ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06099

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 360 del 23/06/2020
Firmatari
Primo firmatario: DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 23/06/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 23/06/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06099
presentato da
DELMASTRO DELLE VEDOVE Andrea
testo di
Martedì 23 giugno 2020, seduta n. 360

   DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   secondo l'Ufficio studi della Cgia di Mestre, sulla base di elaborazioni di dati Eurostat, i mancati pagamenti di parte corrente della pubblica amministrazione hanno toccato, il 31 dicembre 2019, i 49,4 miliardi di euro;

   questi dati, diffusi in una nota dell'associazione, non contengono la componente in conto capitale, che secondo alcune stime ammonterebbe tra i 7-8 miliardi di euro all'anno;

   in attesa che il Ministero dell'economia e delle finanze certifichi ufficialmente a quanto ammonta il debito commerciale della nostra pubblica amministrazione, la situazione sembrerebbe destinata a peggiorare. Alle note difficoltà degli enti locali, si aggiungono quelle delle amministrazioni centrali che non hanno rispettato i tempi di pagamento;

   la giustizia tributaria e tre agenzie fiscali hanno saldato i propri fornitori in anticipo. Il Demanio, invece, ha liquidato le imprese dopo 7 giorni dalla scadenza prevista per legge. Il Ministero dell'economia e delle finanze dopo 8 e la Guardia di finanza dopo 136;

   le cifre Eurostat evidenziano inoltre che negli ultimi 4 anni lo stock complessivo è in costante crescita. Se nel 2016 i debiti di parte corrente erano 44,3 miliardi di euro, nel 2017 sono saliti a 45,6, nel 2018 hanno toccato i 47,8 per arrivare ai 49,4 miliardi di euro nel 2019. Nel 2019, il dato assoluto era pari al 2,8 per cento del Pil. Tra i 27 Paesi dell'Unione europea monitorati, solo la Croazia, con il 2,9 per cento, ha registrato una incidenza più elevata della nostra;

   il 28 gennaio 2020 l'Italia è stata condannata per l'inadempimento degli obblighi derivati dalla direttiva 7/2011/UE, che fissa il pagamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni entro 30 giorni, 60 in alcuni casi;

   un barlume di speranza si è avuto con l'introduzione della procedura Siope+, ma gli entusiasmi sono stati presto disattesi perché non tutte le amministrazioni pubbliche procedono con ordinare gli incassi e i pagamenti esclusivamente con modalità informatica;

   questo rende estremamente difficile per lo Stato monitorare l'andamento complessivo delle dinamiche dei pagamenti e l'avere una quantificazione puntuale degli obblighi arretrati;

   il mancato saldo delle fatture sta innescando anche degli effetti negativi su intere filiere produttive, diffondendo questa patologia anche nel settore privato;

   il cosiddetto decreto «Rilancio» prevede l'istituzione di un Fondo per assicurare la liquidità dei pagamenti di debiti certi, liquidi ed esigibili da 12 miliardi di euro, 8 destinati ai debiti degli enti territoriali e 4 a quelli del Servizio sanitario nazionale;

   le risorse messe a disposizione saranno finalizzate a concedere anticipazioni di liquidità per gli enti che, a causa del Covid-19, non riescano a far fronte al pagamento dei debiti commerciali per carenza di risorse;

   la liquidità anticipata sarà utilizzata per l'estinzione dei debiti maturati al 31 dicembre 2019. La pandemia, però, ha aggravato ulteriormente la situazione e si può facilmente prevedere come queste risorse siano del tutto insufficienti e siano necessari interventi strutturali;

   con la sentenza n. 4, depositata il 28 gennaio 2020, lo stesso giorno in cui la Corte di giustizia europea ha bocciato l'Italia per i ritardi dei pagamenti della nostra pubblica amministrazione, la Corte Costituzionale ha stabilito che le anticipazioni di liquidità ottenute dagli enti locali per onorare le passività pregresse sono prestiti di carattere eccezionale che devono essere utilizzati per la finalità per cui sono stati erogati e non per migliorare i risultati di bilancio –:

   quali amministrazioni pubbliche non abbiano ancora aderito alla piattaforma Siope+ e quali iniziative intenda assumere per farle aderire;

   quali iniziative intenda assumere il Governo per adempiere alle disposizioni della direttiva 2011/7/UE, che fissa il pagamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni entro 30 giorni, e per smaltire l'arretrato pregresso.
(4-06099)