ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05981

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 355 del 11/06/2020
Firmatari
Primo firmatario: LAPIA MARA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 11/06/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 11/06/2020
Stato iter:
22/09/2021
Fasi iter:

SOLLECITO IL 30/09/2020

RITIRATO IL 22/09/2021

CONCLUSO IL 22/09/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05981
presentato da
LAPIA Mara
testo di
Giovedì 11 giugno 2020, seduta n. 355

   LAPIA. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   il decreto ministeriale 14 luglio 1999, articolo 1, dispone quanto segue: «I medicinali antiblastici iniettabili [...] possono essere erogati [...] soltanto mediante la loro somministrazione presso le strutture ospedaliere o le altre strutture accreditate, in regime di ricovero o day-hospital o trattamento ambulatoriale»;

   la raccomandazione n. 14 del 2012 emanata dal Ministero della salute, inoltre, al punto 4.8 prevede che «in accordo con il decreto ministeriale 14 luglio 1999, la somministrazione per via parenterale dei farmaci antineoplastici può avvenire nei seguenti setting assistenziali: ospedale, in regime ambulatoriale, di ricovero ordinario o di day-hospital»;

   nell'accordo recante Nuove linee guida organizzative e raccomandazioni per la rete oncologica ospedale-territorio raggiunto il 17 aprile 2019 nella Conferenza Stato-regioni, viene sottolineata la necessità di garantire, su tutto il territorio nazionale, l'equità di accesso alle cure e il superamento della frammentarietà dei percorsi terapeutici;

   non vi è dubbio che la sicurezza del paziente oncologico, come quella del personale sanitario impiegato nei protocolli di cura per le terapie antiblastiche, sia caposaldo essenziale dal quale partire per fornire chiarezza ai pazienti stessi in tema di equità di accesso alle terapie e continuità assistenziale;

   risulta all'interrogante che non sempre sia adeguatamente garantita la possibilità di erogare terapie antiblastiche per via endovenosa anche nelle strutture ambulatoriali, com'è ad esempio il caso della Sardegna dove gli addetti del servizio prevenzione e protezione dell'Ats hanno disposto per taluni ambulatori la sospensione immediata dell'attività di preparazione, o addirittura dell'attività di erogazione, dei farmaci antiblastici, rimettendo la gestione del servizio al trasporto quotidiano dei farmaci (si vedano comunicazioni prot. NP/2020/4324; n. 4327 e n. 4333 del 28 gennaio 2020; determina n. 1031 del 25 febbraio 2020 dell'Ats Sardegna; nota prot. NP/2020/9460 del 25 febbraio 2020 (Assl di Nuoro);

   risulta altresì opportuno, a maggior ragione in questo momento di emergenza sanitaria da diffusione del virus COVID-19, che gli spostamenti dei pazienti oncologici per i quali non sia stata prevista la sospensione delle cure in ragione delle restrizioni momentaneamente adottate, vengano limitate al minimo essenziale, garantendo ad essi la possibilità di sottoporsi alle cure nella struttura più prossima al loro domicilio –:

   se le decisioni assunte dall'Assl di Nuoro – tenuto conto del decreto ministeriale 14 luglio 1999, della raccomandazione n. 14 del 2012 e del caso citato in premessa – nell'escludere l'utilizzo di strutture ambulatoriali al fine di erogare terapie antiblastiche per via endovenosa, risultino conformi alla normativa citata in premessa;

   se il Ministro interrogato non ritenga di dover adottare iniziative per meglio chiarire la normativa che regola le modalità di erogazione delle terapie antiblastiche per via endovenosa nelle strutture ambulatoriali, risolvendo possibili problematiche di interpretazione della norma da parte delle aziende sanitarie locali.
(4-05981)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritto alla salute

prodotto farmaceutico

terapeutica