ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06096

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 360 del 23/06/2020
Firmatari
Primo firmatario: CIRIELLI EDMONDO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 23/06/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 23/06/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06096
presentato da
CIRIELLI Edmondo
testo di
Martedì 23 giugno 2020, seduta n. 360

   CIRIELLI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   le gravi conseguenze connesse all'emergenza epidemiologica hanno impedito a molti connazionali che si trovano all'estero di rientrare in Italia non solo durante la fase del lockdown, ma anche nelle ultime settimane a causa delle continue cancellazioni e riprogrammazioni dei voli da parte delle compagnie aeree e dei costi elevati;

   l'Unione europea ha previsto per gli Stati membri lo stanziamento di 75 milioni di euro per cofinanziare i voli di rimpatrio coordinati dalla protezione civile comunitaria, consentendo a oltre 50 mila persone di poter tornare nei loro Paesi dopo un lungo periodo di incertezze e paure;

   dalla tabella relativa dei voli di rimpatrio organizzati mediante il meccanismo di protezione civile europeo e aggiornata al 24 aprile 2020 dal Cecis Eu Member States via Common Emergency Communication and Information System, si evince che Paesi quali la Germania, la Francia, la Spagna, il Belgio e tanti altri, hanno previsto una lunga serie di voli di rimpatrio, diversamente dall'Italia che avrebbe predisposto un unico volo proveniente da Tokyo in data 21 febbraio, con a bordo diciannove italiani;

   attraverso il meccanismo europeo, infatti, l'Italia avrebbe consentito il rientro di circa 1.000 persone, una cifra considerevolmente limitata rispetto alle 30.695 persone della Germania, 5.497 della Francia, 3.435 della Spagna, 2.470 del Belgio e tanti altri;

   in un recente intervento sul tema il Ministro interrogato ha specificato, come riportato da La Repubblica, che «il Regolamento del meccanismo unionale di protezione civile prevede che esso possa essere attivato solamente per i Paesi in cui non esiste opzione commerciale di rientro [...] Questo per evitarne l'uso eccessivo, per assicurare il rispetto dei principi di solidarietà, equità e proporzionalità. E che ci dovevano essere anche altri cittadini europei sul volo»;

   in una nota di replica, Bruxelles evidenzierebbe che non esiste un limite numerico, ma i voli devono portare a bordo anche cittadini provenienti da altri Paesi dell'Unione europea ed, inoltre, si specifica che l'Unione europea accoglie tutte le richieste ma che il meccanismo di protezione civile deve essere attivato dalle autorità nazionali e l'Italia, sino ad oggi, l'ha attivato una sola volta;

   resta, quindi, ancora irrisolta la situazione di tantissimi connazionali bloccati all'estero che, di fatto, si sentono abbandonati dal Governo italiano che non avrebbe predisposto misure celeri e adeguate per consentire il loro rientro;

   tra questi, gli organi di stampa riportano la notizia di un avvocato e politico del salernitano, Alfonso Senatore, che, bloccato in Sud Africa da tre mesi, avrebbe inviato una missiva al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro interrogato, sollecitando un intervento al fine di consentire a tutti gli italiani, come lui, rimasti in Sud Africa di poter tornare in Italia atteso che mancherebbero voli di linea certi e sicuri;

   le innumerevoli segnalazioni che provengono da più parti rendono evidente la necessità e l'urgenza di una azione da parte del Governo italiano per assicurare la massima tutela ai nostri cittadini, anche qualora si trovino oltre confine e in particolare in Paesi in cui la diffusione epidemiologica non sembra arrestarsi e continua a mietere vittime, come sta accadendo in Africa –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e, considerata la gravità degli stessi, se non intenda predisporre strumenti idonei e celeri per consentire il rientro dei connazionali dal Sud Africa, anche mediante l'utilizzo del meccanismo europeo di protezione civile.
(4-06096)