, ma questi ultimi con il ruolo superiore non svolgono le turnazioni notturne;

   per il funzionamento di questa struttura sarà necessario assegnare un nuovo contingente di personale di polizia penitenziaria e sarà necessario rafforzare gli organici del comparto funzioni centrali e la dirigenza penitenziaria;

   le attività amministrative necessarie per metter in sicurezza la struttura sono ancora in una fase del tutto iniziale, mentre occorrerebbe passare con urgenza alle fasi istruttorie successive, per consentire l'alloggiamento del personale nella caserma;

   si riconferma la piena solidarietà al corpo di polizia penitenziaria, in quanto vittima dell'ennesima disattenzione da parte del Ministero della giustizia e del Governo, propenso, secondo l'interrogante, a trascurare la sicurezza delle forze dell'ordine che garantiscono il rispetto delle leggi –:

   quali iniziative intenda intraprendere il Ministro interrogato per incrementare il personale di questo istituto penitenziario di massima sicurezza, che risulta mancante, con particolare riguardo ai ruoli degli agenti e degli assistenti di polizia penitenziaria.
(4-06690)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 23 dicembre 2020
nell'allegato B della seduta n. 445
4-06690
presentata da
MORRONE Jacopo

  Risposta. — Con l'atto di sindacato ispettivo in esame, l'interrogante, riferisce di rilevanti problematiche esistenti presso la casa circondariale di Sulmona, evidenziando specifiche criticità derivanti dalla carenza dell'organico della polizia penitenziaria, ritenuto insufficiente, a fronte della popolazione dei detenuti, indicati come presenti in numero di 400, ma suscettibili di aumento in ragione della prossima apertura di un nuovo padiglione da centinaia di posti, quindi delle difficoltà a ciò conseguenti anche relazione alla tipologia di detenuti presenti nel carcere, molti dei quali ad alto tasso di pericolosità, sollevando quesiti sulle iniziative che si intendano perciò assumere, soprattutto in termini di aumento degli organici.
  Orbene, come più volte ribadito, è indubbio che l'opera della polizia penitenziaria sia di primaria importanza, per la sicurezza interna così come per quella esterna, di cui costituiscono primo baluardo, ma altresì per Paltò contributo che forniscono nell'attività di rieducazione e reinserimento dei condannati nel consorzio sociale.
  Il Ministero, pertanto, pone forte attenzione alle esigenze di garantire un efficace
turn over del personale, risultando indubbie le criticità evidenziate e derivanti da organici ridotti o comunque fortemente limitati.
  Come riferito in sede di risposta ad analoghe interrogazioni sul tema dell'organico del corpo della polizia penitenziaria, si rappresenta che la riduzione complessiva degli organici operata dalla cosiddetta legge Madia e rivista dal successivo intervento normativo ha rimodulato la dotazione complessiva del corpo della polizia penitenziaria, passata da 44.610 unità a 41.202 unità, da ultimo implementata a 41.667 unità.
  Pertanto, allo stato, si osserva un divario tra organico del corpo di polizia penitenziaria previsto (41.667 unità) e organico effettivamente presente (37.654) pari al 9,63 per cento, sebbene risultano presenti nel ruolo agenti/assistenti del corpo 33.495 unità, cioè, 2.105 in più rispetto all'organico previsto per lo stesso ruolo, pari a 31.390.
  Ciò premesso, la casa di reclusione di Sulmona alla data del 23 settembre registra una presenza di 394 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 328 posti ed un indice di affollamento pari al 123,13 per cento.
  Dei detenuti presenti, 382 risultano di nazionalità italiana e 12 di nazionalità straniera; 377 risultano ascritti al circuito alta sicurezza.
  Quanto anorganico di polizia penitenziaria della casa di reclusione di Sulmona si rileva una differenza formale di 31 unità tra la dotazione organica prevista, pari a 267 unità e quella assegnata, pari a 246.
  Tuttavia, in ragione delle unità distaccate in entrata ed in uscita, la forza in concreto amministrata è pari a 244 unità.
  Per far fronte alla rilevata carenza di personale, si rappresenta che sono già state attivate le procedure per il concorso interno a complessivi n. 2.851 posti per la nomina alla qualifica iniziale di vice sovrintendente del ruolo maschile e femminile del corpo, in ossequio a quanto disposto dal decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 95, in materia di revisione dei ruoli delle forze di polizia.
  Relativamente alla carenza nel ruolo degli ispettori, invece, si segnala che è stato indetto un concorso interno, per titoli, a complessivi n. 691 posti (606 uomini e 85 donne) per l'accesso alla qualifica iniziale dei ruolo degli ispettori del corpo; pertanto, all'esito della relativa procedura concorsuale, questa amministrazione terrà nella massima considerazione la situazione di relativa carenza di personale che connota il penitenziario di Sulmona, attraverso l'assegnazione di un congruo numero di unità del corpo.
  Ancora, si segnala, che l'organico del carcere di Sulmona è stato incrementato di n. 13 unità maschili e n. 1 unità femminile del ruolo agenti/assistenti, in occasione delle assegnazioni del 175°, 176° e 177° corso allievi agenti, avvenute nei mesi di marzo e aprile 2020, e che in data 2 settembre 2020 è stato disposto un ulteriore incremento pari a n. 5 unità maschili, attraverso lo scorrimento della graduatoria formata all'esito dell'interpello relativo all'anno 2018.
  Infine si riferisce che è in via di conclusione il concorso pubblico per il reclutamento di complessivi n. 754 posti di allievo agente del corpo di polizia penitenziaria, la cui assunzione avverrà entro il mese di dicembre 2020.
  Peraltro, ai sensi dell'articolo 259-
bis del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, recante «Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19» convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, è stata altresì prevista l'assunzione di 650 allievi agenti del corpo di polizia penitenziaria (488 uomini e 162 donne), in via prioritaria, mediante scorrimento della graduatoria degli idonei del concorso pubblico a 302 posti, elevati a 376, di allievo agente del corpo di polizia penitenziaria maschile e femminile, indetto con provvedimento del Direttore Generale 11 febbraio 2019, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, 4a serie speciale, n. 18, del 5 marzo 2019, e, per la parte residua, mediante scorrimento della graduatoria della prova scritta del medesimo concorso.
  Inoltre, è in fase di definizione il bando del concorso pubblico per circa 970 allievi agenti, riservato ai sensi dell'articolo 703, comma 1, lettera
d), del codice dell'ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, a valere sulle cessazioni (turn over) anno 2019 e sulle assunzioni straordinarie autorizzate ai sensi dell'articolo 1, comma 236, lettera c), della legge n. 205 del 2017 e dell'articolo 1, comma 381, lettera b), della legge n. 145 del 2018.
  Quanto sopra contribuirà certamente ad alleviare le difficoltà inerenti le carenze di organico evidenziate.
  In ordine, invece, alla riferita carenza di personale appartenente al comparto funzioni centrali, è utile premettere che le dotazioni organiche di riferimento sono state notevolmente ridotte nel corso degli anni, in applicazione delle norme sulla
spending review, che ha portato alla riduzione delle dotazioni organiche, prevedendo per il personale delle aree funzionali, un contingente organico di 4.689 unità e, per le qualifiche dirigenziali, un contingente complessivo di 345 unità (dato tabellare iniziale pari a complessive 9.929 unità, di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 4 ottobre 2000).
  Ciò premesso, si rappresenta che la situazione del personale del comparto funzioni centrali della casa di reclusione di Sulmona non presenta particolari criticità.
  Infatti, su 26 unità previste, comprese quelle dirigenziali, risultano 26 assegnazioni complessive e 24 presenze effettive, al netto dei distacchi in entrata e in uscita.
  L'organico dei funzionari giuridico pedagogici, poi pur presentando due vacanze, è nel complesso congruo; l'unità assegnata provvisoriamente in altra struttura, sempre in ambito provveditoriale, fa parte del contingente organico regionale a disposizione del provveditore per le eventuali necessità sul territorio.
  Come indicato dall'interrogante, si confermano i lavori per la prossima realizzazione del nuovo padiglione detentivo da 400 posti presso l'istituto di Sulmona, la cui ultimazione è prevista per il mese di novembre 2020.
  Considerando, dunque, i necessari tempi tecnici per l'effettuazione delle operazioni di collaudo e l'emissione del relativo certificato, la consegna all'istituto dovrebbe avvenire entro la metà del 2021.
  Va confermata altresì l'attuale inagibilità del fabbricato già destinato a caserma agenti, siccome a seguito di apposita verifica, ne è emersa l'elevato indice di vulnerabilità sismica.
  Al riguardo, per ovviare alle intuibili difficoltà, si riferisce che è in corso la stipula di una convenzione tra il provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria per il Lazio, l'Abruzzo e il Molise e il provveditorato alle opere pubbliche per il Lazio, l'Abruzzo e la Sardegna relativa all'attribuzione a quest'ultimo dei compiti di centrale di committenza per l'intero procedimento di adeguamento sismico della struttura.
  Il competente provveditorato di Roma ha reso noto che l'affidamento dei lavori avverrà, presumibilmente, nei primi mesi del 2021.
  Nelle more, sono stati previsti alloggiamenti alternativi per il personale, utilizzando anche la vicina scuola di formazione.
  Per completezza, si evidenzia, altresì, che è stato autorizzato, nel mese di luglio 2020, l'intervento di sistemazione della sala regia per un importo pari a euro 43.000 ed è in corso di ultimazione la predisposizione dell'intervento per la messa a norma della mensa di servizio.
  In riferimento alle disagevoli condizioni di turnazione, si riferisce che presso l'istituto penitenziario di Sulmona si prevede, principalmente, l'effettuazione di turni di otto ore. Circa il 10 per cento del personale effettua, invece, peraltro senza garanzie di regolarità, turni di sei o sette ore.
  Allo stato, le consistenze organiche e le assenze quotidiane del personale, anche improvvise, non consentono di organizzare turni di sei ore.

Il Ministro della giustizia: Alfonso Bonafede.