ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06570

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 387 del 05/08/2020
Firmatari
Primo firmatario: GIANNONE VERONICA
Gruppo: MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-CAMBIAMO!-ALLEANZA DI CENTRO
Data firma: 05/08/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 05/08/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06570
presentato da
GIANNONE Veronica
testo di
Mercoledì 5 agosto 2020, seduta n. 387

   GIANNONE. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa «Dire» in provincia di Parma, una mamma e il suo bambino di 6 anni sono stati trasferiti in casa famiglia «per permettere il riallineamento con il padre rifiutato». La donna, dopo aver denunciato più volte l'ex marito e padre del bambino per violenza su di lei e sul minore, ha perso anche la responsabilità genitoriale. Il collocamento è stato disposto il 30 luglio 2020 dal tribunale di Parma, che prevede anche che madre e figlio «possano essere divisi». Una collocazione peraltro molto distante da dove la donna lavora e il bambino ha il suo mondo;

   «La sventura giudiziaria – racconta la donna alla Dire – è iniziata nel 2017 quando decido di denunciare il mio ex, padre del bambino, per violenza. Nell'immediatezza della denuncia ero stata collocata in casa protetta col bimbo. Dopo circa 20 giorni, il servizio sociale della Pedemontana Sociale propone una mediazione familiare e il ripristino della figura genitoriale del padre, in nome della bigenitorialità, noncurante della denuncia penale»;

   la signora, si legge, è sottoposta a due consulenze tecniche d'ufficio. «Una prima parlerà di rapporto simbiotico, una seconda di patto di lealtà tra me e il bimbo – racconta la donna – noncurante dei racconti di abusi da parte di mio figlio»;

   «Agli incontri con il padre il bambino – racconta P. – non vuole andare. Si dispera e dice di avere paura». L'unica denuncia infatti non archiviata, si legge, per la quale a settembre si celebrerà l'udienza, è proprio quella degli abusi sul minore da parte del padre;

   «Va precisato spiega l'avvocatessa della donna – che gli incontri erano stati sospesi dallo stesso Servizio perché disturbanti per il minore. Riprendere gli incontri con il padre, in prossimità di un incidente probatorio, è quantomeno assurdo. Il minore va preservato da qualsiasi trauma che possa minare la genuinità dell'audizione»;

   «vari specialisti confermano – racconta alla Dire Michela Nacca, presidente di Maison Antigone, che ha visionato il caso insieme a tante altre storie che arrivano ogni giorno – che il bambino ha sintomi di abuso e che la madre è solo protettiva. A settembre 2018 – per fare un altro esempio, scrive ancora Nacca – si appurò che il piccolo aveva una polmonite in corso solo grazie alle insistenze materne ad ospedalizzarlo e solo così si scoprì che il bambino aveva anche un versamento pleurico grave»;

   la donna, conclude, oggi ha «sospesa la sua responsabilità genitoriale», ha denunciato i servizi sociali e i legali di controparte per conflitto di interesse, ma si è ritrovata «imputata di calunnia – come lei stessa scrive – per mano del procuratore capo della procura di Parma» –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se non intenda promuovere iniziative ispettive presso il tribunale di Parma.
(4-06570)