ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06606

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 388 del 07/08/2020
Firmatari
Primo firmatario: FITZGERALD NISSOLI FUCSIA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 07/08/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 07/08/2020
Stato iter:
26/01/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 26/01/2021
MERLO RICARDO ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 26/01/2021

CONCLUSO IL 26/01/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06606
presentato da
FITZGERALD NISSOLI Fucsia
testo di
Venerdì 7 agosto 2020, seduta n. 388

   FITZGERALD NISSOLI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   il Memorandum of Understanding sottoscritto da Italia e Danimarca nel 1996 durante i lavori preliminari della Convenzione per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito prevedeva che gli Stati contraenti concordassero sul fatto che l'imposizione fiscale in loco, sancita dall'articolo 19 della Convenzione, si applicasse esclusivamente alle retribuzioni dei beneficiari con cittadinanza danese, e non con quella italiana, e residenti in Danimarca ad accezione dei residenti in territorio danese, a prescindere dalla propria cittadinanza, che avevano acquisito ivi la residenza al solo scopo di prestare servizio a nome del Governo italiano;

   pertanto il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha assoggettato, nella sua veste di sostituto di imposta, la retribuzione dovuta ai dipendenti, alle ritenute fiscali alla fonte a favore dello stato italiano;

   di contro, poiché il Memorandum non si è evoluto in altra formula bilaterale è da considerarsi una mera dichiarazione di intenti tra Italia e Danimarca non trasposta in un atto legislativo vincolante in quanto non oggetto di ratifica parlamentare;

   tale anomalia deriverebbe da una «disattenzione» amministrativa attuatasi su entrambi i versanti che ha legittimato, però, le autorità fiscali danesi, a decorrere dal 2015, dunque 16 anni dopo la sigla della Convenzione bilaterale del 1999, a richiedere un fantomatico «ripristino della legalità» attraverso la pretesa del prelievo delle imposte fiscali in Danimarca con decorrenza dal 1 gennaio 19;

   l'avvio del Mutual Agreement Procedure (Map), a seguito delle procedure di rivalsa dello Skat, non ha condotto finora ad esiti sperati: allo stato attuale sarebbe certo il condono di due annualità fiscali (2015/16), mentre sarebbe in attesa l'ipotesi di condono per il 2017 sebbene l'originario obiettivo dell'amministrazione fosse quello di ottenere il riconoscimento del condono anche per tutto il 2018 in accordo con le istanze dei sindacati e dei lavoratori;

   stando ai calcoli elaborati dalla sigla sindacale maggiormente rappresentativa degli impiegati a contratto del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, con il passaggio al sistema danese, per il solo 2019 vi sarebbe un onere a carico dei lavoratori variabile dai 15.000 ai 24.000 euro annui, arrivando ad un sestuplo di quanto versato all'erario italiano, a cui andranno poi aggiunti gli oneri previdenziali maggiorati a seguito dell'entrata in vigore del regolamento (CE) n. 883/2004;

   risulta che lo scorso anno siano stati accordati dall'Amministrazione gli incrementi retributivi previsti dalla norma, assolutamente irrisori rispetto all'ammontare degli oneri fiscali che dovranno poi essere sostenuti in Danimarca: malgrado l'oggettiva urgenza di un ulteriore riadeguamento retributivo, ad oggi l'Amministrazione non ha inteso procedere in tal senso;

   in ragione degli elementi suesposti sarebbe imprescindibile una piena tutela dei nostri lavoratori: sia in sede di confronto Map, attraverso una ferma posizione dell'Italia nella prospettiva di definizione di un condono fiscale esteso a tutto il 2018, sia sul versante dell'agevole tutela degli interessi dei lavoratori attraverso l'attuazione della norma di garanzia sindacale di cui all'articolo 57 del decreto del Presidente della Repubblica n. 18 del 1967 –:

   se non si ritenga prioritario attuare, in sede di confronto Map (Mutual agreement procedure), ogni utile iniziativa volta a garantire una ferma posizione dell'Italia nella prospettiva di definizione di un condono Fiscale esteso a tutto il 2018, al fine di ridurre per quanto possibile gli ingenti danni patrimoniali in capo ai nostri lavoratori;

   se non si ritenga imprescindibile adottare iniziative per prevedere un nuovo e celere incremento retributivo per il personale operativo in Danimarca – sussistendo le condizioni legittimanti di cui all'articolo 157 del decreto del Presidente della Repubblica n. 18 del 1967 – al fine di definire anche una garanzia per la sostenibilità del nuovo onere fiscale dei dipendenti e garantendo il coinvolgimento dei sindacati nelle procedure di contrattazione e definizione delle retribuzioni.
(4-06606)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 26 gennaio 2021
nell'allegato B della seduta n. 457
4-06606
presentata da
FITZGERALD NISSOLI Fucsia

  Risposta. — Onorevole deputato Fitzgerald Nissoli rispondo alla sua interrogazione n. 4-06606 sul memorandum tra Italia e Danimarca del 1996 per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e la tassazione del personale a contratto in Danimarca.
  La vertenza in materia fiscale tra Italia e Danimarca risale nel tempo, in quanto già la precedente Convenzione del 1980, di formulazione del tutto simile a quella attuale, aveva generato criticità analoghe a quelle odierne, poi risolte positivamente grazie al Protocollo di modifica del 1988, con il quale le autorità danesi accettarono di concedere all'Italia l'imposizione in via esclusiva.
  Il
memorandum d'intesa del 1996, negoziato nell'ambito della nuova Convenzione, si è inserito in questo contesto e con il medesimo obiettivo di salvaguardia degli interessi dei dipendenti a contratto in servizio presso le sedi diplomatiche italiane in Danimarca. L'azione messa in atto dall'Italia è dimostrata dai lavori del Parlamento danese sulla ratifica della Convenzione ed è possibile affermare come il memorandum sia valso a consentire ulteriori quindici anni di prassi applicativa in senso favorevole ai dipendenti, in deroga ai principi Ocse in materia.
  L'azione delle autorità fiscali danesi ha poi condotto al disconoscimento unilaterale del valore del
Memorandum, portando a un'interpretazione unilaterale della Convenzione.
  Il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, di fronte a questo sviluppo inatteso, ha subito incoraggiato al negoziato il Ministero dell'economia e delle finanze (Mef). In qualità di amministrazione negoziatrice della Convenzione, nell'aprile 2018 il Ministero dell'economia e delle finanze ha richiesto una MAP interpretativa ai sensi dell'Articolo 26 (3) della Convenzione per giungere ad una definizione della questione e tenere conto della situazione di incertezza sorta sull'applicazione dell'Articolo 19 della Convenzione. Un'incertezza derivante dalla prassi consolidata, mai contestata dall'amministrazione fiscale danese, e dal legittimo affidamento dei contribuenti coinvolti.
  Nel dicembre 2018 la parte danese ha accettato l'apertura del negoziato per una composizione amichevole della problematica. L'esito del negoziato ha consentito di ottenere sia la sospensione delle ingiunzioni di pagamento delle autorità fiscali danesi, sia il condono di due annualità fiscali (2015 e 2016), garantendo così il risparmio per i dipendenti coinvolti di decine di migliaia di euro ciascuno.
  Lo sforzo è proseguito a livello politico con un incontro tra la Vice Ministra Sereni e il Ministro degli Esteri danese Kofod nell'ottobre 2019. Il negoziato ha così ripreso nuovo slancio, favorendo il condono di un'ulteriore annualità (2017).
  Il regolamento (CE) 883/2004 costituisce una normativa europea primaria, uniforme e di diretta e obbligatoria applicazione. Su questa base il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, in raccordo con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e con l'Inps, ha utilizzato ogni strumento a disposizione per salvaguardare gli interessi dei dipendenti. Questi sforzi di crescente intensità, da ultimo l'intervento della Ministra Catalfo, sono valsi a ottenere dalla Danimarca un accordo di deroga per 5 anni, termine massimo che la controparte ha ritenuto di poter concedere. In merito ai pregiudizi economici che deriverebbero dall'applicazione del Regolamento, se non è possibile quantificare in via generale le perdite sull'assegno pensionistico individuale, che tiene conto di posizioni singole, è invece possibile affermare che i dipendenti non hanno subito una perdita della retribuzione mensile ma al contrario un guadagno in virtù delle minori trattenute previdenziali da parte del sistema danese.
  Nel 2018 il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha proceduto ad un primo, adeguamento retributivo del personale a contratto ai sensi dell'articolo 157 del decreto del Presidente della Repubblica n. 18 del 1967, nonostante le fattispecie dell'assoggettamento a diverso ente previdenziale e del passaggio a diverso regime di tassazione non siano incluse tra i parametri di adeguamento retributivo. L'unico strumento del quale il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale si può avvalere per tutelare i propri impiegati a contratto sotto il profilo stipendiale è la disposizione prevista dall'articolo 157 del decreto del Presidente della Repubblica n. 18 del 1967, nei limiti consentiti dalle norme di legge e dai vincoli di bilancio che caratterizzano la corretta gestione della spesa pubblica. Questo articolo non prevede al suo interno una «norma di garanzia sindacale» ma attribuisce alla direzione generale della Farnesina competente per materia il compito di tenere «altresì conto delle eventuali indicazioni di massima fornite annualmente dalle organizzazioni sindacali» a tutela del personale a contratto in servizio.
  Per ciò che concerne la garanzia di una ferma posizione da parte dell'Italia per ottenere un'esenzione per l'anno 2018 da parte delle autorità danesi, Farnesina e Mef, si sono sempre adoperati, e continueranno a farlo, per l'applicazione della fiscalità danese nel senso più favorevole ai dipendenti a contratto interessati, secondo quanto previsto dalla Convenzione attualmente in vigore tra i due Paesi.
  Il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, secondo quanto previsto dall'articolo 157 del decreto del Presidente della Repubblica n. 18 del 1967, ha già avviato lo studio di iniziative per riconoscere un ulteriore adeguamento retributivo a decorrere dal 2020.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale: Ricardo Antonio Merlo.