ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06071

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 359 del 18/06/2020
Firmatari
Primo firmatario: D'IPPOLITO GIUSEPPE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 18/06/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SAPIA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 18/06/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 18/06/2020
Stato iter:
14/10/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 14/10/2020
SIBILIA CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 14/10/2020

CONCLUSO IL 14/10/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06071
presentato da
D'IPPOLITO Giuseppe
testo di
Giovedì 18 giugno 2020, seduta n. 359

   D'IPPOLITO e SAPIA. – Al Ministro dell'interno. – Per sapere – premesso che:

   un articolo de il «Il Fatto Quotidiano» del 13 giugno 2020 a firma di Lucio Musolino riporta la vicenda delle pesanti intimidazioni che la giornalista Rai Erika Crispo avrebbe subito a seguito di un servizio fatto per il Tgr Calabria sulla gestione di una struttura comunale di Rende, in provincia di Cosenza attualmente affidata alla società «Parco Acquatico 4.0», da parte di Antonio Vivacqua responsabile tecnico della suddetta società;

   a seguito dei filmati «andati in onda sul tg regionale e sui social» – cita l'articolo – «in cui il figlio di un assessore, in pieno “lockdown”, ha festeggiato indisturbato consumando un aperitivo a bordo piscina con la fidanzata» Erika Crispo è andata sul posto «per verificare le condizioni del Parco Acquatico» accompagnata dal responsabile tecnico Vivacqua, riscontrando anomalie di gestione, mancanza di licenze, «oltre ai dipendenti e i fornitori non pagati da mesi». Il servizio si chiude «con l'intervista al sindaco di Rende Marcello Manna che, però alle domande della Crispo risponde solo con un generico “Stiamo facendo delle verifiche. È stato sollecitato l'amministratore”»;

   subito dopo la messa in onda del servizio sul Tgr Rai della Calabria «la giornalista è stata raggiunta telefonicamente da Vivacqua che l'ha minacciata di morte: “Io ti sbudello tutta Erika. Io ti vengo a prendere a casa. Ti distruggo. Ti vengo a distruggere casa” e ancora: “Non hai capito con chi hai a che fare. Ti distruggo Elena. Erika ti distruggo...hai rovinato l'amicizia anche con Tonino”» ed altre espressioni di questo tipo riportate nell'audio incorporato nel citato articolo;

   a seguito di queste pesanti minacce – secondo l'articolista – «Crispo ha sporto denuncia ai carabinieri e la Procura di Cosenza ha avviato le indagini»; la giornalista ha ricevuto inoltre la solidarietà dell'Usigrai, del sindacato giornalisti della Calabria, dell'unione cronisti regionale e della ex Ministra Fedeli –:

   quali iniziative di competenza abbia assunto o intenda assumere per garantire l'incolumità e la sicurezza personale della giornalista Crispo.
(4-06071)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 14 ottobre 2020
nell'allegato B della seduta n. 408
4-06071
presentata da
D'IPPOLITO Giuseppe

  Risposta. — In relazione a quanto evidenziato nell'atto di sindacato ispettivo indicato in esame si rappresenta quanto segue.
  Il 18 giugno 2020 si è tenuta presso prefettura di Cosenza, in modalità videoconferenza, una riunione tecnica di coordinamento delle forze di polizia nel corso della quale è stata, tra l'altro, esaminata la situazione della sicurezza personale della giornalista Erika Crispo della redazione del Tgr Calabria, destinataria di una telefonata minatoria da parte del responsabile tecnico della struttura sportiva «Parco Acquatico» di Rende, dove, la stessa si era recata per un servizio giornalistico.
  Nella suddetta riunione è stata ratificata una misura di protezione nei confronti della giornalista, che risulta essere stata attivata nell'immediato.
  Più in generale, con riferimento al fenomeno delle intimidazioni nei confronti dei giornalisti, si evidenzia che, con decreto del Ministro dell'interno, datato 21 novembre 2017, è stato istituito presso il Ministero dell'interno il «Centro di coordinamento per le attività di monitoraggio, analisi e scambio permanente di informazioni sui fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti».
  Il suddetto centro di coordinamento, attraverso il potenziamento degli strumenti di monitoraggio e lo scambio di informazioni tra i diversi soggetti interessati, promuove approfondimenti ed analisi sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti e formula proposte finalizzate alla individuazione di mirate strategie di prevenzione e contrasto.
  In seguito, con decreto del Capo della polizia – Direttore generale della pubblica sicurezza, datato 10 settembre 2018, è stato costituito l'Organismo permanente di supporto al citato centro di coordinamento, quale sede privilegiata di confronto tra referenti del mondo dell'informazione e rappresentanti delle articolazioni dipartimentali competenti
ratione materiae, al fine di individuare a livello operativo gli interventi più idonei rispetto alle criticità contestuali.
  L'organismo in questione:
  effettua un costante monitoraggio del fenomeno degli atti intimidatori nei confronti del giornalisti anche mediante l'analisi dei dati forniti dalle articolazioni territoriali delle: strutture che lo compongono;
  propone al centro di coordinamento iniziative e strategie di prevenzione, e contrasto di livello strategico ed elabora strumenti di intervento operativo, tenuto conto delle valutazioni elaborate con riferimento ai diversi contesti territoriali;
  riferisce periodicamente al centro di coordinamento sull'andamento del fenomeno in esame e sugli sviluppi delle iniziative in corso.
  Nell'ambito dei lavori dell'organismo permanente in questione, è emersa l'esigenza di promuovere e valorizzare l'impegno corale di tutte le risorse disponibili sul territorio in chiave tanto repressiva quanto preventiva, avvalendosi anche del contributo dei referenti del mondo dell'informazione, che potrebbe risultare prezioso per sviluppare un'approfondita conoscenza del fenomeno di specie.
  In tale ottica, il Ministero dell'interno ha emanato una circolare il 27 novembre 2018 con la quale sono stati invitati i prefetti, i commissari di Governo delle province di Trento e Bolzano nonché il presidente della regione autonoma della Valle d'Aosta ad analizzare, in sede di comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, anche allargato ai referenti locali delle associazioni di categoria del settore dell'informazione, eventuali elementi di criticità relativi allo specifico fenomeno nonché a voler enucleare, a livello locale, gli interventi più idonei alla prevenzione delle attività delittuose in parola. È stato, inoltre, richiesto di valutare l'opportunità della creazione e del consolidamento, a livello locale, di una rete di cooperazione tra i citati organismi rappresentativi dei mondo della stampa e le Forze di polizia, anche attraverso l'attivazione di punti operativi di contatto, al fine di agevolare la più proficua interazione in ambito provinciale, favorire un costante e tempestivo flusso informativo sulla particolare delittuosità e sui possibili futuri scenari di rischio nel territorio di competenza.
  Al fine di garantire il costante monitoraggio degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti, è stato, inoltre, strutturato un flusso informativo con le Forze di polizia che inviano alla Direzione centrale della polizia criminale, con cadenza mensile, le segnalazioni relative al fenomeno.
  Da ultimo, il 24 gennaio 2020, il Ministro dell'interno ha emanato una circolare, diretta ai prefetti, ai commissari del Governo delle province di Trento e Bolzano ed al Presidente della giunta regionale della Valle d'Aosta, con cui dispone l'inoltro a carattere «semestrale» dei dati relativi agli atti intimidatori, verificatisi nelle rispettive province, perpetrati nel confronti dei giornalisti indicando, altresì, le eventuali iniziative assunte e le misure adottate al riguardo. Tali riscontri verranno poi utilizzati al fine di elaborare, in sede centrale, idonee valutazioni e conseguenti indirizzi sia sotto il profilo tecnico-operativo (nell'ambito del citato «Organismo permanente di supporto») sia sotto il profilo strategico (nell'ambito del predetto «Centro di Coordinamento»).

Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Carlo Sibilia.