ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05757

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 343 del 20/05/2020
Firmatari
Primo firmatario: LUCASELLI YLENJA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 20/05/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DE CARLO LUCA FRATELLI D'ITALIA 20/05/2020
RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA 20/05/2020
MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA 20/05/2020
BUTTI ALESSIO FRATELLI D'ITALIA 20/05/2020
FERRO WANDA FRATELLI D'ITALIA 20/05/2020
VARCHI MARIA CAROLINA FRATELLI D'ITALIA 20/05/2020
DEIDDA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 20/05/2020
FOTI TOMMASO FRATELLI D'ITALIA 20/05/2020
FRASSINETTI PAOLA FRATELLI D'ITALIA 20/05/2020
CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA 21/05/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 20/05/2020
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 20/05/2020
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE delegato in data 21/05/2020
Stato iter:
22/10/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/10/2020
AZZOLINA LUCIA MINISTRO - (ISTRUZIONE)
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 21/05/2020

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 21/05/2020

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/10/2020

CONCLUSO IL 22/10/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05757
presentato da
LUCASELLI Ylenja
testo presentato
Mercoledì 20 maggio 2020
modificato
Giovedì 21 maggio 2020, seduta n. 344

   LUCASELLI, LUCA DE CARLO, RIZZETTO, MOLLICONE, BUTTI, FERRO, VARCHI, DEIDDA, FOTI, FRASSINETTI, CIABURRO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'istruzione. — Per sapere – premesso che:

   a distanza di quasi due mesi dalla chiusura delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e dalla conseguente attivazione della didattica a distanza, la confusione sembra regnare sovrana nelle faticose giornate delle famiglie, con alunni che faticano a seguire il ritmo di videolezioni, chat, mail, registro elettronico, whatsapp e docenti che lavorano decisamente più freneticamente che non nella normale attività didattica;

   se è vero che la quarantena forzata sta tirando fuori il meglio da docenti e studenti, costretti a reinventare un modo di insegnare e apprendere che era praticamente immutato da un secolo, è altrettanto vero che ci sono ancora troppi problemi legati alla didattica a distanza;

   in particolare, la didattica digitale rischia di fare esplodere divari sociali già esistenti: da una parte, i figli delle famiglie più solide, con una buona connessione Internet e genitori in grado di seguire i ragazzi nei compiti e nella didattica on line, dall'altra i ragazzi che hanno alle spalle famiglie fragili, con pochi strumenti culturali e digitali e che adesso faticano a partecipare alle lezioni on line;

   la scuola è luogo principe per garantire le pari opportunità ed, invece, si rischia che proprio l'istituzione perda questo ruolo, perché non in grado di colmare il divario sociale che la didattica a distanza sta acuendo e garantire le medesime opportunità per tutti i bambini;

   ai problemi di contesto creati da questa fase senza precedenti si sommano le rigidità di molti insegnanti, che cercano di replicare in digitale la stessa scuola che per decenni hanno vissuto in classe;

   secondo gli esperti, inoltre, a parte il concreto rischio per i ragazzi di fenomeni di dipendenza dovuti all'uso eccessivo delle nuove tecnologie, stare per tante ore davanti agli schermi (e nella didattica a distanza è proprio così, in aggiunta al normale uso e spesso abuso che quotidianamente ne fanno soprattutto gli adolescenti) può determinare conseguenze gravi anche per la vista;

   discorso diverso, ma non meno preoccupante, per i bambini più piccoli, il cui percorso educativo è fatto di relazioni sociali e non di didattica a distanza e che oggi sono a carico esclusivo delle famiglie, che in questi mesi hanno supplito alle carenze delle politiche pubbliche;

   non sorprende, pertanto, che, anche in questi giorni in cui si comincia a discutere nel dettaglio della cosiddetta «Fase 2», si parla di «ripartenza» a scuole chiuse, assumendo tacitamente che una parte rilevante dei costi di questa ripartenza sarà assorbita ancora una volta dalle famiglie;

   se tale scelta fosse confermata, significherebbe che, dopo due mesi di isolamento, con l'obiettivo di tutelare soprattutto le categorie più fragili e, in particolare, gli anziani, con la riapertura, seppure graduale, delle attività e il ritorno al lavoro dei genitori, i bambini saranno affidati alla cura proprio dei nonni, qualora non si abbia la possibilità di pagare una babysitter a tempo pieno –:

   se e quali iniziative di competenza intenda adottare il Governo per sanare le problematiche emerse in questi mesi di didattica a distanza, con particolare riferimento al coinvolgimento dei ragazzi che hanno alle spalle famiglie fragili, rischiando di alimentare disuguaglianze sociali che potrebbero diventare incolmabili;

   quali urgenti iniziative intenda assumere il Governo per consentire a tutte le famiglie, anche con figli piccoli, di ripartire;

   se la decisione di tenere le scuole chiuse fino alla fine dell'anno scolastico, in controtendenza rispetto agli altri Paesi europei, sia legata a motivi scientifici oppure organizzativi;

   se e come il Governo intenda supportare i nidi, le scuole d'infanzia e i centri estivi privati che, a causa della chiusura prolungata e della mancata riscossione delle rette di frequenza, sono condannati al fallimento, con il conseguente enorme vuoto di servizi pubblici che lasceranno.
(4-05757)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 22 ottobre 2020
nell'allegato B della seduta n. 414
4-05757
presentata da
LUCASELLI Ylenja

  Risposta. — Il momento di emergenza che il nostro Paese sta vivendo, evidenzia la necessità di un utilizzo importante delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nella didattica da parte delle istituzioni scolastiche.
  Per questa ragione abbiamo subito dispiegato ogni misura per garantire agli istituti scolastici dalle più innovative, quanto indispensabili, metodologie didattiche, all'accesso alla didattica a distanza per gli studenti meno abbienti, e con disabilità, in nome del diritto all'istruzione garantito dall'articolo 34 della nostra Costituzione.
  Al riguardo, nel decreto-legge n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 27 del 24 aprile 2020, abbiamo stanziato risorse – pari a 85 milioni di euro – di cui 70 milioni per consentire alle istituzioni scolastiche, che ne fossero prive, di dotarsi immediatamente di piattaforme e di strumenti digitali utili per l'apprendimento a distanza e per mettere a disposizione degli studenti meno abbienti dispositivi digitali individuali e connessione alla rete.
  Non ho voluto una ripartizione «a pioggia», ma un'allocazione delle risorse che tenesse conto della concreta condizione degli studenti, per supportare in termini di eguaglianza sostanziale quelli più bisognosi.
  È stato disposto anche un incremento di 2 milioni del cosiddetto «Fondo per l'emergenza, del Piano scuola digitale».
  Ricordo, inoltre, che a metà marzo 2020 è stato erogato un contributo di mille euro a ciascuna istituzione scolastica, per un totale di 8,2 milioni di euro, destinato anche per il potenziamento dell'apprendimento a distanza.
  Per non lasciare nessuno indietro abbiamo stanziato ulteriori risorse a valere sui fondi PON destinati proprio all'acquisto di pc,
tablet e dispositivi per la connessione internet: 63,6 milioni dedicati alle scuole del I ciclo e 4,3 milioni dedicati ai Cpia.
  Continuano gli investimenti sul digitale: 21,9 milioni di euro per finanziare le
smart class nelle scuole secondarie di secondo grado statali, sono le risorse messe a disposizione attraverso il bando PON pubblicato il 15 giugno 2020 sul sito del Ministero. Tale investimento, in parte fondi strutturali e in parte risorse del Piano nazionale scuola digitale, servirà per acquistare strumenti e dispositivi digitali, accessori e periferiche hardware (come proiettori, webcam o scanner), software e licenze per piattaforme di e-learning, monitor touch screen e per creare nuovi spazi digitali nelle scuole, favorendo nuove metodologie di apprendimento anche in vista della ripresa di settembre.
  Abbiamo anche previsto uno stanziamenti di 236 milioni di euro, a valere sui fondi PON, per garantire il diritto allo studio di studentesse e studenti delle scuole secondarie di I e II grado. Con i fondi potranno essere acquistati libri di testo scolastici digitali o cartacei, dizionari, dispositivi digitali, materiali didattici per ragazzi con bisogni educativi speciali (Bes) o disturbi specifici dell'apprendimento (Dsa) da destinare, anche in comodato d'uso, alle studentesse e agli studenti che vivono in condizioni di svantaggio.
  In merito alle scuole paritarie, nel decreto-legge n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 27, all'articolo 120, comma 6-
bis, abbiamo stanziato, nell'anno 2020, la somma di 2 milioni in favore delle istituzioni scolastiche paritarie, destinata per l'acquisto di piattaforme e di strumenti digitali utili per l'apprendimento a distanza, o al potenziamento di quelli già in dotazione, nei rispetto dei criteri di accessibilità per le persone con disabilità, e in parte per mettere a disposizione degli studenti meno abbienti, in comodato d'uso, dispositivi digitali individuali per la fruizione delle suddette piattaforme, nonché per la necessaria connettività di rete.
  Aggiungo che, con l'articolo 233 del decreto-legge «Rilancio», abbiamo stanziato a favore delle stesse paritarie, finanziamenti straordinari raddoppiati per volontà parlamentare. Più in dettaglio: incremento di 15 milioni a valere sul Fondo nazionale per il Sistema integrato di educazione e di istruzione da 0 a 6 anni; 165 milioni di euro a favore dei soggetti che gestiscono in via continuativa i servizi educativi per l'infanzia e delle scuole per l'infanzia non statali e una spesa complessiva di 120 milioni di euro per le scuole primarie e secondarie paritarie, quale sostegno economico a fronte della riduzione o del mancato versamento delle rette o delle compartecipazioni da parte dei fruitori, determinato dalla sospensione dei servizi in presenza.
  In merito alla ripresa a settembre delle attività didattiche in presenza, posso rassicurarLa sul fatto che il Governo sta lavorando affinché il nuovo anno scolastico possa svolgersi in una situazione di «nuova normalità».
  Al riguardo, Le ricordo che l'Amministrazione centrale, d'intesa con le organizzazioni sindacali, attraverso un apposito tavolo nazionale, ha predisposto con il Dipartimento della protezione civile il protocollo di sicurezza per la ripresa di settembre.
  Dall'
help desk per le scuole, alle modalità di ingresso e uscita, alle pulizie degli spazi, si tratta di un documento importante che contiene le misure da adottare per garantire la tutela della salute di studentesse, studenti e personale, ma anche impegni che guardano al futuro e al miglioramento della scuola come il contrasto delle cosiddette classi «pollaio».
  È la dimostrazione che non vogliamo lasciare sole le scuole. Al loro fianco vi è, infatti, una cabina di regia nazionale con compiti di coordinamento e tavoli regionali, insediati presso gli Uffici territoriali del Ministero dell'istruzione. Ai gruppi di lavoro stanno partecipando anche i rappresentanti degli Enti territoriali.
  Inoltre, sul sito del Ministero dell'istruzione è attiva un'apposita sezione con tutti i documenti e i materiali utili per le scuole, per il personale e anche per le famiglie, per la ripresa di settembre e la partenza dell'anno scolastico 2020/2021. Disponibili sulla pagina
web, i documenti del Ministero, quelli del Comitato tecnico-scientifico per l'emergenza relativi al settore scuola, i link alle pagine degli Uffici scolastici regionali, le risposte alle domande più frequenti pervenute al Ministero. La sezione sarà costantemente aggiornata.
  A quanto fin qui illustrato aggiungo che il Governo ha approntato le risorse finanziarie necessarie per far sì che si proceda a un avvio ordinato dell'anno scolastico, in piena sicurezza.
  Un ulteriore miliardo per la ripresa della didattica in presenza che consentirà, fra l'altro, di avere un maggiore organico per evitare classi sovraffollate e di disporre degli spazi supplementari, ove necessari. Con queste risorse aggiuntive potremmo arrivare ad un incremento di 50 mila unità tra docenti e personale Ata per il prossimo anno scolastico, sulla base delle esigenze che emergeranno dai territori.
  Le risorse di cui ho detto si aggiungono al miliardo (euro 377,6 milioni nel 2020 ed euro 600 milioni nel 2021) stanziato dall'articolo 235 del decreto-legge n. 34 del 2020, che istituisce presso il Ministero dell'istruzione un fondo (denominato «Fondo per l'emergenza epidemiologica da COVID-19») proprio allo scopo di adottare le opportune misure per la riapertura delle istituzioni scolastiche, contenendo il rischio epidemiologico.
  Il menzionato decreto-legge ha poi incrementato il Fondo per il funzionamento delle scuole di 331 milioni di euro per la pulizia e la costante igienizzazione degli ambienti scolastici, oltre che per l'acquisto di dispositivi di protezione individuale. Questi fondi sono già stati erogati alle istituzioni scolastiche e potranno essere utilizzati anche per piccoli interventi di manutenzione utili ad aumentare gli spazi disponibili.
  Rispetto all'edilizia scolastica, sempre nel decreto «Rilancio», abbiamo poi introdotto varie novità finalizzate, ad esempio, a semplificare le procedure di autorizzazione, di esecuzione e di pagamento degli interventi; a incrementare di 30 milioni di euro, per il 2020, la sezione del Fondo unico per l'edilizia scolastica destinata alle emergenze.
  Il 24 giugno 2020, sul sito del Ministero dell'istruzione, abbiamo pubblicato un apposito bando, a valere sui fondi Pon, per ulteriori 330 milioni, destinati agli enti locali per gli interventi di edilizia leggera. Sono già stati pubblicati i risultati relativi al primo bando e al successivo secondo avviso – destinato a coloro che non avevano fatto in tempo ad accreditarsi – che hanno messo a disposizione tali risorse.
  Gli enti locali hanno fatto domanda, per i 2 avvisi, per un totale di oltre 326 milioni di euro, pari a oltre il 98 per cento delle risorse disponibili. Sono in tutto 5.664 gli enti che hanno richiesto i finanziamenti, oltre l'84 per cento del totale.
  In ultimo, mi preme ricordare che contestualmente al perseguimento di un avvio ordinato e in piena sicurezza dell'anno scolastico, il Ministero dell'istruzione sta lavorando per la costruzione di un modello di scuola innovativa e sempre più efficiente. In questa nuova visione di modernizzazione della scuola rientra anche l'ambito di intervento del Commissario straordinario per l'emergenza Covid che ha indetto la gara pubblica europea per l'acquisto di un massimo tre milioni di banchi per garantire la riapertura dell'anno scolastico in sicurezza.
  È un'azione importante che se da un lato ci permette di garantire maggiore distanziamento, in futuro consentirà ai ragazzi di lavorare in gruppo e di avere forme di innovazione didattica. Si tratta, infatti, di arredi che saranno un patrimonio per il lavoro in classe e nei laboratori, di risorse che rimarranno alla scuola italiana, arricchendola.
  Grazie al lavoro svolto in questi ultimi mesi e agli investimenti, grazie alle misure e alle numerose azioni finora intraprese, abbiamo riportato la scuola al centro del dibattito pubblico.

La Ministra dell'istruzione: Lucia Azzolina.