ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05905

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 351 del 04/06/2020
Firmatari
Primo firmatario: BIGNAMI GALEAZZO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 04/06/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 04/06/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05905
presentato da
BIGNAMI Galeazzo
testo di
Giovedì 4 giugno 2020, seduta n. 351

   BIGNAMI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   su Il Fatto Quotidiano del 21 maggio 2020 compare un articolo in cui si racconta di un rischio di truffa a danno dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli per l'acquisto di mascherine anti COVID-19. L'articolo fa i nomi, in particolare, di tre fornitori;

   l'Agenzia aveva acquistato 100 mila mascherine a 72 centesimi l'una per un totale di 72 mila euro. Visti i ritardi nell'arrivo del materiale, l'Agenzia delle dogane e dei monopoli ha ritenuto di doversi rivolgere alla procura di Roma che ora indaga per tentata truffa. In forma più incisiva anche il quotidiano La Repubblica, con un articolo del 24 maggio 2020, parla della questione, mettendo in evidenza che l'Agenzia delle dogane e dei monopoli avrebbe effettuato ben due versamenti per l'acquisto di mascherine in due banche, la prima in una banca della Malesia e la seconda in una banca di Malta;

   il direttore dell'Agenzia, Marcello Minenna, con un comunicato stampa del 25 maggio 2020, ha precisato che in realtà l'Agenzia avrebbe sventato una truffa grazie alle «rigorose procedure di controllo» e che il pagamento è avvenuto «nel luogo di produzione e nel luogo dove risiede la società di produzione». Tuttavia, dagli articoli di stampa menzionati e dalle rettifiche del direttore Minenna non emergono due questioni che, invece, trattandosi dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli e, quindi, di un ente pubblico sottoposto al controllo del Ministero dell'economia e delle finanze, sono assai rilevanti;

   in primo luogo, non è chiaro come i soggetti menzionati, che risulterebbero dalla denuncia presentata dall'Agenzia, siano venuti in contatto con l'ente pubblico, come tale obbligato agli acquisti mediante procedure pubbliche e comunque trasparenti;

   appare fondamentale chiarire, anche attingendo ai fatti denunciati dall'Agenzia, come i fornitori siano venuti in contatto con l'Agenzia e chi li abbia introdotti. In particolare, il direttore Minenna, intervistato da Il Fatto Quotidiano, ha dichiarato «non conoscevo Farnesi e gli altri imprenditori»;

   altro aspetto riguarda il motivo per cui l'Agenzia, dopo aver pagato un primo acconto, come da contratto, si sia risolta a versare un secondo acconto, senza che la merce fosse ancora arrivata in Italia. Nel caso specifico potrebbe, infatti, configurarsi un danno all'erario –:

   se si intendano avviare le verifiche di competenza in relazione a quanto esposto in premessa;

   se si intenda verificare, per quanto di competenza, che il secondo pagamento, effettuato quando ancora le mascherine non erano arrivate, risultasse previsto dal contratto originario o se sia stata effettuata una specifica rettifica per consentire tale secondo pagamento e, in tal caso, per quale motivo;

   se le mascherine successivamente arrivate siano conformi all'ordine, in quale Paese siano state prodotte e chi ne abbia effettuato il trasporto;

   considerato che, come emerge dal sito dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, il direttore dell'Agenzia ha stipulato con Consip un protocollo d'intesa «per verificare la qualità e la professionalità dei soggetti e valutarne i profili di rischio», con quali modalità l'Agenzia delle dogane e dei monopoli, effettui questi controlli e, nel caso specifico, come tali controlli siano stati effettuati.
(4-05905)