ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05831

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 347 del 26/05/2020
Firmatari
Primo firmatario: CAVANDOLI LAURA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 26/05/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TOMBOLATO GIOVANNI BATTISTA LEGA - SALVINI PREMIER 26/05/2020
VINCI GIANLUCA LEGA - SALVINI PREMIER 26/05/2020
MURELLI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER 26/05/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 26/05/2020
Stato iter:
28/09/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/09/2020
BONAFEDE ALFONSO MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/09/2020

CONCLUSO IL 28/09/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05831
presentato da
CAVANDOLI Laura
testo di
Martedì 26 maggio 2020, seduta n. 347

   CAVANDOLI, TOMBOLATO, VINCI e MURELLI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   il Ministro interrogato ha annunciato che nelle ultime due settimane di maggio «è prevista l'apertura di tre padiglioni da 200 posti ciascuno a Trani, Lecce e Parma, ed è inoltre previsto, sempre nel 2020, il completamento di altri due padiglioni da 200 posti detentivi a Taranto e Sulmona»;

   il nuovo padiglione della casa circondariale di Parma dovrebbe, pertanto, ospitare 200 detenuti, ma in più e svariate circostanze, le organizzazioni sindacali rappresentative del corpo di polizia penitenziaria hanno manifestato le proprie preoccupazioni per la totale assenza dei dovuti requisiti in grado di assicurare alla struttura il rispetto dei livelli minimi di sicurezza che, a fronte degli attuali numeri, risulta assolutamente impossibile garantire;

   le piante organiche di cui al cosiddetto «decreto Madia» del 2017 prevedevano un organico composto da 313 agenti/assistenti, 76 sovrintendenti, 65 ispettori e 4 commissari;

   oggi, in organico ci sono 349 agenti/assistenti, 3 sovrintendenti, 18 ispettori e 3 commissari;

   occorre, per di più, precisare che dai 349 agenti/assistenti, vanno sottratti quelli in forza al gruppo operativo mobile che, artificiosamente, vengono conteggiati nell'organico complessivo;

   l'apertura di un nuovo padiglione in grado di accogliere altri 200 detenuti richiede l'inevitabile invio di nuovo personale, fermo restando che, dall'ultimo corso di formazione sono stati assegnati alla struttura 17 nuovi agenti ma in partenza (mobilità ordinaria) ce ne sono ben 20. A fronte di questi dati, la casa circondariale di Parma registra una carenza di oltre 100 unità di personale, di cui almeno 50 nel ruolo agenti/assistenti, senza tralasciare l'aliquota del personale da assegnare al locale nucleo traduzioni e piantonamenti, il cui organico non è stato ancora determinato;

   inoltre, con riferimento alla locale caserma agenti, le organizzazioni sindacali hanno, a più riprese, denunciato lo stato fatiscente in cui versano la maggior parte delle camere, che non appaiono in condizione tale da essere assegnate al personale di polizia penitenziaria fino a quando non saranno definiti i lavori mai iniziati di circa 30 stanze; si è in presenza di un organico non in grado di assicurare il rispetto dei livelli minimi di sicurezza, con un'amministrazione che non ha considerato la necessità di rivedere le piante organiche non più attuali rispetto al citato «decreto Madia» del 2017. Pertanto, l'apertura di un nuovo padiglione detentivo appare, dunque, illogica ed irrazionale, tutto a scapito del personale di polizia penitenziaria che, attraverso i suoi rappresentanti, denuncia uno stato di abbandono nel segno della più bieca ed egoistica soluzione «dell'arrangiarsi da solo»;

   una struttura che già oggi annovera oltre 600 detenuti, con l'apertura del padiglione, è destinata ad arrivare ad una presenza di oltre 800 reclusi, omettendo di considerare aspetti di natura organizzativa che, a prescindere dalle contrattazioni tra parte pubblica e parte sindacale, registra ingenti ed inevitabili difficoltà per un organico che presenta penuria nei numeri fin qui analizzati;

   in più, in un momento storico come questo, anche il personale della sanità subirà un impatto forte di fronte a questa apertura, in quanto il nuovo reparto abbisogna di risorse materiali ed umane –:

   se intenda posticipare l'apertura del nuovo padiglione al fine di verificarne l'idoneità;

   quali e quante risorse economiche ed umane saranno destinate alla struttura.
(4-05831)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 28 settembre 2020
nell'allegato B della seduta n. 399
4-05831
presentata da
CAVANDOLI Laura

  Risposta. — Con l'atto di sindacato ispettivo l'interrogante, partendo dalle dichiarazioni del Ministro inerenti la prossima apertura di padiglioni da 200 posti ciascuno presso varie carceri, tra cui quello di Parma, riferisce delle problematiche relative a quest'ultimo, in particolare con riferimento alla proporzione tra numero di detenuti, soprattutto ove aumentati di 200 unità, e numero di personale operante, anche alla luce di quanto rappresentato dalle organizzazioni sindacali rappresentative del Corpo di polizia penitenziaria circa l'assenza di requisiti idonei ad assicurare alla struttura il rispetto dei livelli minimi di sicurezza, avanzando specifico quesito circa la possibilità di posticipare l'apertura del nuovo padiglione e quali e quante risorse economiche ed umane saranno destinate alla struttura.
  Orbene, premesso che la tematica dell'edilizia penitenziaria è oggetto di incessante attenzione da parte del Ministero, si riporta l'attuale situazione della casa circondariale di Parma.
  Presso gli istituti penitenziari di Parma al giorno 8 luglio 2020 risultano presenti 597 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 654 posti, con indice di affollamento, pertanto, pari a 91,56 per cento.
  I detenuti presenti sono così suddivisi: n. 67 detenuti in 41 n. 40 detenuti Asl, n. 192 detenuti As3, n. 295 detenuti media sicurezza.
  Con riguardo alla riferita carenza degli organici è utile premettere, in linea generale, che la riduzione complessiva degli organici operata dalla legge 7 agosto 2015, n. 124, (cosiddetta legge Madia) e rivista dal successivo decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 95, ha rimodulato la dotazione organica complessiva del Corpo, passata da 44.610 unità a 41.202 unità.
  Da ultimo, per effetto del decreto legislativo 27 dicembre 2019, n. 172, sono intervenute favorevoli rimodulazioni negli organici che hanno cristallizzato la dotazione organica complessiva a 41.667 unità.
  Pertanto, allo stato, si osserva un divario tra organico del Corpo di polizia penitenziaria previsto (41.667 unità) e organico effettivamente presente (37.654) pari al 9,63 per cento sebbene risultano presenti nel ruolo agenti/assistenti del Corpo 33.495 unità, cioè, 2.105 in più rispetto all'organico previsto per lo stesso ruolo, pari a 31.390.
  Passando, nello specifico, ai dati relativi all'organico previsto (462) e alla forza in concreto amministrata (434) presso gli istituti penitenziari di Parma, alla data del 7 luglio 2020 risulta una differenza, di 28 unità, e in particolare 1 quanto alla carriera funzionari, 43 circa il ruolo ispettori, 71 quanto al ruolo sovrintendenti e + 87 quanto al molo agenti/assistenti, con ulteriore aggiunta di 2 unità distaccate in ingresso e sottrazione di 56 unità distaccate in uscita.
  Dall'analisi dei dati, in effetti, si evince chiaramente un esubero nel ruolo complessivo degli agenti/assistenti pari a 87 unità (riferite, sia al ruolo maschile sia a quello femminile).
  Di contro, è da rilevare una carenza omogenea nei ruoli, rispettivamente, dei sovrintendenti (-71) e degli ispettori (-43); carenza che, tuttavia, è ben lungi dall'essere peculiare dell'istituto in questione, essendo, anche per questi ruoli, comune alla generalità degli istituti della Nazione.
  Peraltro, relativamente alla carenza del ruolo dei sovrintendenti, si rappresenta che sono state già attivate le procedure per il concorso interno a complessivi 2.851 posti per la nomina alla qualifica iniziale di vice sovrintendente del ruolo maschile e femminile del Corpo, in ossequio a quanto disposto dal decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 95, in materia di «Revisione dei Ruoli delle Forze di Polizia».
  Presso gli istituti penitenziari di Parma sarà assegnato un congruo numero di vice sovrintendenti (45 unità) che frequenteranno il corso a settembre 2020.
  Quanto, invece, alla carenza nel ruolo degli ispettori, si segnala che certamente si terrà nella massima considerazione la condizione presente, allorquando si disporrà delle necessarie risorse umane da distribuire anche nella sede in argomento.
  Peraltro, si segnala la prossima indizione di un concorso interno per l'accesso alla qualifica iniziale del ruolo degli ispettori del Corpo, le cui modalità attuative sono già state fissate con il provvedimento del Capo del dipartimento del 27 gennaio 2020, di recente vistato dalla Corte dei conti.
  Ancora, si segnala che l'organico dell'istituto penitenziario di Parma è stato incrementato di 37 unità del ruolo agenti/assistenti maschili in occasione della mobilità sviluppata, in occasione delle assegnazioni del 175°, 176° e 177° corso, rispettivamente, nei mesi di marzo e aprile 2020.
  Infine, si evidenzia che è in corso di perfezionamento il provvedimento di nomina del direttore degli istituti penitenziari di Parma.
  Con riguardo alla caserma agenti si evidenzia che la metà dell'edificio è stata oggetto di ristrutturazione negli anni 2013/2014, con ripristino del tetto, rifacimento dei bagni e tinteggiatura delle stanze.
  Nel 2018 con altri fondi si è intervenuti su alcune delle restanti stanze non ristrutturate in precedenza, con ripristino parziale dei torrini del tetto, sostituzione/riparazione della rubinetteria, rifacimento linea elettrica, imbiancatura.
  Nel 2019 si è intervenuti sui restanti torrini del tetto, e sono state riparate ulteriori stanze che presentavano perdite di acqua dagli impianti idrici dei servizi igienici.
  Nella programmazione relativa all'anno 2020 la richiesta di intervento per la caserma non è stata rinnovata perché si è preferito dare corso ad altre urgenze indifferibili, ma si è riusciti comunque a effettuare ulteriori riparazioni in altre stanze.
  Ad oggi l'edificio presenta delle infiltrazioni di acqua dal tetto nella parte non oggetto di riparazione, che determinano l'impossibilità di utilizzare trenta stanze, per quarantacinque posti letto.
  L'assenza di posti letto non permette di ospitare tutto il personale di Polizia penitenziaria amministrato, per tale ragione si sopperisce utilizzando le camere presenti presso l'istituto di formazione di Parma.
  Relativamente, infine, all'apertura del nuovo padiglione, allo stato, è stato aperto solo il primo piano del nuovo padiglione detentivo per accogliere i detenuti attualmente ristretti nella sezione 3A della media sicurezza e consentirne, la ristrutturazione nel periodo estivo.
  Successivamente nella sezione 3A verrebbero spostati i detenuti della sezione 1B, sempre media sicurezza, e tale ultima sezione sarebbe destinata ad accogliere i detenuti nuovi giunti in isolamento precauzionale per Covid.
  Nel tempo il nuovo padiglione sarà riempito progressivamente, così come sta avvenendo in altri istituti del distretto.

Il Ministro della giustizia: Alfonso Bonafede.