ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06408

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 376 del 21/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: FIORAMONTI LORENZO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 21/07/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
NITTI MICHELE MISTO-POPOLO PROTAGONISTA - ALTERNATIVA POPOLARE 27/07/2020
ERMELLINO ALESSANDRA MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 27/07/2020
MURONI ROSSELLA LIBERI E UGUALI 27/07/2020
DE GIORGI ROSALBA MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 27/07/2020
LATTANZIO PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 27/07/2020
VIANELLO GIOVANNI MOVIMENTO 5 STELLE 27/07/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 21/07/2020
Stato iter:
22/01/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/01/2021
PATUANELLI STEFANO MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 27/07/2020

ATTO MODIFICATO IL 27/07/2020

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/01/2021

CONCLUSO IL 22/01/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06408
presentato da
FIORAMONTI Lorenzo
testo presentato
Martedì 21 luglio 2020
modificato
Lunedì 27 luglio 2020, seduta n. 380

   FIORAMONTI, NITTI, ERMELLINO, MURONI, DE GIORGI, LATTANZIO e VIANELLO. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'università e della ricerca . — Per sapere – premesso che:

  stanti le difficoltà emerse in seguito alla situazione emergenziale da COVID-19, emerge con ancora più forza la necessità di un ripensamento dell'assetto industriale, soprattutto di quei settori che hanno un forte impatto ambientale, e dunque sulla salute dei cittadini;

  tale sensibilità era stata già fortemente espressa nel corso del mandato del precedente Governo, ed avrebbe dovuto avere seguito naturale nell'attuale compagine governativa;

  come facilmente riscontrabile da diversi organi di stampa, molti esponenti del Governo Conte espressero più volte la volontà di un necessario ripensamento di tali realtà. Tra queste, forse la più emblematica è quella della città di Taranto, da anni afflitta dalle gravissime conseguenze (sanitarie, ambientali e sociali) di un modello industriale ormai da tempo insostenibile e poco competitivo, e della volontà di trasformare il capoluogo pugliese in un hub della green economy per lo sviluppo sostenibile, proprio nell'ottica di un ripensamento del tessuto industriale in quell'area;

  un significativo passo avanti è rappresentato dall'autorizzazione disposta dall'articolo 1, commi 732 e seguenti, della legge di bilancio del 30 dicembre 2018, n. 145, della spesa di 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021, per l'istituzione e l'inizio dell'operatività della fondazione denominata «Istituto di Ricerche Tecnopolo Mediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile» con sede in Taranto;

  tale fondazione, di seguito denominata «Tecnopolo», viene disciplinata per lo svolgimento delle funzioni e dei compiti conoscitivi, di ricerca, tecnico-scientifici, di trasferimento tecnologico e di valorizzazione delle innovazioni e della proprietà intellettuale generata, nel campo dello studio e dell'utilizzo delle tecnologie pulite, delle fonti energetiche rinnovabili, dei nuovi materiali, dell'economia circolare, strumentali alla promozione della crescita sostenibile del Paese e al miglioramento della competitività del sistema produttivo nazionale;

  per garantire l'operatività del Tecnopolo, è necessaria la predisposizione dello statuto che definisca gli obiettivi della fondazione e il modello organizzativo e ne individui gli organi, stabilendone la composizione; lo statuto dovrà essere approvato con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dello sviluppo economico, sentiti il Ministro dell'università e della ricerca e il Ministro dell'economia e delle finanze, riconoscendo al Ministero dell'università e della ricerca compiti di vigilanza sullo stesso;

  il 16 gennaio 2020 come si apprende da organi di stampa, date le sopracitate disposizioni, tale istituto risulterebbe pronto per essere esaminato dal Consiglio dei ministri. Lo statuto così elaborato dal Ministero dello sviluppo economico sentiti il Ministero dell'università e della ricerca e il Ministero dell'economia prevedrebbe un consiglio di amministrazione di nove membri, di cui cinque di designazione pubblica e quattro designati di intesa tra i soggetti pubblici o società che volontariamente daranno contributi economici alla fondazione. Il consiglio di amministrazione, su designazione del Ministero dell'università e della ricerca, nominerà poi un comitato scientifico di cinque componenti. Sono sei invece i membri previsti per l'organo di revisione. Su designazione del Ministro dello sviluppo economico, infine, sarà scelto un segretario generale tra i membri del consiglio di amministrazione o anche all'esterno;

  ad oggi, sebbene la dirompente crisi sanitaria e ambientale generata dalla pandemia di COVID-19 avrebbe dovuto accelerare l'attuazione del sopramenzionato statuto per l'operatività del Tecnopolo, il progetto risulta essere ancora fermo –:

  se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative di competenza intenda assumere al fine di accelerare l'adozione dello statuto del Tecnopolo così da poter svolgere e supportare la ricerca e il trasferimento tecnologico nell'area delle tecnologie pulite, delle fonti energetiche rinnovabili, dell'economia circolare, a riprova di un significativo cambiamento verso una più attenta transizione ecologica ed economica per un territorio che da molto tempo attende un cambiamento significativo, ma anche per la rilevanza ed il prestigio che il Tecnopolo rivestirebbe in ambito nazionale ed internazionale.
(4-06408)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 22 gennaio 2021
nell'allegato B della seduta n. 455
4-06408
presentata da
FIORAMONTI Lorenzo

  Risposta. — Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo in esame, sentita la direzione generale competente del Ministero dello sviluppo economico, si rappresenta quanto segue.
  Gli interroganti fanno riferimento all'
iter di approvazione dello statuto della fondazione «Istituto di ricerche Tecnopolo Mediterraneo per lo sviluppo sostenibile di Taranto», di cui all'articolo 1, commi 732, 733 e 734 della legge 30 dicembre 2018, n. 145 (legge di bilancio per il 2019).
  Orbene, tali disposizioni hanno previsto che per l'istituzione e l'inizio dell'operatività della fondazione «Istituto di ricerche Tecnopolo Mediterraneo per lo sviluppo sostenibile», con sede in Taranto, è autorizzata «la spesa di 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021, da iscrivere nello stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca», come correttamente ricordato dagli interroganti.
  L'istituzione del Tecnopolo risponde all'obiettivo di promuovere un
hub italiano con proiezione internazionale sullo sviluppo sostenibile, quale asset strategico dell'innovazione.
  Al riguardo, l'articolo 1, comma 734, della menzionata legge n. 145 del 2018 prevede che lo statuto del Tecnopolo sia approvato con decreto del Presidente della Repubblica.
  Pertanto, dopo numerosi incontri tecnici e interlocuzioni tra i diversi Ministeri coinvolti (i.e. Ministero dell'istruzione, università e ricerca, Ministero dello sviluppo economico e Ministero dell'economia e delle finanze), il 7 agosto 2020 il Consiglio dei ministri ha licenziato lo schema di regolamento di approvazione del predetto statuto.
  In particolare, è stato previsto che siano membri fondatori della Fondazione il Ministero dell'università e della ricerca, il Ministero dello sviluppo economico e il Ministero dell'economia e delle finanze.
  Anche alla luce della
ratio sottesa alla norma istitutiva del Tecnopolo, sono stati previsti i seguenti ambiti di operatività dello stesso: rafforzare le capacità di ricerca di base, industriale e di sviluppo sperimentale presenti sul territorio nazionale; imprimere una accelerazione allo sviluppo di tecnologie ad alto potenziale finalizzate alla mitigazione degli impatti derivanti da attività produttive o dalla presenza antropica, alla produzione e trasformazione delle energie rinnovabili e al rafforzamento dei principi dell'economia circolare; sperimentare nuovi approcci collaborativi per accorciare i tempi di dispiegamento delle innovazioni proposte.
  La Fondazione di partecipazione, nel cui ambito è ricompreso il Tecnopolo, può essere definita un patrimonio a struttura aperta con formazione progressiva, recando la possibilità che ai soggetti originari se ne possano aggiungere altri, con loro successiva strutturazione (cfr. articolo 2 dello statuto, allegato allo schema di regolamento).
  Gli articoli 6 e seguenti dello statuto prevedono, quali organi della Fondazione, il comitato dei partecipanti, il consiglio di amministrazione, il presidente, il segretario generale, il comitato scientifico, l'organo di revisione, disciplinandone,
inter alia, la composizione e il funzionamento.
  Inoltre, lo statuto delinea la composizione iniziale del patrimonio della Fondazione, stabilendo che lo stesso sia articolato
(i) in un fondo di dotazione di un milione di euro, conferito dallo Stato ai sensi della legge di bilancio per il 2019, e (ii) in un fondo di gestione con una dotazione iniziale dello Stato pari a due milioni di euro, alla quale si aggiungeranno le somme di tre milioni per il 2020 e altrettanti per il 2021, già previste dalla stessa legge.
  Infine, si specifica che il Tecnopolo è sottoposto alla vigilanza del Ministero dell'università e della ricerca e al controllo della Corte dei conti e detta regole in merito agli organi dell'ente, alla composizione, alle competenze, alla durata in carica, al funzionamento e ai compensi degli stessi (cfr. articolo 4 dello statuto).
  Si rappresenta che lo schema di regolamento, dopo l'approvazione da parte del Consiglio dei ministri, è stato trasmesso alla
Gazzetta Ufficiale ai fini della sua pubblicazione.
  In conclusione, si sottolinea che il Tecnopolo rappresenta non solo un'occasione di rilancio del territorio tarantino, ma anche la concretizzazione del progetto politico che vede l'innovazione ambientale quale leva
tout court dello sviluppo del sistema economico e asset strategico dell'innovazione.
Il Ministro dello sviluppo economico: Stefano Patuanelli.