ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06420

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 377 del 22/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: DE CARLO SABRINA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 22/07/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SUT LUCA MOVIMENTO 5 STELLE 22/07/2020
PERANTONI MARIO MOVIMENTO 5 STELLE 22/07/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE 22/07/2020
MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE 22/07/2020
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 31/07/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06420
presentato da
DE CARLO Sabrina
testo di
Mercoledì 22 luglio 2020, seduta n. 377

   SABRINA DE CARLO, SUT e PERANTONI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   in una recente conferenza promossa dal Comitato economico e sociale europeo, svoltasi online il 22 giugno 2020, dalle esperienze raccolte e dall'intervento di Marie Hermanova, coordinatrice dell'organizzazione «Czech Refugee Help», in Bosnia sarebbero attualmente 12.000, le persone in attesa di attraversare la frontiera con la Croazia. Pur se le stime dell'Unhcr sono più basse, perché non tutti i rifugiati sono registrati, si tratta di numeri consistenti, che dovrebbero aiutare a riflettere sui futuri provvedimenti da attuare in vista dei futuri arrivi nel nostro Paese. Secondo il bollettino diffuso il 20 luglio 2020 dalla regione Friuli Venezia Giulia e comunicato dal vice governatore con delega alla salute e alla protezione civile, le persone positive al coronavirus erano 120;

   i migranti accolti in totale nella sola provincia di Udine al 17 luglio 2020 erano n. 891 di cui n. 571 a Udine così distribuiti: n. 382 in ex Caserma Cavarzerani e n. 189 in CAS; n. 320 accolti nella provincia di Udine, di cui 60 posti in strutture predisposte per la quarantena e n. 260 predisposti nei CAS e ancora n. 173 accolti in quarantena di cui 24 presso la struttura Cri di Tricesimo e n. 113 presso l'ex Caserma Cavarzerani; dei quattro nuovi casi di contagio da COVID-19 riscontrati nella provincia di Udine, tre sono stati rilevati su migranti di origine bengalese, rintracciati dalla polizia nei giorni scorsi nei pressi di Palmanova, inizialmente assegnati alla caserma Cavarzerani; a seguito di opportuni accertamenti sanitari sono stati trasportati nella struttura di Campoformido e posti in isolamento. La caserma Cavarzerani, interessata dal transito dei tre migranti risultati positivi al Coronavirus dichiarata nelle ultime ore «zona rossa», e nei giorni scorsi interessata da controlli sanitari a tutela degli ospiti, ha riscontrato: 174 individui negativi al tampone e 34 in attesa di responso o di controllo;

   l'iter a cui vengono sottoposti i migranti rintracciati prevede l'identificazione e il riconoscimento dell'individuo, e quindi, di conseguenza, i suddetti entrano forzosamente in contatto, con le forze dell'ordine; è notizia ormai nota che una decina di poliziotti, entrati in contatto nei giorni scorsi con i migranti risultati positivi al tampone sono stati posti in isolamento fiduciario;

   la regione è da anni interessata dall'arrivo di migranti dalla rotta balcanica e la gestione dei flussi migratori e il pericoloso rischio di contagio sono fatti reali e tangibili e le preoccupazioni espresse dai sindacati di polizia che da tempo chiedono maggiori tutele sanitarie, sono reali, auspicando infatti un controllo sanitario sui migranti prima che siano sottoposti ai controlli amministrativi di rito da parte delle forze dell'ordine;

   va ritenuta, inoltre, prioritaria la salvaguardia della vita umana e la dignità di ogni individuo, ricordando che il sistema di accoglienza dei migranti non dovrebbe in alcun modo compromettere la salute pubblica e per questo sarebbe necessario intervenire almeno per gli individui provenienti da Paesi inseriti nella cosiddetta black list dal Ministero della salute, che vieta l'ingresso a chi nelle ultime due settimane ha transitato o provenga da Stati a rischio, tra cui Macedonia del nord, Bosnia Erzegovina, Moldova –:

   se siano a conoscenza dei fatti descritti e se non ritengano urgente adottare le iniziative di competenza, anche normativa e diplomatiche, volte ad intervenire sulla gestione dei continui flussi migratori provenienti dalla rotta balcanica, oltre che a introdurre maggiori tutele per le forze dell'ordine impegnate quotidianamente a garantire la sicurezza pubblica, valutando anche un tempestivo intervento volto a sopperire alle carenze strutturali del sistema di accoglienza.
(4-06420)