ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05860

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 349 del 28/05/2020
Firmatari
Primo firmatario: VIZZINI GLORIA
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 28/05/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE delegato in data 28/05/2020
Stato iter:
14/10/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 14/10/2020
AZZOLINA LUCIA MINISTRO - (ISTRUZIONE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 14/10/2020

CONCLUSO IL 14/10/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05860
presentato da
VIZZINI Gloria
testo di
Giovedì 28 maggio 2020, seduta n. 349

   VIZZINI. — Al Ministro dell'istruzione. — Per sapere – premesso che:

   «quota 100» è stata utilizzata da decine di migliaia di docenti lo scorso anno perché potessero accedere alla pensione in anticipo rispetto ai 67 anni di età anagrafica. Tra questi e quelli che sono arrivati naturalmente alla pensione, sono state registrate oltre 40.000 uscite nel 2019. Per l'anno 2020 i sindacati hanno annunciato circa 26.000 pensionamenti tra gli insegnanti e quasi 8.000 tra il personale Ata. In totale, una voragine di oltre 70.000 posti di lavoro da colmare;

   ogni anno i posti vacanti che il Miur ufficializza sono distribuiti in egual misura tra mobilità e immissioni in ruolo. Il 50 per cento dei posti, quindi, andrà ai trasferimenti, mentre l'altro 50 per cento alle assunzioni; ciò che però si sta determinando in molte province italiane è la sostituzione da parte del Ministero di solo una parte dei posti vacanti;

   si moltiplicano le segnalazioni, tramite le rappresentanze sindacali, della contrazione delle cattedre in molte province italiane;

   per quanto riguarda la regione Toscana, la direzione generale dell'ufficio scolastico regionale ha determinato la dotazione complessiva dell'organico dell'autonomia del personale docente che sarà assegnata alla Toscana per l'anno scolastico 2020/2021, confermando il taglio di 49 cattedre in provincia di Arezzo, 43 cattedre in provincia di Lucca, 41 cattedre in provincia di Pistoia, 35 cattedre a Firenze, 34 cattedre a Massa Carrara, 17 cattedre a Grosseto, per un totale regionale di ben 118 cattedre in meno rispetto alla dotazione dell'anno scolastico 2019/20;

   la Ministra interrogata ha più volte ribadito di voler inaugurare il prossimo anno scolastico, nel mese di settembre, con le lezioni tradizionali in classe. Quest'intenzione, però, si dovrà coniugare con la necessità di distanziamento sociale e imporrà di andare in controtendenza rispetto all'organizzazione scolastica che ha prevalso negli ultimi anni, di riduzione delle classi assegnate alle singole istituzioni scolastiche con conseguente accorpamento delle classi, diventate, in tal modo, affollate;

   la crisi attuale delle scuole paritarie potrebbe diventare una pesante difficoltà per lo Stato: gli studenti di tali istituti, una volta chiusi, si riverseranno nelle scuole pubbliche, con conseguente necessità per queste ultime di un maggior numero di classi e docenti;

   la contrazione dei posti in organico comporta un rischio concreto di incremento delle reggenze –:

   se il Ministro intenda adottare iniziative per rivalutare il taglio programmato delle cattedre che è stato comunicato in tante province italiane, a partire da quelle toscane;

   se intenda adottare le iniziative di competenza affinché l'Ufficio scolastico regionale della Toscana comunichi i criteri utilizzati per la ripartizione dell'organico dell'autonomia per l'anno scolastico 2020/21.
(4-05860)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 14 ottobre 2020
nell'allegato B della seduta n. 408
4-05860
presentata da
VIZZINI Gloria

  Risposta. — Onorevole Vizzini, condivido con Lei che il nostro compito, oggi, è quello di contemperare due diritti che non possono essere contrapposti tra loro: il diritto all'istruzione e il diritto alla salute.
  Dobbiamo garantire a tutti – nessuno escluso – il diritto all'istruzione, un diritto inalienabile voluto dal dettato costituzionale.
  Dobbiamo, altresì, accompagnare il ritorno a scuola delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi in sicurezza e considerate le condizioni determinate dall'andamento dell'emergenza epidemiologica.
  La dotazione organica assegnata alla regione Toscana è, come ordine di grandezza, paragonabile a quella dei precedenti anni scolastici e quindi intesa come dotazione organica ordinaria, indipendente dai parametri previsti dal decreto del Presidente della Repubblica n. 81 del 2009.
  Ciò premesso, in merito alle criticità da Lei evidenziate, con specifico riferimento al settore scolastico in Toscana, si evidenzia:
  - una dotazione aggiuntiva di 30 posti per la scuola secondaria di II grado in attuazione del articolo 7, comma 10-
octies, del cosiddetto decreto milleproroghe;
  - una dotazione aggiuntiva di 27 posti sul potenziamento per la scuola dell'infanzia ai sensi dell'articolo 1, comma 279, della legge n. 160 del 2019;
  - un incremento di 104 posti in organico dell'autonomia relativamente ai posti di sostegno, con corrispondente trasformazione del contingente previsto in organico di fatto, in attuazione dell'articolo 1, comma 266, della legge n. 160 del 2019.
  La suddivisione dell'organico fra le diverse province è operata dall'ufficio scolastico regionale che tiene conto, stante la dotazione organica complessivamente assegnata alla regione, delle differenti dinamiche demografiche in atto e dei loro effetti.
  Tali effetti dipendono ovviamente dalla distribuzione delle iscrizioni e dalla conformazione della rete scolastica.
  Più in dettaglio, le variazioni effettuate rispetto all'organico dell'anno scolastico precedente riguardano la diminuzione del numero degli studenti per le province dei Pistoia, Firenze e Massa e l'aumento del numero degli studenti per le province di Prato, Livorno e Pisa.
  A quanto fin qui illustrato aggiungo che si sta comunque valutando l'opportunità di attivare iniziative volte a superare le eventuali criticità circa l'assegnazione delle cattedre mediante la possibile assegnazione di ulteriori posti a tempo determinato, per accompagnare il ritorno a scuola delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi in sicurezza e anche in considerazione delle condizioni determinate dall'andamento dell'emergenza epidemiologica.
  Inoltre, segnalo che, al fine di contemperare i due suddetti diritti costituzionalmente tutelati, il decreto «Rilancio» ha previsto, da un lato, un incremento dei posti destinati alle procedure concorsuali straordinaria ed ordinaria, dall'altro, ha incrementato il fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche per permettere alle scuole statali di adottare le necessarie misure per garantire lo svolgimento in condizioni di sicurezza dell'anno scolastico 2020/2021.
  Al fine di contenere, nelle scuole statali, il rischio epidemiologico in relazione all'avvio dell'anno scolastico 2020/2021, il decreto «Rilancio» istituisce nello stato di previsione del Ministero dell'istruzione il fondo per l'emergenza epidemiologica da COVID-19, con uno stanziamento di 377,6 milioni di euro nel 2020 e di 600 milioni di euro nel 2021.
  Il medesimo decreto, inoltre, prevede che, a valere su tali risorse, si provveda, in particolare, a derogare, nei soli casi necessari, al numero minimo e massimo di alunni per classe, e ad attivare ulteriori posti di incarichi temporanei di personale docente e Ata a tempo determinato dalla data di inizio delle lezioni e fino al termine delle stesse.

La Ministra dell'istruzione: Lucia Azzolina.