ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06578

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 387 del 05/08/2020
Firmatari
Primo firmatario: DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA LUIS ROBERTO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 05/08/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
COIN DIMITRI LEGA - SALVINI PREMIER 05/08/2020
COMENCINI VITO LEGA - SALVINI PREMIER 05/08/2020
FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER 05/08/2020
PICCHI GUGLIELMO LEGA - SALVINI PREMIER 05/08/2020
RIBOLLA ALBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 05/08/2020
ZOFFILI EUGENIO LEGA - SALVINI PREMIER 05/08/2020
BILLI SIMONE LEGA - SALVINI PREMIER 05/08/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 05/08/2020
Stato iter:
17/02/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 17/02/2021
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 17/02/2021

CONCLUSO IL 17/02/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06578
presentato da
DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA Luis Roberto
testo di
Mercoledì 5 agosto 2020, seduta n. 387

   DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA, BILLI, COIN, COMENCINI, FORMENTINI, PICCHI, RIBOLLA e ZOFFILI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   la pandemia da Covid-19, originata in Cina, sta affliggendo tutti i Paesi del mondo e in particolare, dopo aver aggredito l'Italia e l'Europa, ora sta colpendo i Paesi delle Americhe, in special modo il Venezuela, dove si trovano molti connazionali;

   tale Paese presenta una grave crisi sanitaria che si sovrappone ad una situazione economica, politica e umanitaria compromessa; mentre il regime di Maduro cancella i diritti democratici del popolo venezuelano, si assiste alla grave mancanza di medicinali e attrezzature mediche;

   in Venezuela vive la terza comunità italiana dell'America Latina, una comunità molto attiva e che ora chiede aiuto all'Italia, in quanto alla crisi economica e politica si è aggiunta la crisi sanitaria per il Covid-19;

   è importante che il nostro Paese garantisca, nel rispetto dell'articolo 16 della Costituzione, la possibilità di un rientro in Patria a quegli italiani che si trovano all'estero, in particolar modo quelli che si trovano in condizioni di estrema difficoltà come nel caso dei concittadini in Venezuela;

   attualmente non sono previsti voli di rimpatrio dal Venezuela e circa 200 cittadini italiani, che vivono in situazioni di rischio per la propria salute, non riescono a rientrare in Italia;

   l'ultimo volo per l'Italia risale al 20 maggio 2020 e, ad oggi, è possibile inserire solo 10 o 15 persone nei voli organizzati da altri Paesi, come Spagna, Portogallo o Francia –:

   se i Ministri interrogati non intendano, nell'ambito delle proprie competenze, attivarsi per garantire il diritto al rimpatrio dei connazionali che si trovano attualmente in Venezuela e che vivono una crisi senza precedenti, sia sanitaria che politico-economica, il cui rientro andrebbe considerato anche sotto il profilo umanitario, pur nel rispetto delle norme sanitarie precauzionali prescritte.
(4-06578)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 17 febbraio 2021
nell'allegato B della seduta n. 458
4-06578
presentata da
DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA Luis Roberto

  Risposta. — Rispondo all'interrogazione in esame sul rientro in Italia dei connazionali rimasti in Venezuela e le iniziative per garantirne il rimpatrio, considerata la situazione di crisi sanitaria e politico-economica in cui si trova il Venezuela.
  Il Venezuela attraversa da lungo tempo (ben prima della pandemia causata dal Covid-19) una profonda crisi istituzionale ed umanitaria, che si caratterizza per la mancanza o la fornitura di servizi fondamentali quali luce, gas, acqua, telefono e Internet, carburante, generi di prima necessità e medicine, nonché per una situazione di gravissima insicurezza in tutto il Paese (rapine, sequestri, eccetera).
  Per queste ragioni, sul portale istituzionale Viaggiare sicuri, sin dal 2016, si raccomanda a tutti i connazionali di posticipare tutti i viaggi non necessari. Le persone che, nonostante questa indicazione, si recano in Venezuela, lo fanno generalmente perché hanno un legame con il Paese che conoscono abbastanza bene (ad esempio visita a familiari, parenti ed amici, gestione di proprietà immobiliari, turismo di lunga data).
  Dall'inizio dell'emergenza sanitaria causata da Covid-19, l'unità di crisi e l'ambasciata d'Italia a Caracas hanno utilizzato tutti i canali a disposizione (ViaggiareSicuri,
social media, sito web dell'ambasciata, rete consolare, Comites e Cgie) per informare ed invitare i connazionali temporaneamente presenti nel Paese a lasciarlo in tempi rapidi, con i voli commerciali ancora disponibili. Su ViaggiareSicuri, già dal 14 marzo 2020, si raccomandava ai connazionali a verificare tempestivamente con la propria compagnia aerea la sussistenza dei voli di rientro già prenotati e, qualora questi non fossero disponibili, a partire immediatamente avvalendosi di rotte alternative.
  Dall'inizio della pandemia, in stretto coordinamento con la Farnesina e le altre rappresentanze dell'Unione europea, l'ambasciata d'Italia a Caracas ha curato l'organizzazione di 20 voli commerciali speciali per l'Europa (di cui due diretti per l'Italia) e di 8 voli interni in coincidenza che hanno consentito ad oltre 1.100 di connazionali di lasciare il Paese in tutta sicurezza. Si è trattato di operazioni complesse, autorizzate eccezionalmente dalle autorità locali, dato il regime di quarantena che prevedeva la chiusura dello spazio aereo nazionale, e che si sono dovute realizzare in un contesto estremamente difficile, vista l'emergenza sanitaria che ha colpito il Venezuela.
  Dal Venezuela, contestualmente, sono state coordinate anche 36 operazioni di rimpatrio (con voli e navi) dai Paesi di secondario accreditamento (Barbados, Dominica, Grenada, Guyana, St. Lucia, St. Vincent e le Grenadine, Trinidad e Tobago) al fine di consentire la partenza di altri 150 connazionali che, a seguito dello scoppio della pandemia, erano rimasti «bloccati» presso tali località.
  Appare opportuno segnalare come l'Italia sia stata il primo Paese ad organizzare autonomamente, il 20 maggio 2020, un volo speciale per il rientro dei connazionali dal Venezuela. Purtroppo, nonostante la costante attività di sensibilizzazione svolta, molti connazionali, probabilmente puntando su una rapida ripresa dei voli commerciali, hanno deciso di non cogliere tale opportunità. Il volo commerciale speciale Caracas-Roma, operato Conviasa, è infatti partito solo con 190 passeggeri sugli oltre 270 posti disponibili.
  L'ambasciata italiana in Venezuela è stata, inoltre, l'unica europea ad organizzare ben 8 voli interni (da Maracaibo e dall'isola di Margarita), per agevolare l'arrivo a Caracas in coincidenza con i voli commerciali speciali del maggior numero di connazionali che si trovavano bloccati nelle località più remote del Paese. A ciascuno di loro i funzionari dell'ambasciata hanno richiesto ed ottenuto dalle autorità venezuelane con provvedimenti
ad hoc, dei lasciapassare nominativi che gli hanno permesso di spostarsi nonostante il regime di rigida quarantena che era in vigore.
  Va notato che moltissimi italo-venezuelani che si sono rivolti all'ambasciata o presso le principali istituzioni italiane in realtà non dovevano lasciare il Venezuela per raggiungere l'Italia, ma altre destinazioni fra cui la Spagna, il Regno Unito, il Portogallo e gli Stati Uniti. I connazionali effettivamente residenti in Italia erano una minoranza rispetto a tutti coloro che contattavano l'ambasciata chiedendo assistenza.
  A questo riguardo e a titolo di esempio dell'assistenza fornita da altre ambasciate, l'ambasciata di Spagna, la più attiva in materia di rimpatri in questi mesi, vista anche la presenza di diverse linee aeree spagnole che per ragioni commerciali desideravano continuare ad operare durante la pandemia, si è dedicata principalmente al rimpatrio dei propri cittadini residenti in Spagna. Le altre richieste (ad esempio quelle di doppi cittadini, spagnoli e venezuelani, residenti a Miami, non sono state prese in considerazione se non marginalmente). Al contrario, Stati Uniti e Regno Unito hanno semplicemente deciso di non effettuare operazioni di rimpatrio in virtù dell'indicazione, pubblicata da vari anni sui rispettivi portali istituzionali analoghi a ViaggiareSicuri, con la quale si sconsigliava ai propri connazionali di recarsi in Venezuela.
  Ad oggi, complessivamente grazie al coordinamento assicurato dal Ministero degli affari esteri dal Venezuela sono rientrati in Europa oltre 1.198 connazionali in 55 operazioni di rimpatrio svoltesi in piena di sicurezza; l'ultima, il 15 ottobre 2020, con un altro volo diretto Caracas-Roma, organizzato dall'ambasciata d'Italia a Caracas, che ha permesso il rimpatrio di ulteriori 275 tra connazionali e cittadini venezuelani legalmente residenti in Italia.
  L'11 novembre 2020, l'Istituto nazionale di aeronautica civile venezuelano ha annunciato il prolungamento della chiusura dello spazio aereo nazionale fino al prossimo 11 febbraio 2021. Contestualmente, è stata però annunciata la ripresa dei voli commerciali verso i «Paesi fratelli» che hanno ricevuto delle autorizzazioni speciali da parte delle autorità venezuelane. Entro novembre riprenderanno a pieno regime i voli per la Turchia (vettore Turkish Airlines e Conviasa), la Repubblica Domenicana (Conviasa), il Messico (Conviasa), l'Iran (Conviasa), Panama (Copa), a cui gradualmente, forse già a dicembre, si aggiungeranno anche quelli per la Bolivia (Conviasa) e la Russia (Conviasa).
  Attualmente è quindi possibile lasciare il Venezuela e rientrare in Europa per mezzo di diversi voli commerciali. Anche le numerose limitazioni introdotte delle autorità locali (come ad esempio l'impossibilità dei cittadini residenti nel lasciare il Paese) sono venute gradualmente meno. Dal 30 novembre riprenderanno anche i collegamenti aerei interni, con le principali città venezuelane e con l'isola Margarita.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale: Ricardo Antonio Merlo.