ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05766

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 344 del 21/05/2020
Firmatari
Primo firmatario: CAPARVI VIRGINIO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 21/05/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 21/05/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05766
presentato da
CAPARVI Virginio
testo di
Giovedì 21 maggio 2020, seduta n. 344

   CAPARVI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   la polemica intorno alla casa famiglia di Nocera Umbra, alimentata anche dal servizio de «Le Iene», merita a parere dell'interrogante un approfondimento al fine di far luce sulla realtà dei fatti ed evitare strumentalizzazioni di situazioni delicate come quelle di persone anziane e bisognose;

   due anni fa circa, si ricorda, il comune di Nocera Umbra, per motivi economici, si è trovato costretto a chiudere la residenza sociale comunale, con capienza per 10 ospiti, gestita tramite convenzione con l'Usl Umbria 2;

   la struttura, infatti, secondo anche quanto dichiarato dal sindaco, aveva un costo annuo di circa 300 mila euro, di cui 200 mila a carico del comune: una cifra esosa per un comune di appena 6 mila abitanti;

   la decisione diventa oggetto di scontro tra maggioranza e opposizione, strumentalizzata anche per visibilità politica e, sempre secondo il racconto del sindaco, la struttura è stata trasformata in «residenza autogestita guidata da due consiglieri comunali dell'opposizione: una "Casa" completamente abusiva, senza alcun tipo di autorizzazione, con i locali occupati che sono di proprietà dell'Azienda Sanitaria, la quale Azienda ha già più volte richiesto di liberare gli stessi ma, soprattutto, con ospiti anziani particolarmente fragili seguiti da personale senza alcun tipo di qualifica idonea»;

   nel frattempo è nata la Residenza per anziani, struttura in regola con tutte le normative in materia sanitaria e assistenziale, gestita da personale sanitario qualificato e convenzionata con il servizio sanitario regionale, nella quale era stata prevista una riserva di 10 posti proprio per il trasferimento degli ospiti della vecchia casa famiglia;

   tali ospiti, tuttavia, con il consenso anche dei propri familiari, non hanno voluto trasferirsi e, a causa anche dell'emergenza epidemiologica da Covid-19 e dei diversi contagi avvenuti nelle case di riposo, la struttura è stata sottoposta a controllo dei Nas;

   diversa versione, invece, è quella fornita dalla Cgil locale, che accusa l'Usl di aver fatto recapitare in piena pandemia «un provvedimento di sfratto, perché avrebbe deciso di vendere i locali» –:

   se e quali iniziative di competenza il Ministro interrogato intenda tempestivamente adottare per contribuire a far luce sulla vicenda esposta in premessa, anche con riguardo al possibile esercizio di una qualche forma di coercizione a danno di persone fragili sistemate in una situazione che, ad avviso dell'interrogante, non garantisce i livelli assistenziali necessari.
(4-05766)