ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06477

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 381 del 28/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: MARCHETTI RICCARDO AUGUSTO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 28/07/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 28/07/2020
Stato iter:
23/12/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/12/2020
VARIATI ACHILLE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 23/12/2020

CONCLUSO IL 23/12/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06477
presentato da
MARCHETTI Riccardo Augusto
testo di
Martedì 28 luglio 2020, seduta n. 381

   MARCHETTI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   secondo quanto riportato dalla stampa si apprende che a Cartoceto, in provincia di Pesaro Urbino, sette immigrati di nazionalità tunisina avrebbero violato la quarantena e sarebbero riusciti a fuggire dal centro di accoglienza nel quale erano stati trasferiti per il prescritto periodo di isolamento;

   i sette tunisini, al momento, non risultano essere stati ancora rintracciati e probabilmente si starebbero dirigendo al confine con la Francia;

   sempre secondo quanto si apprende dai quotidiani, per i sette migranti non si è venuti a conoscenza dell'esito del tampone, prima della fuga;

   la notizia del loro trasferimento aveva già suscitato enormi perplessità essendo note da tempo le difficoltà gestionali dell'associazione che dirige il centro, «Incontri per la democrazia», e le carenze strutturali dell'edificio, inadatto per garantire la prescritta quarantena in condizioni di sicurezza, privo delle opportune misure di sorveglianza e completamente isolato dal resto del contesto urbano;

   difatti, come anche dichiarato alla stampa dalla responsabile dell'associazione, le uniche misure di sicurezza adottate per scongiurare eventuali allontanamenti sarebbero stati le consulenze di un mediatore culturale e di una psicologa per «convincere» gli immigrati a non fuggire e a rispettare la prescritta quarantena;

   la fuga dei sette tunisini ha suscitato grande preoccupazione ma anche le legittime proteste dell'amministrazione locale per i rischi già noti a cui, con tale trasferimento, è stata comunque esposta la cittadinanza;

   sebbene di tali criticità sia stato dettagliatamente informato anche il prefetto dal sindaco di Cartoceto, Enrico Rossi, e nonostante l'evidente inadeguatezza della struttura anche per la promiscuità tra soggetti adulti di sesso maschile e donne con bambini, risulta sempre dalla stampa che nel medesimo centro di accoglienza sono stati collocati altri otto immigrati, di cui appunto tre donne con figli minori;

   ad oggi la struttura risulta ancora priva di adeguati sistemi di sicurezza per scongiurare il pericolo di ulteriori fughe durante la quarantena, considerato anche che l'amministrazione comunale si trova in carenza di organico circa il numero di agenti di polizia locale ad oggi in dotazione, del 50 per cento in meno rispetto alle reali necessità del territorio e quindi insufficienti a piantonare la struttura;

   quanto accaduto è di assoluta gravità, poiché con tali trasferimenti non solo si sta mettendo a rischio l'incolumità e la salute della cittadinanza ma altresì si stanno vanificando gli enormi sacrifici fatti in questi mesi dagli italiani per limitare il contagio da Covid-19 –:

   se sia a conoscenza di quanto accaduto nel centro di accoglienza di Cartoceto e quali siano le ragioni per cui sia stato deciso il trasferimento al suo interno prima di sette immigrati tunisini per il periodo di quarantena, poi di altri otto migranti tra cui madri con bambini, nonostante le già note criticità della struttura e le difficoltà gestionali dell'associazione che lo amministra;

   alla luce di quanto riportato in premessa e degli evidenti e ancora attuali rischi di fuga dallo stesso centro, se non ritenga opportuno procedere alla sua immediata chiusura e al trasferimento degli immigrati al momento accolti al suo interno in altre strutture più idonee e sicure.
(4-06477)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 23 dicembre 2020
nell'allegato B della seduta n. 445
4-06477
presentata da
MARCHETTI Riccardo Augusto

  Risposta. — Con riferimento alla problematica evidenziata nell'atto di sindacato ispettivo indicato in esame, si rappresenta che la prefettura di Pesaro e Urbino nell'imminenza dell'arrivo di un gruppo di 7 migranti sbarcati il giorno precedente a Porto Empedocle (Agrigento), ha preso contatti con l'ente gestore dei servizi di accoglienza, con le forze dell'ordine e con le autorità sanitarie.
  I migranti, tutti di nazionalità tunisina, maggiorenni e di sesso maschile, erano già stati sottoposti al test sierologico, risultando negativi.
  La prassi operativa prevista dalla citata prefettura, in simili circostanze, include l'immediata segnalazione dei nuovi arrivi all'autorità sanitaria; contestualmente, anche l'ente gestore comunica a quest'ultima, per gli accertamenti previsti dalla normativa anti-COVID, i nominativi dei migranti, che vengono comunque messi in isolamento fiduciario per il previsto periodo di 14 giorni anche in caso di risultato negativo della verifica medica.
  Al fine di individuare le più idonee strategie di gestione dell'evento, inoltre, prima dell'arrivo dei migranti la prefettura convoca un apposito tavolo tecnico tra tutti i soggetti coinvolti nell'accoglienza, comprese le forze di polizia. Nel caso in questione il tavolo tecnico si è tenuto nella giornata del 14 luglio 2020.
  In tale sede, veniva individuato il Centro di accoglienza straordinaria di Cartoceto (Pesaro Urbino) quale struttura idonea ad ospitare i migranti in questione; per essa l'ente gestore garantiva la sorveglianza per l'intera giornata attraverso l'implementazione della presenza di propri operatori all'interno del centro. La vigilanza è stata integrata anche con frequenti passaggi, effettuati in diverse fasce orarie, del personale dell'Arma dei carabinieri.
  Il sindaco del comune di Cartoceto, regolarmente informato dalla prefettura, ha inoltre manifestato piena collaborazione mettendo a disposizione, ai fini di una congiunta attività di sorveglianza in ausilio alle forze di polizia, il supporto della polizia locale nella sorveglianza per fasce orarie.
  Tuttavia, in data 18 luglio 2020, l'ente gestore ha comunicato l'avvenuta elusione della sorveglianza da parte di tre dei sette tunisini sopra citati, che hanno abbandonato la struttura di Cartoceto. Parimenti, il giorno dopo riusciva ad allontanarsi anche un quarto migrante.
  In data 21 luglio 2020 sono stati comunicati gli esiti, tutti negativi, dei tamponi effettuati sul tre tunisini rimasti ancora in isolamento nel centro, dal quale gli stessi si sono poi allontanati il giorno stesso.
  Per completezza d'informazione, si comunica che, a decorrere dal 31 luglio 2020, presso lo stesso centro di Cartoceto sono stati accolti ulteriori otto cittadini tunisini, di cui tre donne, ognuna con un minore al seguito, e due diciassettenni non accompagnati. Tutti sono stati immediatamente sottoposti a tampone con esito negativo.
  Si rappresenta infine che, a seguito dei fatti evidenziati nell'atto di sindacato ispettivo, la prefettura di Pesaro e Urbino ha provveduto a richiamare l'ente gestore dei centri di prima accoglienza della provincia affinché venisse garantito un adeguato e attento monitoraggio delle condotte assunte dagli ospiti delle strutture adibite a quarantena ed isolamento domiciliare. Sono state, inoltre, avviate approfondite ispezioni presso le predette strutture di accoglienza a cura del gruppo interforze coordinato dalla prefettura, all'esito delle quali, preso atto di talune difformità rispetto agli obblighi convenzionalmente stabiliti nei contratto di affidamento, sono state mosse puntuali contestazioni e raccomandazioni all'ente gestore per una rigorosa esecuzione delle prescrizioni contrattuali.

Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Achille Variati.