ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06501

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 382 del 29/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: FORNARO FEDERICO
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 29/07/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 29/07/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06501
presentato da
FORNARO Federico
testo di
Mercoledì 29 luglio 2020, seduta n. 382

   FORNARO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:

   nel febbraio 2020 il Washington Post pubblicava un'inchiesta, ripresa dalla televisione tedesca ZDF, dalla televisione svizzera SFR e, in Italia, da Il Fatto quotidiano e Il Sole 24 ore, sulla Crypto AG, un'azienda di apparecchiature tecnologiche con sede in Svizzera che per quasi cinquant'anni ha venduto strumenti per la crittografia ai servizi di intelligence di diversi Paesi. L'azienda, controllata dalla CIA e dal BND (i servizi della Repubblica federale tedesca), attraverso le apparecchiature che vendeva, era in grado di spiare le comunicazioni degli altri Stati;

   l'inchiesta giornalistica è basata su un documento interno della CIA, redatto nel 2004, e su uno analogo del BND del 2008. I documenti mostrano che la Crypto AG, su ordine della CIA e della BND, vendeva macchinari per la crittografia che erano stati appositamente «truccati» in modo che i messaggi potessero essere decifrati con facilità. A essere «spiati» erano tanto ai Paesi alleati degli Stati Uniti, tra i quali l'Italia, quando i Paesi non allineati;

   l'azienda fondata dall'ingegnere svedese Boris Hagelin, venne rilevata da CIA e BND nel 1970 con un'operazione chiamata «Rubicon». Ogni anno le due agenzie si spartivano i fondi ricavati dalla vendita degli apparecchi prodotti, oltre a usarli per le operazioni di intelligence. Le due agenzie coinvolsero anche aziende esterne nella realizzazione degli apparecchi della Crypto AG: per la Germania la Siemens e per gli Stati Uniti la Motorola, aziende i cui prodotti erano largamente usati nelle istituzioni pubbliche in Europa;

   dai documenti della CIA emergono diversi utilizzi dei macchinari della Crypto in operazioni dei servizi. Tra le diverse operazioni segnalate si ha notizia del monitoraggio, nel 1978, da parte della NSA (Agenzia di sicurezza nazionale degli Stati Uniti) delle comunicazioni del presidente egiziano Anwar Sadat durante la trattativa per gli accordi con Israele. Attraverso la Crypto i servizi americani intervennero durante la crisi degli ostaggi a Teheran, nella Guerra delle Falkland, ed erano a conoscenza dei piani del golpe in Cile ai danni del presidente Allende. Anche per quanto riguarda il nostro Paese, anch'esso cliente dell'azienda, dai documenti emerge il fatto che vi sia stato un costante controllo delle comunicazioni italiane;

   con la fine della guerra fredda la BND decise di abbandonare il suo impegno dentro Crypto AG e nel 1993 trovò un accordo con la CIA per vendere le sue partecipazioni. Da quel momento le operazioni della Crypto AG declinarono rapidamente, anche a causa dei cambiamenti della tecnologia in campo militare, sempre più legata ai software e sempre meno agli apparecchi per la crittografia. Nel 2018 la società venne venduta e divisa tra la CyOne e la Crypto International;

   la Crypto AG ha così cessato di esistere definitivamente nel 2018, ed è stata acquistata da due altre società: la CyOne Security, che vende sistemi di sicurezza solo al governo svizzero, e la Crypto International, che invece si occupa del mercato internazionale. Entrambe le società hanno negato di avere alcun legame con Stati Uniti e Germania. Il Governo svizzero intanto ha tuttavia avviato un'indagine sui legami che in passato la Crypto AG avrebbe avuto con CIA e BND e ha revocato alla Crypto International la licenza per esportare i suoi prodotti all'estero –:

   se il Presidente del Consiglio dei ministri, per quanto di competenza, intenda attivare le iniziative necessarie per chiarire le eventuali implicazioni in Italia delle attività spionistiche emerse dall'inchiesta giornalistica e quali iniziative siano in atto per assicurare che il nostro Paese, attraverso l'uso di apparecchiature acquistate da aziende straniere, non possa essere a rischio di azioni di spionaggio da parte di Stati esteri.
(4-06501)