ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06436

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 377 del 22/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: BUTTI ALESSIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 22/07/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER LE POLITICHE GIOVANILI E LO SPORT
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LE POLITICHE GIOVANILI E LO SPORT delegato in data 22/07/2020
Stato iter:
26/01/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 26/01/2021
SPADAFORA VINCENZO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (POLITICHE GIOVANILI E SPORT)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 26/01/2021

CONCLUSO IL 26/01/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06436
presentato da
BUTTI Alessio
testo di
Mercoledì 22 luglio 2020, seduta n. 377

   BUTTI. — Al Ministro per le politiche giovanili e lo sport. — Per sapere – premesso che:

   in piena crisi emergenziale è stato annunciato il rinvio dei giochi olimpici Tokyo al 2021;

   il rinvio delle Olimpiadi ha provocato una inspiegabile incertezza nel rinnovo dei mandati ai vertici delle diverse Federazioni sportive in Italia;

   in un primo tempo, era stata annuncia dal Coni la necessità di procrastinare di un anno le elezioni adducendo ragioni di opportunità al fine di non modificare l'assetto tecnico-organizzativo promosso dai vertici di ciascuna Federazione alla vigilia della nuova collocazione dei Giochi olimpici. Tale previsione, al di là di valutazioni nel merito, appariva, e continua ad apparire, in netto contrasto con le norme di legge vigenti (legge n. 242, cosiddetta legge Melandri), che sancisce in modo inequivocabile che la durata dei mandati è quadriennale indipendentemente dalla celebrazione o meno dei Giochi olimpici;

   alcune federazioni ritengono necessario mantenere la cadenza quadriennale al fine di evitare il paradosso di creare un ciclo triennale come conseguenza dell'estensione ai 5 anni degli attuali vertici (se non 6 in caso di un ulteriore rinvio), tenuto conto anche del fatto che i requisiti del diritto di voto in capo agli associati delle Federazioni maturano in relazione a parametri raggiunti nel corso dell'anno precedente. Ne consegue che, se si votasse nel 2021, i parametri non sarebbero più riferiti all'anno 2019 ma al 2020 con fortissimi effetti dovuti alla limitazione del COVID-19 che ha sostanzialmente bloccato la totalità dell'attività abitualmente svolta;

   solo di recente, notizia del 1° luglio 2020, la giunta del Coni e il successivo Consiglio del Coni hanno indicato, attraverso una norma transitoria che non ha precedenti, l'estensione della «finestra temporale» ai fini dell'effettuazione delle elezioni, fissandone il periodo, tra settembre 2020 ed ottobre 2021. Secondo l'opinione, molto critica, di diversi organi di stampa ma anche di addetti al lavoro, così facendo, e cioè riconoscendo totale discrezionalità a ciascuna Federazione, si sono create le condizioni per una sorta di «libera tutti» che consentirà ai presidenti federali di andare alle urne quando più fa comodo a loro: chi si sente forte punterà a votare nel 2020, chi lo è meno ne approfitterà per allungare il più possibile il suo mandato;

   in realtà, una previsione come quella deliberata dal Coni, e cioè di svolgere le elezioni nel 2021 prima e dopo le Olimpiadi, si potrà realizzare solo in presenza di una modifica della «legge Melandri»: di ciò finalmente si è accorto il Ministro. È notizia di stampa del 14 luglio 2020 che il Ministro interrogato avrebbe diffidato il Coni a svolgere tutte le elezioni federali e del Coni in tempi brevi, e comunque prima del 31 marzo 2021;

   da fonti ministeriali sembra che l'ufficio per lo sport della Presidenza del Consiglio sarebbe già al lavoro per predisporre un intervento normativo ad hoc, ma prima ci sarà da portare in fondo la riforma dello sport. Ciò appare molto strano, visto che i termini per l'approvazione dei decreti delegati, inseriti nel Testo unico dello sport (idea non nuova, dato che si tratta di un emendamento alla legge delega proprio di Fratelli d'Italia), sono stati prorogati di 3 mesi, quindi a novembre 2020 –:

   se non ritenga urgente chiarire, per quanto di competenza, quale sia la soluzione che intenda adottare nell'immediato, se del caso, adottando iniziative per modificare la «legge Melandri» ovvero per indirizzare, in ragione dei poteri di vigilanza, il Coni e le Federazioni nel predisporre al più presto elezioni dei vertici federali in conformità e nel rispetto del dettato normativo.
(4-06436)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 26 gennaio 2021
nell'allegato B della seduta n. 457
4-06436
presentata da
BUTTI Alessio

  Risposta. — In riferimento ai temi sollevati nell'atto di sindacato ispettivo in esame, comunico che la deliberazione del Consiglio nazionale del CONI n. 1661 del 2 luglio 2020 non è stata approvata dall'Autorità vigilante in materia di sport.
  Pur comprendendo le ragioni poste a fondamento della suddetta delibera, la stessa, a seguito delle valutazioni tecniche operate dagli uffici, risultava in contrasto con la normativa vigente in tema di durata e rinnovo delle cariche elettive delle federazioni sportive nazionali.
  A partire dal mese di settembre 2020, molte federazioni hanno indetto le assemblee elettive; come noto, rispetto alla proposta normativa attuativa delle deleghe previste dall'articolo 1 della legge 86 del 2019, non si sono create le condizioni per superare strutturalmente la questione.
  Ritengo sia andata persa un'occasione utile per riformare il regime dei mandati delle cariche elettive del mondo sportivo, introducendo principi di autentico rinnovamento in un sistema da troppi anni «bloccato».

Il Ministro per le politiche giovanili e lo sport: Vincenzo Spadafora.