ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06584

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 387 del 05/08/2020
Firmatari
Primo firmatario: FORMENTINI PAOLO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 05/08/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CENTEMERO GIULIO LEGA - SALVINI PREMIER 05/08/2020
BILLI SIMONE LEGA - SALVINI PREMIER 05/08/2020
COIN DIMITRI LEGA - SALVINI PREMIER 05/08/2020
COMENCINI VITO LEGA - SALVINI PREMIER 05/08/2020
DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA LUIS ROBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 05/08/2020
PICCHI GUGLIELMO LEGA - SALVINI PREMIER 05/08/2020
RIBOLLA ALBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 05/08/2020
ZOFFILI EUGENIO LEGA - SALVINI PREMIER 05/08/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 05/08/2020
Stato iter:
13/11/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 13/11/2020
DEL RE EMANUELA CLAUDIA VICE MINISTRO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 13/11/2020

CONCLUSO IL 13/11/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06584
presentato da
FORMENTINI Paolo
testo di
Mercoledì 5 agosto 2020, seduta n. 387

   FORMENTINI, CENTEMERO, BILLI, COIN, COMENCINI, DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA, PICCHI, RIBOLLA e ZOFFILI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   nel luglio 2020, l'Institute for NGO Research, basato a Gerusalemme, ha pubblicato un rapporto dedicato ai legami esistenti tra alcune organizzazioni non governative palestinesi – basate in Cisgiordania e a Gaza – ed il Fronte Popolare per la liberazione della Palestina, o Fplp;

   l'Fplp, fondato da George Habbash, è classificato come organizzazione terroristica sia dall'Unione europea che dagli Stati Uniti e dal Canada. La sua azione storicamente più conosciuta in Italia è il dirottamento della motonave Achille Lauro, a bordo della quale venne assassinato Leon Klinghoffer; nel luglio 2020, lo Shin Beth israeliano ha rivelato di aver arrestato dieci operativi del Fplp finanziati ed addestrati dall'Hezbollah libanese e dall'Iran, pronti a preparare attentati in Cisgiordania ed Israele;

   secondo l'istituto israeliano, nove individui appartenenti ad almeno sette Ong che percepiscono fondi dai Governi europei avrebbero partecipato ad un evento commemorativo promosso da Fplp a Ramallah il 14 maggio 2019;

   non meno di quattro funzionari riconducibili ad Ong palestinesi presenti all'evento promosso da Fplp sono stati accusati di appartenere ad una cellula terroristica di questa entità ed alcuni di loro sono sotto processo per l'assassinio di una diciassettenne israeliana, Rin Shnerb, avvenuto nell'agosto 2019;

   contributi italiani, pari ad 862.076 dollari nel 2018, sarebbero arrivati alle Ong palestinesi attraverso Save the Children, mentre altri 136.612 dollari sarebbero stati erogati tramite apporti conferiti al Mine Action Service delle Nazioni Unite. Di tali risorse avrebbe beneficiato il centro di sviluppo palestinese Ma'an, sospettato di intrattenere rapporti con l'Fplp;

   inoltre, l'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) avrebbe stanziato 994.415 euro nel triennio 2018-2020, attraverso l'Organizzazione per lo sviluppo globale di comunità in Paesi extraeuropei, una onlus che collabora con tre ong palestinesi, fondi che avrebbero raggiunto la Uawc (Union of Agricoltural Work Committees) legata al Fplp;

   nell'ambito dello stesso programma dell'Aics per il triennio 2018-2020, inoltre, 1,8 milioni di euro avrebbero beneficiato la Al-Haq, apparentemente collegata al Fplp, tramite il Cospe-Cooperazione per lo sviluppo dei paesi emergenti;

   il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale avrebbe infine conferito un ulteriore finanziamento pari ad 1,6 milioni di euro Ciss-Cooperazione internazionale Sud-Sud, in vista della realizzazione di un programma eseguito da tre ong palestinesi, che coinvolge il Bisan Center for Research and Development, di cui è membro Gebril Muhamad, visto alla manifestazione di Ramallah indetta dal Fplp –:

   se le circostanze descritte nel rapporto curato dall'Institute for NGO Research corrispondano al vero e, in caso affermativo, in che modo il Governo intenda evitare che fondi del contribuente italiano raggiungano anche tramite la mediazione di soggetti internazionali o non governativi ong palestinesi che mantengono rapporti con un'entità classificata come terroristica dall'Unione europea.
(4-06584)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 13 novembre 2020
nell'allegato B della seduta n. 427
4-06584
presentata da
FORMENTINI Paolo

  Risposta. — Onorevole Deputato Formentini, rispondo alla Sua interrogazione n. 4-06584.
  Le iniziative della cooperazione italiana nei territori palestinesi perseguono esclusivamente le finalità di sviluppo indicate dal l'articolo 1 della legge n. 125 del 2014, con particolare riferimento all'eradicazione della povertà e alla riduzione delle disuguaglianze che affliggono da tempo quell'area.
  I progetti menzionati dall'«Institute for NGO Research» sono per la loro quasi totalità realizzati da Organizzazioni della società civile (OSC) italiane, alle quali la legge n. 125 assegna un ruolo di primo piano nell'attuazione delle politiche di sviluppo. Questo avviene, in concreto, attraverso la pubblicazione di bandi dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS), disciplinati da regole precise. I finanziamenti destinati alle OSC non sono infatti erogati in modo discrezionale. Un'apposita commissione presso l'agenzia individua le proposte più meritevoli, che ricevono poi i finanziamenti per la realizzazione delle attività. La commissione effettua una valutazione tecnica che tiene conto sia della conformità delle proposte ai criteri fissati nel bando di selezione – in primo luogo la coerenza delle attività con le linee di azione prioritarie indicate nel documento triennale di programmazione e di indirizzo della cooperazione italiana – sia dell'effettiva capacità del progetto di raggiungere gli obiettivi nei rispetto delle regole operative indicate dall'agenzia. La rappresentanza diplomatico-consolare territorialmente competente esprime poi, un parere sulle condizioni politiche e di sicurezza che possono influire sulla realizzazione di ogni singolo intervento.
  Oltre al controllo preventivo, l'AICS effettua un attento monitoraggio sul corretto impiego delle risorse attraverso l'esame delle rendicontazioni presentate dalle OSC esecutrici. L'AICS verifica inoltre, con missioni
in loco, che l'esecuzione di ciascuna iniziativa si realizzi conformemente alla proposta approvata e finanziata. È quindi da escludere ogni sviamento di fondi, tanto più a favore di organizzazioni terroristiche. Anche negli accordi per la realizzazione di programmi di cooperazione allo sviluppo firmati con organizzazioni internazionali, non regolati dalla legge italiana, il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale si assicura sempre che sia presente un'apposita clausola che impegni l'ente esecutore ad evitare lo sviamento di fondi in favore di organizzazioni terroristiche.
  Passando all'esame specifico dei progetti delle OSC citati nell'interrogazione, nei territori palestinesi la Farnesina ha finanziato le seguenti iniziative.
  Nel 2016 la cooperazione italiana ha stanziato 878.117 euro per l'iniziativa «Riabilitazione e reintegrazione dei bambini palestinesi ex-detenuti nelle loro famiglie e comunità in West Bank e Gerusalemme Est» il cui ente realizzatore è
Save the Children e coinvolge come partner locali la «East Jerusalem Young Men's Christian Association» e la «Defence for Children International – Palestine Section». Il «Ma'an Development Centre» non risulta coinvolto in questa iniziativa.
  Alla fine del 2017, nell'ambito del bando per iniziative di cooperazione allo sviluppo proposte da OSC italiane, la cooperazione italiana ha approvato un finanziamento di 994.415 euro per il progetto «Riuso delle acque reflue trattate a scopo agricolo nel distretto di al-Mawasi (Striscia di Gaza)», di cui è capofila la OSC italiana «Overseas – organizzazione per lo sviluppo globale di comunità in Paesi extraeuropei» e i cui
partner locali sono la «Union of Agricultural Work Committees» e lo «University College of Applied Sciences di Gaza».
  Nell'ambito dello stesso bando, un finanziamento di 1.800.000 euro è stato invece assicurato al progetto «Terra e Diritti – Percorsi di Economia Sociale e Solidale in Palestina» della OSC italiana COSPE. Oltre all'Organizzazione Internazionale del Lavoro, le controparti locali sono in questo caso l'«Arab Center for Agricultural Development», la «Palestinian Youth Union», Al-Haq e l'Università di Birzeit.
  Il finanziamento di circa 1,6 milioni di euro citato nell'interrogazione risale invece al 2014 ed è destinato alla realizzazione dei progetto triennale «EDU-PA-RE – Potenziamento e messa in rete dei servizi educativi e di supporto psicosociale rivolti a minori e donne nelle aree marginali della Cisgiordania, della Striscia di Gaza e di Gerusalemme Est». L'ente realizzatore del progetto è l'OSC italiana «Cooperazione Internazionale Sud-Sud» (CISS), in collaborazione con «Vento di Terra», altra organizzazione italiana, il «Remedial Education Center» e il «Bisan Center for Research and Development», entrambe organizzazioni palestinesi.
  Con riferimento al sostegno della cooperazione italiana allo «United Nations Mine Action Service» in Palestina, l'organizzazione palestinese «Ma'an Development Centre» menzionata nell'interrogazione non risulta essere un ente attuatore delle attività di sminamento umanitario sostenute dalla cooperazione italiana.
  L'AICS intrattiene contatti esclusivamente con il soggetto esecutore dell'iniziativa, che deve essere iscritto nell'apposito elenco delle OSC. Ad ogni modo, i
partner locali nei progetti di cooperazione in Palestina, e in particolare «Union of Agricultural Work Committees», Al-Haq e «Bisan Center for Research and Development», non risultano inseriti nelle liste delle organizzazioni terroristiche predisposte dalle Nazioni Unite e dall'Unione europea.
  I fondi della cooperazione italiana sono stati utilizzati per le sole finalità di sviluppo e sostegno alle comunità locali nel rispetto del diritto internazionale, dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario.
  È cura costante dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo esercitare il massimo rigore nell'applicazione delle procedure di selezione, sia degli enti attuatori, sia delle proposte di progetto, che del monitoraggio sul corretto impiego delle risorse stanziate.

La Viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale: Emanuela Claudia Del Re.