ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06250

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 367 del 07/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: PAGANO UBALDO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 07/07/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 07/07/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06250
presentato da
PAGANO Ubaldo
testo di
Martedì 7 luglio 2020, seduta n. 367

   UBALDO PAGANO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   nel 2012, in seguito al provvedimento di sequestro dell'area a caldo dello stabilimento ex-Ilva di Taranto, emergeva l'esigenza di coprire i parchi minerari per fermare la diffusione di polveri su alcuni rioni della città. Tale intervento, infatti, figurava sin dall'inizio nell'autorizzazione integrata ambientale;

   nel febbraio 2018 sono stati avviati i cantieri per la copertura dei due parchi minerari. La consegna dei lavori di ambedue le opere era prevista per il maggio 2020, ma, ad oggi, risulta completata solo una delle due strutture di copertura;

   nell'aprile 2019 ArcelorMittal, annunciando l'anticipazione della fine dei lavori per la prima delle due strutture, riteneva che l'opera potesse avere «un ruolo decisivo nel limitare la dispersione di polveri verso la città, in particolare nel quartiere Tamburi»;

   il 4 luglio 2020, un fenomeno meteorologico estremo e violento, caratterizzato da forte vento, ha causato il sollevamento di ingenti quantità di polveri e detriti di natura ferrosa depositati nei parchi minerari dello stabilimento ex-Ilva di Taranto;

   il materiale trasportato dal vento si è riversato sull'intera città di Taranto e, in particolare, sul quartiere Tamburi, adiacente al sito dello stabilimento siderurgico, con inquantificabili danni per la salute dei cittadini tarantini e per l'ambiente;

   alcuni organi di stampa hanno pubblicato un'ampia documentazione fotografica, risalente ad alcune ore dopo l'evento avverso del 4 luglio, dalla quale si osservano cumuli di materiale stoccati allo scoperto nel parco Omo, sito sul lato est della fabbrica e adiacente alla strada statale per Statte, in un'area dislocata tra la copertura dei parchi e l'area agglomerato;

   gli stessi organi di stampa riportano che i cumuli, «prelevati dall'area parchi sotto la copertura, vengono stoccati all'aperto prima di essere mescolati negli impianti dell'agglomerato, dove creano una mistura, cosiddetta omogeneizzato, che poi sarà inviata agli impianti dell'altoforno» e che anche i cumuli mescolati e cotti (con trattamento che prevede cottura a 1300° e che dunque ne innalza esponenzialmente il livello di tossicità) sono stoccati in aree prive di copertura;

   altre fotografie mostrano ulteriori cumuli di materiale sui nastri trasportatori anch'essi scoperti, sebbene sia prevista la realizzazione di un intervento di copertura integrale che, dapprima avrebbe dovuto essere ultimato entro il 31 maggio 2020, ma che, per effetto di una proroga, reca un termine di ultimazione entro il 30 settembre 2020;

   anche l'area dell'agglomerato, secondo gli organi di stampa «è dotata di impianti che provocano notevole dispersione di materiali» e considerevoli quantità di polveri si sono innalzate anche «dall'area GRF, dove si scaricano le scorie delle paiole, e della discarica Mater Gratiae, dove l'azienda stocca all'aperto fanghi e polverino di altoforno e acciaieria»;

   secondo quanto affermato, dunque, i minerali verrebbero prima stoccati in un'area coperta per poi essere stoccati nuovamente in un'area priva di copertura, rendendo del tutto inutile la copertura, seppure parziale, dei parchi minerari –:

   se e quali iniziative di competenza intenda intraprendere per scongiurare futuri episodi inquinanti come quello rappresentato in premessa;

   se intenda, per quanto di competenza, provvedere a una valutazione completa con riguardo all'efficacia delle opere di copertura dei parchi minerari realizzate e in corso di realizzazione;

   se non ritenga, per quanto di competenza, di effettuare una ricognizione dello stato dell'arte delle opere di ambientalizzazione previste dall'autorizzazione integrata ambientale e dal piano ambientale contenuto nel contratto di affitto con ArcelorMittal e consentirne la piena conoscibilità quantomeno in sede parlamentare;

   se trovi conferma che parte del processo produttivo prevede che il minerale precedentemente stoccato sotto le coperture, sia in un secondo momento trasportato all'esterno e stoccato in un'area priva di copertura prima del suo utilizzo.
(4-06250)