ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06309

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 371 del 14/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 14/07/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 14/07/2020
Stato iter:
22/10/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/10/2020
MERLO RICARDO ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/10/2020

CONCLUSO IL 22/10/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06309
presentato da
DELMASTRO DELLE VEDOVE Andrea
testo di
Martedì 14 luglio 2020, seduta n. 371

   DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   il 10 luglio 2020, sulla testata online ildenaro.it è stato pubblicato un articolo in cui vengono riportate le attività per il rimpatrio delle persone bloccate in Marocco svolte dall'ambasciata d'Italia a Rabat e dal consolato generale d'Italia a Casablanca;

   a seguito dell'interruzione dei collegamenti diretti con l'Italia, le autorità diplomatiche dichiarano di aver assistito, dal 10 marzo 2020, circa 6.500 connazionali e cittadini residenti in Italia con permesso di soggiorno, rivoltisi agli uffici delle due sedi;

   in particolare, si parla di diciannove operazioni di rimpatrio, a beneficio di tutti i connazionali e cittadini stranieri residenti in Italia che ne avessero fatto richiesta, attraverso dodici vettori aerei e tre marittimi che hanno consentito il rientro in Italia di circa 3.500 persone;

   tali affermazioni contrastano con quanto emerge da un monitoraggio in rete che, al contrario, restituisce un'immagine delle autorità consolari italiane decisamente assenti e sorde ai bisogni dei cittadini italiani;

   a maggio e giugno 2020 si sono avute diverse manifestazioni di protesta davanti alle sedi diplomatiche italiane in Marocco, con le quali si denunciava il silenzio dei funzionari italiani in merito alle richieste di rimpatrio pervenute;

   sul gruppo Facebook «Italiani in Marocco» sono molto frequenti i commenti che raccontano di utenti che lamentano di non aver ricevuto risposte né telefonicamente né via mail o pec;

   inoltre, sul gruppo Facebook «Associazione Culturale Italiana nel regno del Marocco – ACIRM», vengono raccontati con dovizia di particolari diversi episodi di mancata assistenza agli italiani in fase di imbarco a Tangeri, al punto che la maggior parte di queste persone non hanno potuto proseguire il proprio viaggio via nave per l'assenza del numero di un codice che il consolato generale d'Italia avrebbe dovuto comunicare loro per l'imbarco;

   questo codice, raccontano sul gruppo, era l'unico modo legale per avere accesso alla nave, ma il consolato e l'ambasciata italiana, che se ne occupano, avrebbero «dimenticato» di comunicarlo alle persone interessate;

   i responsabili di entrambi gli uffici non avrebbero nemmeno risposto al telefono, indicano diversi viaggiatori. Molte persone sono rimaste così al molo del porto Tangeri Med a causa dell'assenza del console e dei funzionari del suo dipartimento, mentre un funzionario diplomatico francese era presente con la lista degli aventi diritto all'imbarco per risolvere eventuali criticità –:

   se quanto riportato in premessa corrisponda al vero e, nel caso, quali iniziative intenda assumere il Governo per tutelare i diritti degli italiani in Marocco davanti al silenzio delle rappresentanze italiane.
(4-06309)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 22 ottobre 2020
nell'allegato B della seduta n. 414
4-06309
presentata da
DELMASTRO DELLE VEDOVE Andrea

  Risposta. — Rispondo all'interrogazione n. 4-06309 nella quale si chiede una verifica sulle segnalazioni di possibili malfunzionamenti delle sedi italiane in Marocco nell'assistere i connazionali intenzionati a tare rientro in Italia.
  Sin dall'inizio dell'emergenza sanitaria causata da COVID-19, con conseguente chiusura delle frontiere aeree, marittime e terrestri, era stata costituita in Marocco una
task force con personale dell'Ambasciata d'Italia a Rabat e del Consolato generale a Casablanca. Sulla base della necessaria autorizzazione delle Autorità marocchine, la struttura ha organizzato 26 operazioni commerciali speciali di rientro in l'Italia. Si è trattato in particolare di: 12 voli Neos per un totale di 1970 passeggeri, tutti connazionali o cittadini marocchini residenti in Italia; 8 traghetti GNV per un totale di oltre 4.400 passeggeri, inclusi alcuni europei; 6 voli Al bastar, organizzati insieme a Confagricoltura e Coldiretti, per il rientro di 730 lavoratori qualificati italo-marocchini e marocchini con permesso di soggiorno.
  Vanno poi aggiunti gli oltre 3.000 connazionali dei quali è stato agevolato il rientro nel periodo compreso tra l'annuncio della sospensione dei collegamenti per l'Italia (10 marzo 2020) e la definitiva interruzione dei collegamenti internazionali da e per il Marocco. Nel complesso, delle operazioni di rientro gestite direttamente o indirettamente da ambasciata e consolato a Casablanca hanno beneficiato circa 10.000 persone.
  Come peraltro avvenuto anche davanti alle ambasciate di altri paesi dell'Unione europea, si sono avute, nei momenti più acuti della crisi, alcune manifestazioni davanti all'ambasciata e al consolato generale a Casablanca. In occasione delle manifestazioni, sempre pacifiche, si è avuta un'interlocuzione franca e propositiva tra una rappresentanza dei manifestanti e i funzionari delle Sedi, tenuto conto che queste ultime stavano funzionando con organici ridotti del 50 per cento al fine di contenere i rischi di contagi tra il personale.
  Stimando per difetto, l'ambasciata e il consolato hanno ricevuto, a partire dal 10 marzo 2020, oltre 31.000
e-mail, con picchi di 300 e-mail al giorno, Attraverso il sito web e i profili Facebook e Twitter delle rappresentanze sono stati prontamente forniti all'utenza gli aggiornamenti via via disponibili. I cellulari di emergenza delle sedi nel corso della crisi hanno ricevuto decine di migliaia di chiamate.
  Il presidente dell'Associazione culturale degli italiani nel Regno del Marocco (Acirm) per tutto il periodo dell'emergenza ha fatto un uso improprio della pagina Facebook dell'Associazione e di altri gruppi, per portare ripetuti attacchi nei confronti dell'Ambasciata d'Italia a Rabat e, in particolare, del consolato generale d'Italia a Casablanca, non risparmiando commenti nei confronti dell'ambasciatore e del console generale, agli atti delle sedi. Con specifico riguardo alla presunta mancata comunicazione del codice necessario per l'imbarco sui traghetti – ad esempio – si precisa che in nessun caso le modalità di acquisto del biglietto avevano previsto che le Rappresentanze dovessero comunicare un codice ai passeggeri dei traghetti, Questi, attraverso
e-mail e pubblicazioni sui social media, venivano invitati a registrarsi sul sito della compagnia, Successivamente, attraverso il proprio call-center, la compagnia chiamava l'interessato per perfezionare l'acquisto del biglietto.
  Quanto all'assistenza all'imbarco a Tangeri (a circa 450 km da Casablanca), il personale dell'ambasciata e del consolato in ogni- occasione è rimasto in contatto telefonico con la compagnia di navigazione fino alla partenza della nave. Nelle operazioni più complesse si è potuto contare anche sulla presenza e assistenza del corrispondente consolare a Tangeri, A quanto è stato riferito dalla compagnia di navigazione e dai contatti con la polizia locale, l'episodio relativo a passeggeri che non avrebbero potuto imbarcarsi perché non forniti di codice ha riguardato un certo numero di doppi cittadini e di marocchini con permesso di soggiorno, Questi, pur non essendo stati chiamati dalla compagnia di navigazione ed essendo perciò privi di biglietto, hanno comunque compiuto un tentativo estremo nella speranza di potersi imbarcare.
  È utile, infine, ricordare che, a partire da marzo 2020, sono oltre 110.000 gli italiani complessivamente rientrati da 121 Paesi grazie a operazioni promosse dalla Farnesina.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale: Ricardo Antonio Merlo.