ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06405

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 375 del 20/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: PALAZZOTTO ERASMO
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 20/07/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 20/07/2020
Stato iter:
29/10/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 29/10/2020
MERLO RICARDO ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 29/10/2020

CONCLUSO IL 29/10/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06405
presentato da
PALAZZOTTO Erasmo
testo di
Lunedì 20 luglio 2020, seduta n. 375

   PALAZZOTTO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   lo scorso mercoledì 15 luglio 2020, è stato ritrovato nella sua casa, a Villa Ferro, località San Vicente del Caguan, nel dipartimento meridionale colombiano di Caquetà, il corpo senza vita di Carmine Mario Paciolla, giovane napoletano di 33 anni, collaboratore delle Nazioni Unite in Colombia;

   da quanto si apprende da articoli di stampa la polizia dipartimentale colombiana avrebbe lasciato intendere che si sia trattato di suicidio, ma ha comunque fatto sapere di aver aperto un'inchiesta per chiarire la tragica vicenda;

   i media locali starebbero, invece, riportando una versione dei fatti molto differente rispetto a quella fornita dalla polizia colombiana e citano la presenza di «ferite da taglio sul corpo» che farebbero pensare ad un omicidio;

   Paciolla aveva alle spalle numerose esperienze di cooperazione per alcune onlus che lo avevano impegnato in tutti i continenti;

   l'ultimo viaggio risale al 27 dicembre 2019, quando da Napoli era partito proprio per la Colombia, dove stava portando avanti un progetto proseguito nonostante le estreme restrizioni del Governo colombiano dovute al lockdown messo in atto per contrastare la pandemia da COVID-19. Il giovane napoletano faceva parte di un team di verifica degli accordi di pace Onu in Colombia;

   secondo le ultime informazioni sembrerebbe che Paciolla avesse accompagnato il governatore di Caquetà e il sindaco di San Vicente a dialogare con le comunità rurali del posto e con le quali avviare processi di allontanamento dal mondo della malavita per ripartire con progetti di rilancio agricolo ed economico, favoriti dal Governo e garantiti dall'Onu;

   i genitori di Carmine Mario Paciolla alla stampa hanno spiegato che il figlio al momento della partenza era di umore tranquillo, mentre negli ultimi giorni era sicuramente molto tormentato, secondo i genitori e gli stessi compagni di lavoro, a causa del luogo in cui si trovava e dei contatti che aveva avuto con persone di cui non aveva fornito dettagli;

   secondo la madre Carmine era letteralmente «terrorizzato» per qualcosa che aveva «visto, capito, intuito» nell'ultima settimana. Aveva spiegato alla madre di aver «parlato chiaro» e che «così si era messo in un pasticcio»;

   l'Onu in Colombia ha come missione di favorire un processo di pacificazione rispetto ad una «guerra» mai dichiarata, seppur lacerante, che va avanti da 50 anni e che sembrava doversi spegnere quando a fine 2016 il presidente colombiano Santos e il generale delle Fare Timochenko hanno firmato un accordo di pace;

   il mondo del narcotraffico ha trovato terreno fertile per aumentare le coltivazioni e allargare il business del traffico di droga e le persone, soprattutto quelle delle aree più disagiate, hanno aderito alle modalità criminali, entrando in conflitto con il Governo centrale che non è riuscito a contrastarle;

   gli stessi ex guerriglieri Farc sono un obiettivo delle bande criminali che fino ad ora, in totale, hanno ucciso 199 persone. La regione di Caquetà, dove operava Paciolla, è al quarto posto per numero di omicidi –:

   quali iniziative di competenza abbia intrapreso o intenda intraprendere il Ministro interrogato affinché il Governo colombiano si assuma l'impegno di compiere ogni sforzo utile a fare chiarezza circa le reali cause del decesso e le circostanze che hanno portato alla morte di Carmine Mario Paciolla, su cosa sia davvero accaduto negli ultimi suoi giorni di vita e, qualora venisse confermata l'ipotesi dell'omicidio, se lo stesso sia riconducibile alle attività che Paciolla svolgeva per conto dell'Onu individuandone i responsabili.
(4-06405)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 29 ottobre 2020
nell'allegato B della seduta n. 418
4-06405
presentata da
PALAZZOTTO Erasmo

  Risposta. — Il Sig. Pagella, nato a Napoli il 28 marzo 1987, è stato trovato senza vita il 15 luglio nella sua abitazione a San Vincente del Caguán, in Colombia, dove lavorava come cooperante nella Missione di Verifica ONU dal 20 agosto 2018.
  L'ambasciata a Bogotà — in stretto raccordo con la Farnesina — ha seguito e segue la vicenda con la massima attenzione e si mantiene in costante contatto con i familiari del connazionale per ogni possibile assistenza, La nostra Rappresentanza a Bogotà è inoltre intervenuta a più riprese sulle autorità locali coinvolte (Ministero degli esteri, magistratura e polizia).

  Anche grazie all'attività di sensibilizzazione portata avanti dalla nostra rappresentanza, le controparti colombiane hanno attribuito da subito la massima priorità al caso assegnando il fascicolo a un magistrato di lunga esperienza, il quale opera sotto la diretta supervisione del Procuratore generale della nazione. La squadra inquirente locale è stata inoltre rafforzata con esperti tecnici inviati sul posto da Bogotà.
  Alle indagini colombiane si affianca anche un'inchiesta interna della missione ONU, Numerosi sono stati i passi effettuati dalla nostra rappresentanza permanente presso le Nazioni unite a New York con il dipartimento Onu competente per la missione. Oltre ad esprimere ila ferma aspettativa di una completa collaborazione alle indagini, è stata richiesta e ottenuta la consegna degli effetti personali del connazionale ancora in possesso della citata missione, fatti salvi quelli ritenuti ancora necessari ai fini delle indagini dalla magistratura colombiana.
  La collaborazione tra la procura di Roma, la Magistratura colombiana e l'Ufficio legale delle Nazioni unite è in questa fase molto intensa. L'obiettivo è quello di chiarire tutti gli aspetti controversi.
  Il Ministro Di Maio segue personalmente la vicenda. Nel corso di due telefonate con la sua omologa colombiana, Claudia Blum Capurro De Barberi, il 28 luglio e il 6 agosto 2020, il Ministro ha espresso la ferma aspettativa del Governo italiano e della nostra opinione pubblica a che le indagini condotte dall'autorità giudiziaria colombiana giungano quanto prima e in maniera definitiva a chiarire le cause che hanno condotto al decesso del signor Paciolla. Nel contempo, il Ministro ha auspicato una piena ed effettiva collaborazione degli investigatori colombiani con gli omologhi italiani per giungere alla verità sul tragico evento.
  Il Ministro ha inoltre sollevato il caso in occasione di colloqui telefonici con l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell'Unione europea Josep Borrell, auspicando il sostegno da parte dell'Unione europea, e da ultimo con il segretario generale dell'ONU, Antonio Guterres, per richiedere il pieno e incondizionato appoggio delle Nazioni unite nelle indagini, sia a livello centrale sia attraverso la Missione in Colombia.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale: Ricardo Antonio Merlo.