ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06517

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 383 del 30/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: CIRIELLI EDMONDO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 30/07/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE delegato in data 30/07/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06517
presentato da
CIRIELLI Edmondo
testo di
Giovedì 30 luglio 2020, seduta n. 383

   CIRIELLI. — Al Ministro per la pubblica amministrazione. — Per sapere – premesso che:

   si apprende, da organi di stampa, di una indagine – denominata «Par condicio» – che avrebbe portato, tra l'altro, all'emissione da parte del G.i.p. del tribunale di Benevento di ben otto misure cautelari personali per una presunta associazione per delinquere finalizzata alla corruzione;

   secondo l'ipotesi accusatoria avallata dal G.i.p., i soggetti indagati, quasi tutti pubblici ufficiali, avrebbero percepito da candidati di concorsi pubblici oltre che da aspiranti candidati di concorsi non ancora banditi, ingenti somme di danaro per condizionarne gli esiti inquinando l'accesso nel corpo dei vigili del fuoco, nella polizia di Stato, nell'Arma dei carabinieri e nella Guardia di finanza;

   l'operazione investigativa in parola avrebbe individuato un sistema in cui i pubblici ufficiali interessati avrebbero intascato tangenti per alterare l'esito dei concorsi pubblici;

   tra le persone coinvolte vi sarebbe, addirittura, un vice prefetto con funzione apicale, al momento in servizio presso il Ministero dell'interno (dipartimento dei vigili del fuoco);

   le ipotesi di corruttela cristallizzate nelle varie ordinanze cautelari emesse dal G.i.p. svelerebbero uno spaccato di malaffare assai inquietante che, se confermato, sarebbe oltremodo lesivo non solo del buon andamento e della imparzialità della pubblica amministrazione ma anche della legittima aspettativa di centinaia di cittadini che fiduciosi in un giudizio meritocratico partecipano ai concorsi banditi riponendo la loro speranzosa fiducia nel corretto espletamento delle procedure concorsuali;

   appare chiaro che la vicenda in parola sia dal punto di vista procedimentale in limine e che, pertanto, sia doveroso avere un approccio cauto e rispettoso delle garanzie difensive dei soggetti coinvolti;

   tuttavia è altrettanto pacifico che, al di là dell'accertamento giudiziario e della relativa tempistica, la pubblica amministrazione in senso lato, in una prospettiva di autotutela, debba attivarsi al fine di accertare al proprio interno la correttezza e la regolarità degli iter procedimentali seguiti e da seguirsi e che debba recuperare tempestivamente la sua credibilità nei confronti di tutti quei cittadini che ripongono le loro legittime aspettative nella imparzialità e nella selezione meritocratica dei concorsi dalla stessa banditi;

   a fronte di vicende come quelle narrate, appare, altresì necessario quanto doveroso un intervento della «pubblica amministrazione» anche per salvaguardare il prestigio di quei «Corpi dello Stato» (come quelli che sarebbero stati macchiati nella vicenda in parola) dalle presunte nefandezze certamente di pochi che rischiano, però, di minare la credibilità, l'autorevolezza e il prestigio degli innumerevoli «servitori dello Stato» che quotidianamente prestano il loro servizio nell'interesse della propria Nazione e del bene comune –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e, considerata la gravità degli stessi, quali urgenti iniziative, per quanto di competenza, intenda porre in essere, in particolare se non intenda accertare, anche mediante attività ispettiva, quali siano stati gli iter procedimentali dei concorsi banditi e dei concorsi da bandirsi di cui sopra, e quali presidi a tutela del buon andamento e dell'imparzialità della pubblica amministrazione siano risultati inidonei allo scopo, e se, con riferimento ai concorsi pubblici come quelli in parola, non intenda adottare iniziative, anche sul piano normativo, al fine di elidere o quantomeno ridurre, ancor di più, il rischio che l'imparzialità e il buon andamento della pubblica amministrazione siano lesi da episodi di «corruttela» e malaffare.
(4-06517)