ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05876

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 349 del 28/05/2020
Firmatari
Primo firmatario: MURELLI ELENA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 28/05/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CAVANDOLI LAURA LEGA - SALVINI PREMIER 28/05/2020
GERARDI FRANCESCA LEGA - SALVINI PREMIER 28/05/2020
LEGNAIOLI DONATELLA LEGA - SALVINI PREMIER 28/05/2020
ZORDAN ADOLFO LEGA - SALVINI PREMIER 28/05/2020
RIBOLLA ALBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 28/05/2020
CANTALAMESSA GIANLUCA LEGA - SALVINI PREMIER 28/05/2020
BOLDI ROSSANA LEGA - SALVINI PREMIER 28/05/2020
BIANCHI MATTEO LUIGI LEGA - SALVINI PREMIER 28/05/2020
FOGLIANI KETTY LEGA - SALVINI PREMIER 28/05/2020
MACCANTI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER 28/05/2020
CATTOI VANESSA LEGA - SALVINI PREMIER 28/05/2020
GASTALDI FLAVIO LEGA - SALVINI PREMIER 28/05/2020
MANZATO FRANCO LEGA - SALVINI PREMIER 28/05/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 28/05/2020
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 28/05/2020
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 30/05/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05876
presentato da
MURELLI Elena
testo di
Giovedì 28 maggio 2020, seduta n. 349

   MURELLI, CAVANDOLI, GERARDI, LEGNAIOLI, ZORDAN, RIBOLLA, CANTALAMESSA, BOLDI, BIANCHI, FOGLIANI, MACCANTI, VANESSA CATTOI, GASTALDI e MANZATO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   l'articolo 43 del decreto-legge n. 18 del 2020, cosiddetto Cura Italia, ha previsto il trasferimento dell'importo di 50 milioni di euro, da parte dell'Inail a Invitalia, da erogare alle imprese per l'acquisto di dispositivi e di altri strumenti di protezione individuale;

   sulla base di quanto previsto dal provvedimento, Invitalia, ha emanato il successivo bando Impresa Sicura, predisponendo un apposito sportello informatico sul portale web dell'Agenzia, per consentire alle imprese interessate di presentare la domanda di rimborso;

   la presentazione della domanda si suddivide in tre fasi: dall'11 al 18 maggio 2020, le imprese hanno avuto la possibilità di prenotare l'agevolazione; successivamente, è stato pubblicato l'elenco delle imprese che hanno inoltrato la prenotazione, in ordine cronologico; infine, è prevista la possibilità per le imprese ammesse a richiedere l'erogazione della somma spettante a partire dal 26 maggio ed entro la scadenza dell'11 giugno 2020;

   l'invio della prenotazione delle richieste si è pertanto basato sulla modalità del «click day», cosicché, un secondo dopo le ore 9 di lunedì 11 maggio, i fondi erano già finiti vedendo l'accoglimento di appena 3.150 istanze su 249.681 prenotazioni, di cui 208.826 valide, tagliando di fatto ingiustamente migliaia di piccole e medie imprese. La prima esclusa ha cliccato alle 9:00:01.046851 e l'ultima ammessa alle 9:00:01.046749;

   alla rabbia di migliaia di imprenditori ha fatto seguito la risposta del commissario per l'emergenza COVID-19 e amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri, il quale ha commentato con comunicato stampa ufficiale dell'Agenzia: «Invitalia, con la solita efficacia e la solita capacità, ha svolto il compito che il Governo le ha chiesto: non c'è stato nessun corto circuito, non c'è stato nessun cattivo funzionamento del sistema, non c'è stato alcun intoppo nel lavoro che Invitalia ha svolto. Certo, le imprese che non hanno ottenuto il finanziamento sono molte di più di quelle che ci sono riuscite. Poteva essere conferita a questa misura una dotazione incrementale? Certamente sì. Sarà necessario replicarle e modificarne la modalità? Non spetta a me deciderlo, spetta ad Invitalia eseguire con efficacia quello che le si chiede di eseguire. Il Governo peraltro ha dato alle imprese una molteplicità di ulteriori strumenti a sostegno delle difficoltà patrimoniali e reddituali che hanno dovuto sopportare per il Coronavirus e continua a farlo»;

   al risultato scandaloso del bando Impresa Sicura ha fatto seguito quella che appare agli interroganti la presa in giro del commissario Arcuri, il quale ha scaricato la responsabilità sul Governo, difendendo l'ottimo operato dell'Agenzia. Il fallimento del bando Impresa Sicura è stata, secondo gli interroganti, la riconferma dell'incapacità del commissario straordinario a gestire l'emergenza in corso, non essendo in grado di garantire celerità, efficienza e certezza della gestione degli aiuti alle imprese;

   a parere degli interroganti, il Governo deve dare delle spiegazioni rispetto a quanto accaduto e, soprattutto, porre in essere tutte le iniziative necessarie a supportare le imprese nella gestione dell'emergenza in corso –:

   quali siano gli orientamenti sulle problematiche esposte in premessa e se non sia il caso di adottare le iniziative di competenza per revocare quanto prima l'incarico affidato a Domenico Arcuri;

   se non ritengano necessario adottare iniziative per prevedere quanto prima misure di ristoro per le oltre 200 mila imprese che hanno subito la beffa del bando Impresa Sicura.
(4-05876)