ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06502

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 382 del 29/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: VALLASCAS ANDREA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 29/07/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 29/07/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06502
presentato da
VALLASCAS Andrea
testo di
Mercoledì 29 luglio 2020, seduta n. 382

   VALLASCAS. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   nei giorni scorsi gli organi di stampa locali avrebbero dato la notizia secondo la quale si registrerebbero gravi ritardi nella ripresa delle attività del servizio sanitario regionale dopo il periodo di lockdown decretato nell'ambito dell'emergenza Covid-19;

   in particolare l'edizione dell'Unione Sarda del 10 luglio 2020 avrebbe descritto una situazione insostenibile caratterizzata da «Liste d'attesa infinite, visite e ricoveri che faticano a ripartire dopo la fine del lockdown, carenze di organici pesanti, niente risorse per medici e infermieri, scarsa attenzione verso la medicina territoriale»;

   nel riferire della mobilitazione dei sindacati di settore, il giornale avrebbe riportato anche motivazioni e rivendicazioni dei rappresentanti di categoria i quali chiederebbero «che si proceda immediatamente alla riapertura in sicurezza delle attività ordinarie, ospedaliere e ambulatoriali per la prevenzione delle malattie e per l'abbattimento delle liste d'attesa», e avrebbero dichiarato che «servono urgentemente nuove assunzioni di medici, infermieri e tecnici»;

   infine, sarebbe stato anche ricordato che i cosiddetti decreti «Cura Italia» e «Rilancio» avrebbe destinato delle risorse (rispettivamente 6.866.929 e 5.213.460 euro) ai lavoratori sardi impegnati nell'emergenza Covid-19, risorse che non sarebbero state integrate dalla regione Sardegna a fronte di un contesto nazionale nel quale «tutte le altre regioni hanno stanziato ingenti risorse aggiuntive»;

   ben più allarmante sembrerebbe il resoconto giornalistico pubblicato sull'edizione dell'Unione Sarda del 12 luglio 2020, secondo il quale il presidente del Tribunale del Malato, Salvatore Piu, avrebbe affermato che «Ti propongono, se va bene, l'appuntamento per una visita fra cinque mesi in un poliambulatorio lontano 40 chilometri, così la prestazione è garantita. L'eventuale rifiuto del paziente, che magari è anziano e non ha nessuno che lo accompagni, non li riguarda. Se invece metti mano al portafoglio ti vedono domani mattina a due passi da casa. Questi si chiamano diritti negati»;

   a confermare questa situazione, che riguarderebbe le strutture sanitarie pubbliche e non le strutture private accreditate che avrebbero ripreso a lavorare «a pieno ritmo», sarebbe stato anche l'assessore regionale dell'igiene e sanità, Mario Nieddu, che avrebbe affermato «Riaperture? A macchia di leopardo. Il pubblico è molto lento a riprendere i ritmi della normale attività, mentre i privati stanno lavorando regolarmente»;

   in merito alle liste d'attesa, secondo i citati articoli, sarebbe pressoché difficile quantificarle ufficialmente perché, ad eccezione dell'Assl di Cagliari e l'Aou di Sassari, le aziende sanitarie e ospedaliere della Sardegna sarebbero inadempienti rispetto agli obblighi di monitoraggio e pubblicità dei tempi d'attesa di cui all'articolo 41, comma 6, del decreto legislativo n. 33 del 2013;

   per quanto riguarda l'Assl di Cagliari che avrebbe pubblicato i dati completi, le liste d'attesa avrebbero ritardi sino a 189 giorni per una tomografia computerizzata del torace (ospedale Binaghi di Cagliari), 166 giorni per un un elettrocardiogramma (poliambulatorio di Pula), 150 giorni per una visita pneumologica (poliambulatorio di Pula);

   i ritardi nella ripresa dell'erogazione delle prestazioni e dei servizi del sistema sanitario regionale farebbero emergere una situazione di grave disparità di accesso alle cure mediche, circostanza che, oltre a violare il dettato costituzionale, metterebbe in una condizione di serio pericolo tutti coloro che non sarebbero nelle condizioni di affrontare i costi della sanità privata –:

   quali iniziative intenda adottare, per quanto di competenza, per favorire un'accelerazione dei processi di ripresa delle attività delle strutture del sistema sanitario regionale;

   se non ritenga opportuno adottare, per quanto di competenza, iniziative in materia di rispetto dei livelli essenziali di assistenza da parte del sistema sanitario della Sardegna;

   quali iniziative intenda adottare, per quanto di competenza, affinché siano assicurate in Sardegna, eguali condizioni di accesso alle cure mediche dei cittadini indipendentemente dalle condizioni economiche.
(4-06502)