ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06395

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 375 del 20/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: BELLUCCI MARIA TERESA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 20/07/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
OSNATO MARCO FRATELLI D'ITALIA 20/07/2020
BUTTI ALESSIO FRATELLI D'ITALIA 20/07/2020
PRISCO EMANUELE FRATELLI D'ITALIA 20/07/2020
LUCASELLI YLENJA FRATELLI D'ITALIA 20/07/2020
FERRO WANDA FRATELLI D'ITALIA 20/07/2020
MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA 20/07/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 20/07/2020
Stato iter:
29/07/2020
Fasi iter:

RITIRATO IL 29/07/2020

CONCLUSO IL 29/07/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06395
presentato da
BELLUCCI Maria Teresa
testo di
Lunedì 20 luglio 2020, seduta n. 375

   BELLUCCI, OSNATO, BUTTI, PRISCO, LUCASELLI, FERRO e MOLLICONE. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   desta rabbia e dolore la notizia della morte dei due giovanissimi ragazzi, trovati nelle loro rispettive abitazioni, dopo aver comprato «15 euro di metadone» da un pusher di 41 anni;

   sono dure le parole del procuratore di Terni, Alberto Liguori, che ha rimarcato la «responsabilità collettiva» dei decessi di Gianluca e Flavio, per non aver posto la giusta attenzione sul «fenomeno dello spaccio di metadone da parte dei tossicodipendenti che lo prendono al SerD»;

   lo spacciatore fermato, infatti, come confermato dal suo avvocato, era in cura presso il servizio per le dipendenze;

   fanno altresì particolarmente riflettere le parole del procuratore che si dice «stupito dall'atteggiamento avuto dagli amici dei due adolescenti», nonché sconvolto dalla «naturalezza con la quale parlano di droga (...). Non si rendevano conto dell'importanza delle loro dichiarazioni (...), dando per scontato che quella sostanza provoca sollievo e non è così nociva»;

   un monito su cui dovrebbero riflettere in primis le istituzioni nazionali, visto quanto drammaticamente poco è stato fatto, e si sta facendo, in materia di lotta alla droga e, in particolare, di prevenzione primaria e secondaria rivolta alle giovani generazioni;

   spiace dover sottolineare, dopo fatti drammatici come questi, che in Italia, nonostante si muoia ancora troppo spesso per droga, non se ne parli affatto: muoiono 6 persone ogni sette giorni; l'Italia è al terzo posto in Europa per uso di cannabis, al quarto posto per utilizzo di cocaina; girano nelle piazze reali e sul web oltre 300 tipi di sostanze sintetiche diverse;

   rispetto a questa emergenza sociale, da oltre 10 anni, i Governi che si sono succeduti non hanno fatto nulla, relegando il tema delle droghe ad un dibattito sulla liberalizzazione e commercializzazione della cannabis e negando colpevolmente, a causa dell'azzeramento del fondo nazionale lotta alla droga, qualsiasi tipo di aiuto, strutturale e adeguato alla gravità del problema, ad iniziative di prevenzione, cura, reinserimento socio-lavorativo e contrasto in materia di dipendenze patologiche; anche nella strategia per il rilancio dell'Italia 2020-2022, cosiddetto «Piano Colao», nonostante non siano stati adeguatamente attenzionati gli aspetti sociali e d'integrazione socio-sanitaria in materia di dipendenze patologiche e di disturbi psicopatologici, presentando quindi gravi lacune in termini di piano di rilancio, si propone di incrementare l'investimento nei settori della salute mentale e delle dipendenze patologiche di almeno il 35 per cento rispetto alla spesa attuale;

   al contrario, da un decennio i diversi Governi non offrono alcuna attenzione alla problematica delle dipendenze patologiche: non è stata assegnata la delega politica in materia di lotta alla droga; non si realizza dal 2009 la Conferenza nazionale di lotta alla droga che per legge dovrebbe tenersi ogni tre anni; non si convoca la consulta degli esperti e degli operatori sociali; non si finanzia il fondo nazionale per le dipendenze e non si revisiona il decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990 sulla base dei nuovi modelli di consumo di droghe e delle dipendenze –:

   quali immediate iniziative di competenza intenda adottare il Governo per riconoscere la necessaria centralità al tema della lotta alle droghe, con particolare riguardo alla prevenzione, garantendo la riorganizzazione del sistema dei servizi e stanziando adeguati fondi per servizi pubblici e il privato sociale, anche sul piano delle risorse umane, in particolare:

    a) rifinanziando il fondo nazionale di lotta alla droga;

    b) assegnando la delega in materia di politiche antidroga;

    c) garantendo un adeguato supporto alle comunità, al servizio pubblico e alle associazioni impegnate nell'attività di prevenzione, cura, riabilitazione e reinserimento socio-lavorativo delle persone con problemi di dipendenza patologica;

   se e come si intenda dare attuazione al «piano Colao» in materia di potenziamento dei servizi territoriali socio-sanitari, con particolare riguardo agli aspetti sociali e d'integrazione socio-sanitaria in materia di dipendenze patologiche e di disturbi psicopatologici.
(4-06395)