ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06152

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 363 del 30/06/2020
Firmatari
Primo firmatario: CENTEMERO GIULIO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 30/06/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 30/06/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06152
presentato da
CENTEMERO Giulio
testo di
Martedì 30 giugno 2020, seduta n. 363

   CENTEMERO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   come riportato dalla stampa specialistica del 25 giugno 2020 i vertici del gruppo Cnh Industrial hanno annunciato durante un incontro in videoconferenza con il Ministero dello sviluppo economico una pausa di riflessione sul piano di investimenti, un riesame del piano industriale per l'Italia e degli investimenti già programmati per gli stabilimenti di Brescia e Lecce che occupano all'incirca 2700 dipendenti;

   il 10 marzo 2020 Cnh Industrial aveva annunciato un primo piano di investimenti da 15 milioni di euro e un altro da 70 milioni di dollari dal 2020 al 2024 per portare a Brescia, da Bolzano, la produzione del Daily 4x4 e il via libera all'elettrificazione dei mezzi;

   per le sigle sindacali, «la presa di posizione aziendale è evidentemente molto grave poiché mette in discussione gli impegni presi con l'accordo quadro del 10 marzo e getta un'ombra sul futuro dello stabilimento di Brescia, con 2.000 dipendenti, e dello stabilimento di Lecce, con 700 dipendenti»; esse chiedono, di conseguenza, al Governo l'immediata convocazione di un tavolo di concertazione;

   Cnh Industrial, controllata del gruppo Exor, è un gruppo industriale italo-statunitense, di tipo globale che, attraverso i suoi marchi, progetta, produce e commercializza macchine per l'agricoltura e le costruzioni, veicoli industriali e commerciali, autobus e mezzi speciali, oltre ai relativi motori e trasmissioni e a propulsori per applicazioni marine; è una società di tipo multinazionale, di diritto olandese, con sede legale ad Amsterdam e domicilio fiscale a Londra (Inghilterra). È quotata sia al Nyse che nell'indice Ftse Mib della Borsa di Milano;

   negli stessi giorni il Ministero dell'economia e delle finanze ha autorizzato definitivamente la garanzia pubblica sui prestiti bancari richiesti da Fca Italy a Intesa Sanpaolo e, dopo il parere della Corte dei Conti del 24 giugno 2020, la concessione della garanzia è giunta come previsto dal Ministero, nell'ambito delle procedure stabilite dal «decreto liquidità», ovvero fornita da parte di Sace e copre l'80 per cento dell'importo di 6,3 miliardi di euro richiesto da Fca a Intesa Sanpaolo;

   il Ministro dell'economia e delle finanze ha affermato che trattasi di «un'operazione di sistema con la quale si punta a preservare e rafforzare la filiera automotive italiana e a rilanciare gli investimenti, l'innovazione e l'occupazione in un settore strategico per il futuro economico e industriale del Paese» confermando che «il governo verificherà l'attuazione degli impegni assunti da Fca Italy in questa direzione»;

   tra le condizioni per l'accesso al credito previste nel «decreto-liquidità» – si rammenta – figura l'impegno a «gestire i livelli occupazionali attraverso accordi sindacali» e l'utilizzo del denaro per sostenere costi del personale, investimenti o capitale circolante impiegati in stabilimenti produttivi localizzati in Italia, ai quali Fca dovrà attenersi per ottenere la garanzia statale sul prestito;

   è indubbio, quindi, che una riduzione del personale di questa entità vanificherebbe completamente il senso dell'erogazione del prestito concesso a Fca;

   il comparto automobilistico in Italia – si evidenzia – occupa 252.000 persone, rappresentando ancora una spina dorsale della produzione industriale (7 per cento del manifatturiero), secondo in Europa per occupati nel settore; tuttavia, purtroppo si stima un crollo del 17 per cento della vendita di nuove vetture a livello mondiale e fino al 45 per cento in Italia;

   pur, quindi, condividendo la ratio del finanziamento, sussiste il fondato timore di una eventuale chiusura degli stabilimenti delle controllate, con evidenti ricadute negative sul tessuto economico-produttivo italiano e sull'occupazione –:

   se e quali iniziative di competenza il Governo intenda adottare con riguardo a quanto esposto in premessa, nell'ottica della salvaguardia del mantenimento degli stabilimenti di Brescia e di Lecce e, conseguentemente, dei relativi livelli occupazionali.
(4-06152)