ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06457

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 379 del 24/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: DE MENECH ROGER
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 24/07/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 24/07/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06457
presentato da
DE MENECH Roger
testo di
Venerdì 24 luglio 2020, seduta n. 379

   DE MENECH. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   il patrimonio forestale dell'Italia copre complessivamente circa 11,8 milioni di ettari pari al 39 per cento dell'intera superficie nazionale; la superficie forestale nazionale è raddoppiata in 50 anni: 5,5 milioni di ettari nel 1959, 10,4 milioni di ettari nel 2000. Ogni anno la crescita delle foreste italiane produce potenzialmente 38 milioni di metri cubi di legname. La quota annuale dei prelievi dai boschi è stimata in 911 metri cubi pari al 30-35 per cento dell'incremento, mentre la media europea dei prelievi è del 56 per cento dell'incremento. Il 65 per cento dei prelievi annui è materiale destinato alla produzione energetica, il 35 per cento all'industria nazionale;

   i boschi gestiti secondo criteri di sostenibilità contribuiscono molto di più alla protezione del clima rispetto a quelli abbandonati;

   dal 1951 a oggi, la montagna è stata vittima di spopolamento e abbandono. Se la popolazione italiana negli ultimi 60 anni è cresciuta di circa 12 milioni di persone, infatti, la montagna ne ha perse circa 900 mila;

   nelle giornate del 28 e 30 ottobre 2018 una straordinaria ondata di maltempo, con forti piogge e trombe d'aria, si è abbattuta in tutto il territorio delle Alpi orientali in particolare del Veneto, registrando una delle più gravi situazioni rispetto ai danni forestali degli ultimi decenni. La provincia di Belluno ne è uscita devastata. Il patrimonio forestale è stato distrutto; ad oggi questo patrimonio è ancora in larga parte inutilizzato con il rischio concreto di un suo depauperamento;

   la situazione storica della filiera del legno in Italia, in particolare nelle Alpi, e anche in provincia di Belluno, non consente di individuare le soluzioni nell'immediato per risolvere questa emergenza e soprattutto per pianificare un uso consapevole e duraturo di questa risorsa;

   va considerata la convergenza di opinioni riscontrata sia da parte dei rappresentanti istituzionali che delle imprese di filiera rappresentate dall'Aiel, Associazione italiana energie agroforestali, coinvolte nel tentativo di rilanciare questa filiera;

   la realizzazione di piccoli impianti cogenerativi alimentati a biomasse forestali prodotte nel contesto territoriale costituisce una delle soluzioni per la valorizzazione economica dell'enorme massa di legname schiantato;

   la tecnologia adottata presenta requisiti di alto rendimento e ridottissime emissioni e può invertire il crollo del prezzo del legname nonché contribuire al raggiungimento degli obiettivi nazionali nella produzione di energia rinnovabile;

   dalla fine del 2017 è atteso il nuovo decreto che fissa le nuove tariffe incentivanti per la generazione elettrica da fonti rinnovabili e vi è urgenza di un'adeguata valorizzazione economica degli schianti boschivi;

   tutte le rappresentanze istituzionali dei territori colpiti hanno espresso il loro interesse e appoggio corale per l'avvio di un'azione parlamentare volta all'emanazione di un provvedimento straordinario di proroga delle tariffe incentivanti previste del decreto ministeriale del 23 giugno 2016, per quel che riguarda l'energia elettrica prodotta da impianti fino a 200 kWe di potenza, alimentati esclusivamente da sottoprodotti derivanti dalla lavorazione forestale nonché dalla gestione del bosco, di cui alla TAB 1 A allegata al decreto sopracitato –:

   se intenda adottare celermente le iniziative di competenza per riattivare la tariffa elettrica di incentivazione delle fonti rinnovabili elettriche previste dal decreto ministeriale del 23 giugno 2016, per quel che riguarda l'energia elettrica prodotta da impianti fino a 200 kWe di potenza, alimentati esclusivamente da sottoprodotti derivanti dalla lavorazione forestale, posto che il termine per poterne beneficiare è scaduto alla fine del 2017, almeno fino all'approvazione del cosiddetto «decreto Fer».
(4-06457)