ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06252

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 367 del 07/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: FERRO WANDA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 07/07/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VARCHI MARIA CAROLINA FRATELLI D'ITALIA 07/07/2020
MASCHIO CIRO FRATELLI D'ITALIA 07/07/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 07/07/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06252
presentato da
FERRO Wanda
testo di
Martedì 7 luglio 2020, seduta n. 367

   FERRO, VARCHI e MASCHIO. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   a distanza di appena due mesi dalle dimissioni di Basentini, l'amministrazione penitenziaria è tornata a far discutere di sé per una recente circolare che, di fatto, a parere dell'interrogante ha ripristinato la famosa circolare del 21 marzo 2020;

   pur non trattandosi di un ordine di scarcerazione, infatti, dopo la circolare di marzo 2020 sono aumentate le richieste di messa ai domiciliari dei detenuti che avevano superato i 70 anni di età, soprattutto se affetti da patologie, con il risultato che i capimafia detenuti in regime di 41-bis, che per legge non possono usufruire di pene alternative, uno dopo l'altro, hanno cominciato a lasciare il carcere;

   sei sono state le scarcerazioni più note di cui si ha notizia, ma c'è chi ne conta addirittura quaranta: Francesco Bonura e Domenico Perre a Milano, Pino Sansone a Palermo, Ciccio La Rocca sempre a Milano, Rocco Santo Filippone a Reggio Calabria, Pasquale Zagaria a Sassari;

   nonostante ciò, nella nuova circolare del Dap del 30 giugno 2020 viene allegato il protocollo del Ministero della salute per la prevenzione ed il controllo dell'infezione da Sars-Cov2 negli istituti penitenziari, che indica, tra le altre, di «favorire l'applicazione di misure alternative alla detenzione per tutte le persone che presentano gravi patologie che possono essere significativamente complicate dal Covid-19», senza alcuna distinzione tra tipi di detenzione;

   ancora una volta, sembra prevalere l'idea, sbagliata a parere degli interroganti, che negli istituti penitenziari italiani non si possano assicurare dignitosi percorsi sanitari e terapeutici –:

   se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e, considerata la gravità degli stessi, quali urgenti iniziative di competenza intenda adottare per scongiurare il rischio di nuove scarcerazioni di detenuti in regime di 41-bis e di alta sicurezza.
(4-06252)