ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06178

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 364 del 01/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: ZOFFILI EUGENIO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 01/07/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DE MARTINI GUIDO LEGA - SALVINI PREMIER 01/07/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 01/07/2020
Stato iter:
16/10/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 16/10/2020
VARIATI ACHILLE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 16/10/2020

CONCLUSO IL 16/10/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06178
presentato da
ZOFFILI Eugenio
testo di
Mercoledì 1 luglio 2020, seduta n. 364

   ZOFFILI e DE MARTINI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   come riportano diversi articoli apparsi sulla stampa, gli sbarchi illegali sulle coste della Sardegna continuano senza sosta ed ormai la situazione è così fuori controllo che si stanno registrando arrivi sulle spiagge affollate di turisti ed anche su litorali finora non coinvolti dai flussi migratori irregolari;

   difatti, il 24 giugno 2020, ancora un barchino con a bordo quattro giovani di nazionalità algerina è approdato nel porticciolo di Porto Pino, nel comune di Sant'Anna Arresi;

   sul posto sono immediatamente intervenuti gli agenti del commissariato di Carbonia e della polizia locale, grazie all'allarme lanciato da chi si trovava in quel momento in spiaggia o nelle banchine ed ha assistito ad un incendio scatenatosi a bordo dell'imbarcazione, e i migranti sono stati poi accompagnati al centro di accoglienza di Monastir per le rituali procedure di identificazione;

   lo stesso giorno, sotto gli sguardi attoniti di residenti e villeggianti, si è anche registrato per la prima volta uno sbarco nella città di Cagliari, finora estranea alla rotta tradizionale per raggiungere in modo illegale le coste dell'isola, ossia quella tra l'Algeria e il Sulcis;

   secondo la stampa, tre giovani immigrati di nazionalità tunisina sono entrati nel porticciolo turistico di Su Siccu a bordo di un gommone, diretti verso il molo con il motore spento, e una volta scesi dall'imbarcazione si sono infine sdraiati all'ombra di un albero;

   dalle prime informazioni raccolte dagli agenti di polizia e dai militari della guardia costiera intervenuti sul posto i tre tunisini non avrebbero sbagliato rotta durante il viaggio, ma sarebbero salpati dalle coste algerine per dirigersi proprio verso Cagliari;

   sono ancora in corso gli accertamenti per capire se il gommone sia stato calato da qualche nave poco al largo delle coste cagliaritane, mentre nel frattempo i tre tunisini sono stati anch'essi trasferiti al centro di prima accoglienza di Monastir per le operazioni di identificazione e per le visite di rito;

   più recentemente, in meno di ventiquattro ore, altri 78 immigrati sono sbarcati, tra lo stupore dei bagnanti, sulle spiagge tra Chia e Porto Pino, portando il numero dei nordafricani arrivati nel Sulcis dall'inizio del 2020, secondo le stime della stampa, a ben 430;

   anche dopo la notizia di due immigrati algerini sbarcati nei giorni scorsi nel Sulcis e risultati positivi al Covid-19 (messi in isolamento sanitario uno in una struttura protetta e uno nello stesso centro di Monastir), quanto sta accadendo ha suscitato grande preoccupazione tra la popolazione, gli amministratori locali e le forze dell'ordine, non solo, sotto il profilo della sicurezza e sanitario, ma altresì per le gravi ripercussioni economiche sul comparto turistico dell'isola, già in difficoltà per la recente pandemia;

   inoltre, come evidenziato anche da diversi sindacati di Polizia i continui sbarchi, ora addirittura nel capoluogo, stanno avvenendo ormai nell'indifferenza generale, esponendo in particolare gli agenti di polizia, i primi a entrare in contatto con gli immigrati che sbarcano illegalmente sull'isola, a rischi altissimi anche dal punto di vista sanitario e distogliendoli dal controllo del territorio;

   infine, le procedure di isolamento stanno creando notevoli difficoltà organizzative nel centro di prima accoglienza di Monastir, già teatro di rivolte e sommosse da parte degli immigrati irregolari ivi trattenuti in attesa del rimpatrio –:

   quali iniziative intenda adottare nell'immediato al fine di fermare gli sbarchi illegali che si stanno registrando in numero crescente sulle coste della Sardegna e per potenziare la dotazione organica e dei dispositivi di protezione individuale delle forze dell'ordine, infine per tutelare la popolazione sarda e il comparto turistico dell'isola.
(4-06178)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 16 ottobre 2020
nell'allegato B della seduta n. 410
4-06178
presentata da
ZOFFILI Eugenio

  Risposta. — Si risponde congiuntamente agli atti di sindacato ispettivo indicati in esame con i quali si richiama l'attenzione del Governo sul fenomeno degli sbarchi di migranti irregolari in Sardegna che si verifica da diversi anni, a fasi alterne, sulle coste sud-occidentali, nel territorio del Sulcis Iglesiente.
  Gli stranieri, generalmente di sesso maschile e quasi tutti appena maggiorenni, giungono attraverso la rotta dell'Algeria in gruppi di pochi individui, impiegando piccole imbarcazioni, che sono difficilmente rilevabili anche dalle moderne strumentazioni radar.
  1 migranti vengono intercettati per io più in mare, da veicoli o da unità navali in assetto Frontex ovvero a terra, dopo essere sbarcati, a seguito di segnalazioni di cittadini o direttamente con l'intervento di pattuglie delle Forze di Polizia impegnate nelle attività di controllo del territorio.
  Tutti i migranti rintracciati in mare e nei luoghi di sbarco vengono trasferiti in una struttura adibita a Centro di primo soccorso di accoglienza presso l'ex scuola della Polizia penitenziaria, ubicata nel comune di Monastir, per i prescritti accertamenti sanitari, nonché ai fini dell'identificazione e dei controlli di sicurezza.
  Gli stranieri vengono muniti di idonei dispositivi di protezione individuali (DPI), che indossano anche nelle fasi di trasporto dal luogo di sbarco fino al loro collocamento presso il centro di Monastir. Inoltre, nei confronti dei migranti viene disposta, da parte delle autorità competenti, la messa in quarantena per un periodo di 14 giorni all'interno del centro di Monastir o presso altre strutture all'uopo individuate, con costante osservazione sanitaria. Nell'ambito dei citati accertamenti sanitari, gli stranieri vengono altresì sottoposti sempre al tampone rinofaringeo.
  Alla data del 24 luglio si sono registrati 4 casi di positività, 3 dei quali poi risultati, con i test successivi, negativi. I casi positivi trascorrono il periodo di isolamento presso locali opportunamente individuati all'interno del cennato compendio ovvero presso strutture sanitarie e sono seguiti quotidianamente dalle autorità sanitarie.
  Gli operatori delle forze di polizia, entrati in contatto con gli stranieri risultati positivi al COVID-19, sempre protetti dall'impiego dei Dpi in alcuni casi e a scopo meramente precauzionale, sono stati sottoposti allo stesso esame con esito negativo.
  Al riguardo, si rappresenta che il Ministero dell'interno ha messo in atto tutte le misure di sanità pubblica volte al massimo contenimento della diffusione dei contagi fin dalla dichiarazione dello stato di emergenza sanitaria nel nostro Paese.
  È stata richiamata l'attenzione di tutti gli operatori di polizia, e non solo di quelli impegnati nelle operazioni di rintraccio, identificazione e trasporto dei migranti nei centri di accoglienza, al rispetto delle misure di prevenzione, secondo le direttive del Ministero della salute.
  Per quanto attiene alla dotazione organica della polizia di Stato, si fa presente che la provincia di Cagliari può contare su 1035 unità effettive di cui 390 impiegate presso la questura, destinataria nell'aprile scorso di un incremento di 20 unità.
  Con specifico riferimento alle azioni di prevenzione e contrasto volte a frenare il flusso migratorio via mare dall'Algeria verso la Sardegna, si evidenzia che è stata rafforzata l'attività di sorveglianza aerea nelle acque internazionali a sud dell'isola, prodromica a un eventuale intervento di intercetto navale. In tale contesto, è stato da ultimo richiesto all'agenzia Frontex il possibile rafforzamento della sorveglianza nell'area SAR di competenza nazionale attraverso l'impiego di ulteriori assetti sia aerei che navali per i prossimi mesi.
  In tale contesto, sì rappresenta, inoltre, che la Guardia di finanza ha ulteriormente incrementato le ore di pattugliamento aeromarittimo e ha avviato un processo di potenziamento e ammodernamento della flotta aeronavale, con conseguente incremento delle capacità di sorveglianza delle acque territoriali.
  Si assicura, infine, che l'attenzione da parte del Ministero dell'interno sulle questioni prospettate nell'atto di sindacato ispettivo permane costante, al fine di individuare misure sempre più idonee a garantire la tutela della salute pubblica in primis attraverso il rigoroso rispetto di tutte le misure precauzionali previste, ancor più nell'ambito di un'emergenza sanitaria come quella in atto.

Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Achille Variati.