ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06027

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 357 del 15/06/2020
Firmatari
Primo firmatario: CANTALAMESSA GIANLUCA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 15/06/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'INTERNO 15/06/2020
MINISTERO DELL'INTERNO 15/06/2020
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 19/06/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06027
presentato da
CANTALAMESSA Gianluca
testo di
Lunedì 15 giugno 2020, seduta n. 357

   CANTALAMESSA. — Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   il consiglio comunale di Arzano (NA) è stato sciolto per infiltrazione camorristica nel 2019;

   come si evince dalla relazione della commissione di accesso, l'amministrazione comunale è stata ritenuta criminalmente controllata dal clan camorristico locale degli Amato-Pagano;

   durante il periodo di emergenza epidemiologica da COVID-19, per scelta del Ministro della giustizia, molti detenuti socialmente pericolosi hanno beneficiato delle misure alternative alla detenzione;

   la maggior parte dei detenuti scarcerati è tornata nel proprio comune di origine per scontare la detenzione domiciliare, o le misure cautelari, nella propria abitazione e nello stesso ambiente criminale nel quale sono cresciuti;

   anche ad Arzano ha fatto rientro un esponente, ritenuto di primo piano, del clan camorristico locale;

   si tratta della associazione a delinquere ritenuta di esercitare un tale controllo del territorio e una tale forza intimidatoria da indurre il Ministero dell'interno a sciogliere il consiglio comunale e commissariare l'amministrazione ai sensi dell'articolo 143 del Testo unico degli enti locali (Tuel);

   il rientro nel territorio del comune di Arzano di un detenuto in regime di custodia cautelare dal 2018 ha destato particolare preoccupazione in molti cittadini, in considerazione del fatto che, grazie al sopraggiunto regime di detenzione domiciliare, il clan potrebbe presto riespandere la propria forza e riacquisire il controllo del territorio, vanificando così tutto il lavoro fino ad ora svolto dalla direzione distrettuale antimafia di Napoli e dalla commissione straordinaria insediata in comune;

   il Ministro della giustizia, Alfonso Bonafede, ha annunciato nelle settimane scorse che, grazie al suo nuovo decreto, tutti i pericolosi detenuti che avevano beneficiato delle misure emanate dal dipartimento della amministrazione penitenziaria – che il Ministro stesso controlla o dovrebbe controllare – durante la crisi epidemiologica, sarebbero ritornati immediatamente in carcere –:

   in relazione a quanto esposto in premessa, se il Governo sia a conoscenza della delicata situazione suesposta e quali iniziative di competenza, anche precauzionali, intenda adottare per evitare che esponenti della criminalità organizzata, o imputati per reati gravissimi e in stato di custodia cautelare, continuino a beneficiare del regime della detenzione o degli arresti domiciliari negli stessi comuni nei quali si trova il loro centro di interessi criminale.
(4-06027)