ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06026

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 357 del 15/06/2020
Firmatari
Primo firmatario: CANTALAMESSA GIANLUCA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 15/06/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 15/06/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06026
presentato da
CANTALAMESSA Gianluca
testo di
Lunedì 15 giugno 2020, seduta n. 357

   CANTALAMESSA. — Al Ministro della giustizia, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   pochi giorni fa, il 13 giugno 2020, nella casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere si è verificato l'ennesimo gravissimo episodio che testimonia lo stato di abbandono delle carceri italiane;

   circa cinquanta detenuti hanno preso il controllo del reparto Danubio, il reparto nel quale si trovano i detenuti che in passato si sono resi protagonisti di episodi di intemperanza, dopo aver aggredito il personale di polizia penitenziaria e ferito tre agenti;

   secondo quanto riportato dagli organi di stampa già la notte prima della rivolta, sei agenti erano stati aggrediti da alcuni detenuti;

   l'episodio è avvenuto immediatamente dopo la notifica dell'avviso di garanzia per 57 agenti della polizia penitenziaria, indagati per presunti pestaggi avvenuti in occasione di un'altra rivolta all'interno del carcere il 6 aprile 2020;

   tutte le sigle sindacali della polizia penitenziaria - Osapp, Sinappe, Uil, Cisl, Uspp e Cnpp - hanno unanimemente denunciato, con una lettera al Ministro Bonafede ed ai vertici del Dap, le modalità con le quali sono state eseguite le notifiche degli atti di polizia giudiziaria nei confronti degli agenti, che secondo i sindacati di polizia penitenziaria «è avvenuta nel mancato rispetto del diritto alla privacy e della riservatezza» determinando nocumento all'immagine dell'intero Corpo;

   infatti, le suddette operazioni sono avvenute all'esterno dell'istituto penitenziario, ad opera degli agenti dell'Arma dei carabinieri che, su mandato della procura di Santa Maria Capua Vetere, procedevano a fermare e identificare gli agenti di polizia penitenziaria, mentre erano in divisa e si recavano sul posto di lavoro. Tutto ciò alla presenza dei familiari dei detenuti presenti all'esterno del carcere che esultavano e riprendevano la scena;

   dopo l'episodio di spettacolarizzazione della notifica degli avvisi di garanzia, i detenuti hanno prima dato il via a festeggiamenti all'interno del carcere, e poi iniziato una rivolta che ha portato all'occupazione di un intero reparto;

   nella rivolta sono rimasti feriti tre agenti;

   l'occupazione del reparto si è protratta per un'intera giornata, durante la quale, sempre secondo quanto riferito dai sindacati, si sarebbero svolte delle trattative tra i detenuti e le autorità accorse sul posto;

   quanto accaduto è stato senz'altro generato, ad avviso dell'interrogante, dal modo in cui si è gettato discredito sul Corpo della polizia penitenziaria –:

   in relazione a quanto esposto in premessa, quali iniziative il Governo intenda adottare per ripristinare al più presto la legalità all'interno delle carceri, ed in particolar modo nell'istituto penitenziario di Santa Maria Capua Vetere; se non ritenga di dover adottare iniziative di competenza, anche normative, in relazione alle modalità con le quali la procura di Santa Maria Capua Vetere ha eseguito le notifiche degli avvisi di garanzia, e affinché non si verifichi più che un Corpo di polizia dello Stato subisca quello che appare all'interrogante un tale discredito.
(4-06026)