ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06350

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 373 del 16/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: LUCASELLI YLENJA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 16/07/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GEMMATO MARCELLO FRATELLI D'ITALIA 16/07/2020
GALANTINO DAVIDE FRATELLI D'ITALIA 16/07/2020
BIGNAMI GALEAZZO FRATELLI D'ITALIA 16/07/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 16/07/2020
Stato iter:
29/07/2020
Fasi iter:

RITIRATO IL 29/07/2020

CONCLUSO IL 29/07/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06350
presentato da
LUCASELLI Ylenja
testo di
Giovedì 16 luglio 2020, seduta n. 373

   LUCASELLI, GEMMATO, GALANTINO e BIGNAMI. — Al Ministro dell'interno, al Ministro della salute, al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:

   mentre continuano gli sbarchi a Lampedusa, l'hotspot di Taranto ha ricominciato ad accogliere ospiti stranieri: negli ultimi giorni sono giunti 100 migranti nella struttura alle porte del capoluogo e nelle prossime ore sono previsti nuovi arrivi:

   secondo i dati ufficiali del Ministero dell'interno, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, gli sbarchi clandestini sono passati da 1.878 a ben 5.461 e dunque, a causa dell'aumento del flusso migratorio illegale e dell'accoglienza degli stranieri nei vari centri, in Italia si registrano forti criticità legati alla pandemia;

   l'hotspot di Taranto, ad avviso degli interroganti, viene utilizzato in violazione delle disposizioni di legge che ne regolamentano l'istituzione e da centro di prima accoglienza, identificazione e smistamento per non più di 72 ore è stato trasformato in una struttura per il ricovero in quarantena di almeno 14 giorni di cittadini extracomunitari provenienti dalla Tunisia, sbarcati e già identificati a Lampedusa;

   «accoglienza» non vuol dire far sbarcare i migranti ospitandoli senza i servizi minimi necessari, né è pensabile trasformare un centro di accoglienza temporanea in una struttura ospedaliera;

   tale struttura, inoltre, ha sempre fatto parlare di sé, tra ispezioni ministeriali, visite istituzionali e delle Commissioni parlamentari e indagini conoscitive e, peraltro, è diversa dalle altre, in quanto si compone di tensostrutture e moduli prefabbricati in uso al personale della polizia di Stato ed è perimetrata da una recinzione la cui altezza è di circa due metri, facilmente valicabile;

   come se ciò non bastasse, in una minuziosa nota alle istituzioni competenti i sindacati di polizia hanno analizzato le criticità correlate alla gestione della struttura e agli ambiti operativi delle forze di polizia ivi impiegate correlata ad una valutazione critica sia degli aspetti sanitari che della sicurezza e salute sul posto di lavoro collegata all'emergenza da Covid-19, sottolineando come mal si concilia la lunga convivenza dei profughi nel centro;

   in particolare, i sindacati sarebbero preoccupati soprattutto per la salute dei poliziotti che vi operano a seguito della conferma che sul luogo dello sbarco in Sicilia, durante lo screening sanitario a loro riservato, non sono stati effettuati i tamponi per escludere o confermare una eventuale infezione del virus;

   i segretari provinciali dei sindacati, nella qualità di Rls, hanno poi svolto una visita in hotspot in ordine decreto legislativo n. 81 del 2008 (sicurezza sul posto di lavoro) nel corso della quale sono emerse alcune criticità (pulizie, climatizzazione, moduli spogliatoi inesistenti, considerato che è necessario bardare i colleghi con i relativi Dp, servizi sanitari, aggiornamento del Dvr – documento di valutazione rischi);

   i sindacati hanno chiesto, quindi, l'intervento del dipartimento della salute e di prevenzione dell'Asl di Taranto per esaminare la situazione e un presidio medico permanente all'interno dell'hotspot, definendola «una emergenza nella emergenza» –:

   se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e, considerata la gravità degli stessi, quali urgenti iniziative di competenza intenda assumere in merito alla gestione dell'hotspot di Taranto;

   se e quale tipo di assistenza sanitaria sia stata predisposta per gli ospiti della struttura e quali concrete misure di sicurezza siano state previste per il personale impiegato;

   se non si ritenga di assegnare ai migranti ospitati nell'hotspot di Taranto una sede idonea alla permanenza per la quarantena sanitaria o, in mancanza, se non si ritenga di dover rivedere e adeguare gli spazi della struttura di Taranto;

   se siano stati emessi dalle autorità competenti provvedimenti specifici che abbiano trasformato la «destinazione d'uso» dell'hotspot di Taranto, o rispetto alle procedure e ai tempi di trattenimento negli hub di identificazione classificati centri di accoglienza temporanea, come nel caso in esame.
(4-06350)