ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05886

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 350 del 03/06/2020
Firmatari
Primo firmatario: UNGARO MASSIMO
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 03/06/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 03/06/2020
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 03/06/2020
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 05/06/2020
Stato iter:
04/08/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 04/08/2020
DI STEFANO MANLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 04/08/2020

CONCLUSO IL 04/08/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05886
presentato da
UNGARO Massimo
testo di
Mercoledì 3 giugno 2020, seduta n. 350

   UNGARO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   da oltre un anno l'ex colonia britannica di Hong Kong è al centro di violente proteste contro un pacchetto di leggi liberticide che il Governo della Repubblica popolare cinese vuole imporre alla citata penisola, che gode di uno statuto particolare dopo l'«addio» al Regno Unito;

   un pacchetto di norme sulla sicurezza nazionale, tra cui quelle sull'estradizione, l'inno nazionale, i diritti civili, rischia di compromettere le libertà accordate all'ex colonia britannica dall'accordo sino-britannico del 1997, in vigore fino al 2047. I giovani di Hong Kong, come Joshua Wong, sono tornati in piazza per difendere i diritti e la democrazia dei loro concittadini: la proposta di legge appare, infatti, come una reale violazione del principio «un Paese, due sistemi», principio cardine per la difesa della libertà di espressione, di assemblea, di manifestazione del dissenso di cui godono oggi i cittadini della regione amministrativa speciale;

   pare che sussista anche il concreto pericolo che il Governo di Pechino sia in procinto di usare la forza militare per reprimere il movimento di protesta guidato dagli studenti, nonostante le proteste della comunità internazionale –:

   quali iniziative di competenza il Governo intenda intraprendere per scongiurare una escalation violenta da parte del Governo cinese per reprimere proteste legittime e democratiche;

   se non ritenga necessario e urgente chiarire la posizione ufficiale dell'Italia in relazione alle iniziative legislative della Repubblica popolare cinese per la regione amministrativa speciale di Hong Kong in merito al rispetto della libertà e al mantenimento del principio «un Paese, due sistemi» sancito dalla dichiarazione sino-britannica del 1984.
(4-05886)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 4 agosto 2020
nell'allegato B della seduta n. 386
4-05886
presentata da
UNGARO Massimo

  Risposta. — L'Italia, insieme ai partner UE, ha prontamente e inequivocabilmente reagito subito dopo l'approvazione da parte cinese della risoluzione che autorizza l'Assemblea nazionale del popolo a procedere nell'elaborazione della legge sulla sicurezza ad Hong Kong. Come ha già ricordato il Ministro Di Maio, siamo tra i pochi Paesi dell'Unione europea ad essere intervenuti direttamente sul tema. Il Ministro ha espresso preoccupazione Consiglio degli affari esteri, e ha contribuito alla dichiarazione comune UE del 29 maggio 2020. Alla fine di quel Consiglio l'Alto Rappresentante Borrell ha definito la decisione cinese non conforme agli impegni internazionali e alla legge fondamentale (la «costituzione» di Hong Kong) e tale da minare il principio «Un Paese, due sistemi» e l'alto grado di autonomia di Hong Kong che esso garantisce.
  Precedentemente l'AR Borrell aveva già rilasciato una prima dichiarazione, il 22 maggio, in seguito all'annuncio da parte cinese di voler dare avvio alla discussione della legge in parola. In essa si esprimeva l'auspicio che l'adozione della legislazione sulla sicurezza ad Hong Kong avvenisse nel pieno rispetto dell'articolo 23 della legge Fondamentale, con un dibattito democratico e inclusivo che preveda la consultazione di tutte le parti ed il rispetto dei diritti e delle libertà assicurate ad Hong Kong, nel quadro dell'autonomia della regione amministrativa speciale.
  Il tema delle libertà e diritti di Hong Kong è stato nuovamente sollevato dall'AR Borrell nella sua interlocuzione con il Ministro degli affari esteri Wang Yi in occasione del dialogo strategico UE-Cina tenutosi in videoconferenza nel 9 giugno 2020. La preoccupazione per gli sviluppi ad Hong Kong verrà inoltre ribadita dall'Unione europea in occasione del vertice bilaterale ordinario previsto nella seconda metà di giugno.
  Fin dal riaccendersi delle tensioni ad Hong Kong nella primavera dell'anno scorso, l'Italia ha ripetutamente invitato alla moderazione e all'instaurazione di un processo di dialogo inclusivo e credibile che tuteli e mantenga le libertà fondamentali e l'elevato grado di autonomia della regione amministrativa speciale. Lo abbiamo fatto sia a livello bilaterale sia nell'ambito del coordinamento UE, che in altri formati quali il G7.
  In tutte le dichiarazioni, alla cui formulazione abbiamo attivamente partecipato, è sempre stato riaffermato l'auspicio che i diritti e le libertà fondamentali, incluso il diritto di assemblea e di manifestazione pacifica, nonché la piena indipendenza del sistema giudiziario, siano preservati.
  Continueremo ad esprimerci a tutela del principio «Un Paese, due sistemi», nella consapevolezza che esso sia rilevante per non solo per la stabilità e prosperità di Hong Kong e della sua popolazione, ma anche per la situazione dei cittadini europei e stranieri in generale, per l'attrattività della regione quale
hub finanziario e per preservare un ordine internazionale basato su regole.
  Eventuali ulteriori iniziative, come ben noto, non potranno che collocarsi nel quadro di regimi normativi e regolamentari condivisi in ambito UE, cui l'Italia aderisce e cui fa necessariamente riferimento non solo sotto il profilo tecnico-normativo, ma anche dell'efficacia derivante dalla dimensione europea.

Il Sottosegretario di Stato degli affari esteri e della cooperazione internazionale: Manlio Di Stefano.