ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05866

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 349 del 28/05/2020
Firmatari
Primo firmatario: NOVELLI ROBERTO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 28/05/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 28/05/2020
Stato iter:
17/06/2020
Fasi iter:

RITIRATO IL 17/06/2020

CONCLUSO IL 17/06/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05866
presentato da
NOVELLI Roberto
testo di
Giovedì 28 maggio 2020, seduta n. 349

   NOVELLI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   il numero dei ricoverati con sintomi nei reparti Covid è in costante decrescita dal 14 aprile 2020;

   il numero dei pazienti ricoverati nelle terapie intensive è in costante calo dal 4 aprile;

   il numero delle persone positive al Sars-Cov-2 in isolamento domiciliare è in costante calo dal 30 aprile;

   il numero totale dei positivi è in costante decrescita dal 20 aprile, pur attestandosi, fatta eccezione per il 18 maggio, sopra le 500 unità;

   accanto a questo allentamento della pressione sulle strutture ospedaliere, nelle ultime settimane la gran parte degli accessi è riconducibile a pazienti con sintomatologia non grave;

   già il 24 aprile 2020 il professor Matteo Bassetti, direttore dell'unità operativa della clinica malattie infettive al Policlinico San Martino di Genova, precisando che non esiste prova scientifica dell'indebolimento del virus, affermava che «la sensazione è che abbia perso forza e quello spirito di aggressione che aveva nella metà del mese di marzo»;

   il 7 maggio il professor Giorgio Remuzzi, direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, ha affermato che «i malati di adesso sono completamente diversi da quelli di tre o quattro settimane fa»;

   il 17 maggio il professor Alberto Zangrillo, direttore dell'unità di anestesia e rianimazione dell'ospedale San Raffaele di Milano, ha affermato che nel reparto da lui diretto «negli ultimi 21 giorni non è morto, fortunatamente, alcun paziente proveniente dall'esterno», aggiungendo che «quelli che stiamo osservando sono dei quadri clinici assolutamente definiti lievi. Per esempio, negli ultimi cinque giorni abbiamo ricoverato tre pazienti provenienti dall'esterno che sono in un reparto di normale degenza»;

   il 21 maggio 2020 il professor Francesco Le Foche, primario di immuno-infettivologia al day hospital del Policlinico Umberto I di Roma, mettendo in evidenza la riduzione degli accessi al Dea, ha affermato che «sempre più pazienti hanno una sindrome meno importante di quelle che abbiamo visto nei primi due mesi, quindi abbiamo avuto una riduzione netta di persone che hanno avuto bisogno della terapia intensiva e quelli che vediamo sono casi meno gravi», puntualizzando che secondo i virologi il virus non è mutato, ma che «una serie di concause portano a questi dati»;

   a smentire l'ipotesi di indebolimento del virus è, ad esempio, il professor Mauro Crisanti che il 22 maggio ha ricondotto la riduzione dei casi gravi all'uso delle mascherine, poiché «se uno si infetta con molti virus o con pochi, si ha un decorso completamente diverso»;

   il professor Massimo Galli, direttore del reparto di Malattie infettive all'ospedale Sacco di Milano, ha affermato che «la situazione è cambiata perché gli anziani e i più fragili rimasti superstiti dopo la prima ondata si sono chiusi in casa in condizioni di massima sicurezza. Ma dire che il virus si sia rabbonito mi sembra fuori da ogni logica. Non ci sono evidenze scientifiche per dire che il virus ora è meno cattivo di prima» –:

   quanti pazienti positivi al Sars-CoV-2 siano stati ricoverati negli ospedali di ciascuna regione o provincia autonoma per ciascuno dei mesi di marzo, aprile e maggio 2020;

   quanti di questi siano stati ricoverati nei reparti di terapia intensiva;

   a quanti dei pazienti deceduti nel mese di maggio 2020 sia stato diagnosticato il Sars-CoV-2 nello stesso mese;

   se l'Istituto superiore di sanità o altri soggetti abbiano avanzato ipotesi circa la riduzione degli accessi ospedalieri.
(4-05866)