ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06577

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 387 del 05/08/2020
Firmatari
Primo firmatario: FERRO WANDA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 05/08/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BUTTI ALESSIO FRATELLI D'ITALIA 05/08/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI E PER IL TURISMO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 05/08/2020
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 05/08/2020
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI E PER IL TURISMO delegato in data 12/08/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06577
presentato da
FERRO Wanda
testo di
Mercoledì 5 agosto 2020, seduta n. 387

   FERRO e BUTTI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo. — Per sapere – premesso che:

   l'esperienza della pandemia mondiale che ha portato ad un lockdown forzato ha spinto il mercato della musica in streaming: tra gennaio e marzo 2020 gli abbonamenti ai servizi come Spotify e Amazon Music sono infatti aumentati del 35 per cento su base annua, raggiungendo i 394 milioni su scala globale, come certificato dagli analisti di Counterpoint;

   al di là del particolare momento storico, però, è un dato consolidato che ormai la fruizione di musica e/o contenuti multimediali avvenga soprattutto in streaming: anche secondo una ricerca fatta da Nielsen l'84 per cento degli utenti usufruisce di contenuti multimediali in streaming; la stessa ricerca dell'Istat, commissionata dal Ministero per i beni e le attività culturali nel 2017, parlava solo del 15 per cento tra i fruitori di contenuti musicali e del 10 per cento dei fruitori di quelli video ricorrere ad attività di copia privata;

   nonostante ciò, in Italia gli utenti continuano a pagare i compensi per copia privata: una pen drive da 64GB che viene venduta al rivenditore a circa 8 euro, è assoggettata a 4,48 euro di Siae; una card da 64GB che viene venduta al rivenditore a circa 7,50 euro, è assoggettata a 5,12 euro di Siae; una Ssd da 500GB che viene venduta al rivenditore a circa 32 euro, è assoggettato a 4,5 euro di Siae;

   fortemente critica la posizione di Confindustria Digitale, espressa in occasione delle consultazioni sulla bozza di decreto ministeriale che ha rimodulato i compensi per copia privata, ritenuta «frutto di una visione del tutto anacronistica rispetto alle reali abitudini dei consumatori. La rapida evoluzione dei device, la crescente offerta di contenuti on-line da piattaforme specializzate e l'accesso a costi decrescenti alle reti a banda larga fisse e mobili, hanno radicalmente cambiato le abitudini di consumo legale di contenuti e oggi lo streaming è la modalità largamente prevalente di fruizione dei contenuti digitali. La copia privata è del tutto residuale e mantenere in vita il compenso, addirittura prevedendone l'aumento, assume sempre più il significato di un balzello sull'innovazione tecnologica, oltretutto in contrasto con le esigenze di modernizzazione del Paese, emerse con forza nella drammatica emergenza che stiamo vivendo»;

   l'Asmi, l'associazione di categoria dei produttori di supporti e sistemi multimediali, ha valutato una decrescita delle vendite valutabile dal 60 al 70 per cento a favore degli evasori dell'imposta e degli operatori esteri (molti consumatori, infatti, comprano da siti esteri per evitare l'imposta Siae);

   occorre intervenire per eliminare questo «balzello» che, soprattutto in un periodo di forte recessione economica come quella che si vivrà nei prossimi anni, darebbe respiro a un settore trainante per l'economia nazionale qual è quello della tecnologia –:

   se e quali immediate iniziative di competenza il Governo intenda assumere per rivedere completamente la disciplina dei compensi per copia privata, al fine di azzerarli o, comunque, fortemente ridimensionarli.
(4-06577)