ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06184

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 364 del 01/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: BALDINI MARIA TERESA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 01/07/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 01/07/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06184
presentato da
BALDINI Maria Teresa
testo di
Mercoledì 1 luglio 2020, seduta n. 364

   BALDINI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   tra il 29 e il 30 ottobre 2018 il porto di Rapallo è stato colpito da una violenta mareggiata che ha distrutto la relativa diga con la conseguente distruzione di oltre la metà delle 390 barche, per lo più di lusso, ivi ormeggiate;

   l'evento calamitoso aveva pertanto sollevato l'urgenza di un intervento puntuale teso alla rimozione degli yacht affondati o spiaggiati, operazione complessa sotto il profilo tecnico e non esente da complicanze di tipo burocratico-amministrativo;

   gli interventi di recupero e di risanamento dell'area sono stati affidati alla rete di imprese Visond-Rapallo, costituita da più imprese appositamente aggregatesi al fine di fornire una professionalità ed un servizio multilivello nella prospettiva di contenere i disagi operativi e garantire un ripristino ottimale delle funzionalità dell'area;

   sebbene la citata rete di imprese abbia formulato una specifica proposta, nell'ambito del più vasto progetto di intervento, anche per quanto attiene allo smaltimento dell'immane quantitativo di rifiuti recuperati a seguito delle operazioni, risulta da quanto riportato dai media, che la direzione del Carlo Riva di Rapallo, primo porto nazionale privato, abbia sollecitato un dimezzamento della quota proposta, adducendo – come emerge dalle dichiarazioni dei soggetti coinvolti – un mancato interesse verso la «qualità» e verso la «sicurezza» delle operazioni che sarebbe state offerte dal consorzio;

   date tali premesse gli esiti dell'operazione Caronte della compagnia dei carabinieri di Santa Margherita, partita nel marzo 2019 e relativa alle dinamiche di affidamento dei lavori per il recupero e lo smaltimento dei rifiuti, appaiono particolarmente chiari: l'operazione infatti ha condotto, tra le altre cose, all'arresto dei vertici del Porto Carlo Riva di Rapallo per l'ipotesi di reato del consapevole affidamento dei lavori a ditte legate alla camorra e ai clan dei Casalesi;

   i vertici del Porto Carlo Riva sono anche indagati per omicidio colposo in riferimento alla morte di un operatore subacqueo, avvenuta durante le operazioni di rimozione dei relitti e che sarebbe deceduto in ragione della mancanza di un'adeguata formazione e del rispetto della normativa di sicurezza in materia di operazioni di intervento subacquee;

   si ritiene opportuno segnalare, alla luce delle informazioni emerse nell'ambito della suindicata inchiesta, che la direzione del Porto Carlo Riva, al fine di contrarre i costi, abbia respinto la proposta della Visond di operare a norma UNI 11366, assegnando poi l'incarico ad altre società più «economiche»: a tal riguardo appare esaustivo quanto riferito presidente della Visond in merito alla priorità che – di contro – dovrebbe essere data alla sicurezza sul versante delle operazioni subacquee «(..) per l'intervento subacqueo sui relitti serve una squadra formata da almeno un supervisore e da tre sommozzatori. È la norma italiana, la UNI 11366, che regolamenta le immersioni nell'ambito professionale. E che pretendere numeri minori sarebbe stato come mandare un operaio sui ponteggi senza l'imbragatura di sicurezza»;

   appare pertanto chiaro quanto i fatti di Rapallo suesposti debbano leggersi anche in combinato disposto con l'assenza di una regolamentazione nazionale in materia di esercizio dell'attività subacquea ed iperbarica: nel comparto è palese l'esigenza di dare chiarezza ed organicità ad una materia priva di un riferimento normativo chiaro e delineato che coinvolga tutte le aree operative delle attività subacquee ed iperbariche, dettando la relativa normativa di principio ed individuando gli obblighi posti in capo agli operatori e alle imprese operanti nel settore;

   è significativo rilevare che l'Italia è l'unico Paese dell'Unione europea che non dispone di una legge nazionale che identifichi i soggetti imprenditoriali, gli addetti, i responsabili, i loro requisiti ed i doveri che sono correlati a questo determinato comparto operativo;

   in data 23 giugno 2020 è stata presentata dall'interrogante la proposta di legge 2553 recante Disciplina delle attività subacquee e iperbariche –:

   se non si ritenga prioritario promuovere e sostenere la definizione di un quadro normativo multilivello e complessivo in materia di esercizio dell'attività subacquea, superando le lacune sussistenti in materia e l'assenza di vincoli in materia di sicurezza, professionalità e formazione attualmente vigenti.
(4-06184)