ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05745

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 343 del 20/05/2020
Firmatari
Primo firmatario: GIGLIO VIGNA ALESSANDRO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 20/05/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 20/05/2020
Stato iter:
22/01/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/01/2021
BUFFAGNI STEFANO VICE MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/01/2021

CONCLUSO IL 22/01/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05745
presentato da
GIGLIO VIGNA Alessandro
testo di
Mercoledì 20 maggio 2020, seduta n. 343

   GIGLIO VIGNA. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   lo street food in Italia che registra perdite di quasi 200 milioni di euro per l'emergenza sanitaria dovuta al coronavirus e al periodo di lockdown per una crisi che interessa venticinquemila operatori e milioni di euro di merce invenduta, prossima alla scadenza;

   in Italia ci sono circa 25 mila realtà di questo tipo, gestite soprattutto da giovani (età media 40 anni), che non lavorano da mesi e che, oltre ai mancati introiti, la merce invenduta e i costi fissi, in tanti hanno investito nelle infrastrutture e nei truck, ottenendo dei finanziamenti, o hanno appena ottenuto la licenza e si trovano nell'impossibilità di accedere alle forme di sostegno alla liquidità;

   oltre alla domanda di contributi a fondo perduto e l'azzeramento degli oneri fiscali per l'anno in corso, ciò che è più urgente, sottolinea la categoria, è la semplificazione burocratica;

   ulteriori richieste per rimettersi in cammino sono: tempi rapidi per la risposta dalle amministrazioni quando si chiede un permesso per un evento (ora è di 30/60 giorni); deroga per la stanzialità (la licenza itinerante prevede al massimo due ore di sosta in un punto); concessione per essere inseriti anche nelle aree mercatali ed istituzione e concessione gratuita di un'area centrale della città adibita al cibo di strada con le norme in vigore;

   pare essere una soluzione la creazione di un mercato temporaneo del cibo di strada. All'interno di questo nuovo spazio delimitato, potrebbero sostare da 7 a 10 operatori (uno per tipologia di cucina), distanziati di almeno di 3 metri, e somministrare le specialità ai clienti per l'asporto, mantenendo un metro di distanza e operando con tutti i dispositivi di protezione individuale richiesti. Per evitare code o assembramenti, una soluzione sarebbero gli ordini al telefono o via app o la richiesta di consegna a domicilio in assoluta sicurezza –:

   se il Ministro sia a conoscenza della situazione e se non intenda assumere le iniziative normative di competenza, coinvolgendo gli enti locali, al fine di dare la possibilità di sopravvivenza ad imprenditori che altrimenti rischierebbero di perdere la propria attività, soprattutto in vista della stagione turistica estiva già limitata dalle necessarie misure di sicurezza per il contenimento della pandemia da Covid-19.
(4-05745)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 22 gennaio 2021
nell'allegato B della seduta n. 455
4-05745
presentata da
GIGLIO VIGNA Alessandro

  Risposta. — Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo in esame, sentita la direzione generale competente del Ministero dello sviluppo economico, si rappresenta quanto segue.
  L'interrogante fa riferimento alla crisi del settore dello
street food, conseguente alle misure di contenimento della pandemia da Sars-Cov-2 adottate dal Governo, e chiede semplificazione burocratica e adeguate misure di sostegno.
  Infatti, oltre alle limitazioni imposte dal
lockdown, il settore ha sofferto le limitazioni imposte dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 17 maggio 2020, il quale aveva disposto: «restano comunque sospese le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all'aperto o al chiuso, le fiere e i congressi».
  Con successivo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 7 agosto 2020, eventi e attività fieristiche erano potute ripartire, ma poi sono state nuovamente chiuse con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 24 ottobre 2020, il quale ha espressamente stabilito quanto segue: «Sono vietate le sagre, le fiere di qualunque genere e gli altri analoghi eventi» (articolo 1, comma 9, lettera
n)).
  Orbene, al momento della ripartenza, il Ministero dello sviluppo economico sarà pronto, per quanto di competenza e come successo in occasione della precedente riapertura, a fornire tutto il supporto necessario nella predisposizione dei protocolli per garantire l'apertura in sicurezza delle manifestazioni fieristiche.
  In questa direzione si dovranno muovere, come già accaduto a seguito della prima ondata, anche le linee guida della Conferenza delle regioni, contenenti le regole da rispettare per il contenimento dei rischi legati alla diffusione del contagio da Sars-Cov-2 nelle varie attività, ivi comprese le attività relative a fiere e congressi.
  A tal ultimo riguardo, infatti, si ricorda che lo stesso decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 7 agosto 2020, ha demandato l'attuazione e la normazione secondaria agli enti territoriali i quali, nel rispetto dei principi e della disciplina generale, devono declinare la stessa in base alla situazione specifica del territorio amministrato.
  Per quello che attiene ai contributi di natura finanziaria, si segnala quanto disciplinato dal decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, recante «Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19» (decreto rilancio), convertito con legge 17 luglio 2020, n. 77. In particolare, l'articolo 82 del citato decreto ha previsto il riconoscimento di un reddito di emergenza in favore dei nuclei familiari in possesso degli specifici requisiti ivi elencati.
  In materia di esenzione dagli oneri fiscali, si richiama l'articolo 181, comma 1-
bis, dello stesso decreto Rilancio, introdotto in fase di conversione, il quale, proprio in considerazione dell'emergenza epidemiologica, esonera – dal 1° marzo 2020 al 30 aprile 2020 – «i titolari di concessioni o di autorizzazioni concernenti l'utilizzazione del suolo pubblico per l'esercizio del commercio su aree pubbliche, di cui al decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114 [...] dal pagamento della tassa per l'occupazione temporanea di spazi ed aree pubbliche [TOSAP], di cui all'articolo 45 del decreto legislativo 15 novembre 1993, n. 507, e del canone per l'occupazione temporanea di spazi ed aree pubbliche [COSAP], di cui all'articolo 63 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446». Dunque, il settore delle attività di commercio ambulante su area pubblica è stato destinatario di una specifica misura di esonero dal versamento della TOSAP e del COSAP, in considerazione della circostanza che, nel periodo considerato dalla norma, vi era l'impossibilità oggettiva di svolgere tali attività nelle strade e nelle piazze in conseguenza dell'adozione delle rigorose misure di contenimento della pandemia.
  Più in generale, si ricordano anche le numerose misure adottate a sostegno del settore fieristico.
  Fondamentale, inoltre, è la misura del «credito di imposta per la partecipazione di PMI a fiere internazionali», introdotta dall'articolo 49 del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, recante «Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi» (decreto crescita), convertito, con modificazioni, dalla legge 28 giugno 2019, n. 58, che prevedeva inizialmente uno stanziamento di 5 milioni di euro. Successivamente, la legge 27 dicembre 2019, n. 160 (legge di bilancio 2020) ha incrementato lo stanziamento del 2020 da 5 a 10 milioni di euro, estendendo la misura all'anno 2021 con ulteriori 5 milioni di euro.
  Per offrire un ulteriore ausilio al settore fieristico, è stato rifinanziato il fondo rotativo SIMEST di cui al decreto-legge 28 maggio 1981, n. 251, recante «Provvedimenti per il sostegno delle esportazioni italiane», convertito, con modificazioni, dalla legge 29 luglio 1981, n. 394.
  Si ricorda, peraltro, che l'operatività del fondo in parola è stata recentemente estesa dall'articolo 18-
bis del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, recante «Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi» (decreto crescita), convertito, con modificazioni, dalla legge 28 giugno 2019, n. 58, il quale ha previsto che le iniziative delle imprese italiane dirette alla loro promozione, sviluppo e consolidamento sui mercati possano fruire di specifiche agevolazioni finanziarie, in conformità con la normativa europea in materia di aiuti di Stato.
  L'articolo 72 del decreto cura Italia ha inoltre istituito il «Fondo per la promozione integrata», con una dotazione iniziale di 400 milioni di euro per l'anno 2020. Tra le altre cose, tale fondo è finalizzato anche alla concessione di cofinanziamenti a fondo perduto fino al cinquanta per cento dei finanziamenti concessi ai sensi del fondo rotativo SIMEST di cui si è detto in precedenza.
  Si segnala inoltre che, in sede di conversione del decreto-legge 8 aprile 2020, n. 23, recante «Misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese, di poteri speciali nei settori strategici, nonché interventi in materia di salute e lavoro, di proroga di termini amministrativi e processuali» (decreto Liquidità), è stato garantito un rimborso per mancata partecipazione a fiere in forma di credito d'imposta, con particolare riferimento a quelle all'estero (articolo 12-
bis).
  Infine si ricorda che il decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137, cosiddetto «decreto Ristori 1», dedica al settore il suo articolo 6 «Misure urgenti di sostegno all'
export e al sistema delle fiere internazionali» e destina 400 milioni di euro per il sostegno al settore; e ha anche introdotto la possibilità, nel rispetto delle vigenti disposizioni in materia di aiuti di Stato, di concedere, sempre per il tramite di SIMEST, contributi a fondo perduto commisurati ai costi fissi sostenuti dal 1° marzo 2020 e non coperti da utili, oltre che ulteriori misure di sostegno.
  Infine, si vogliono ricordare le misure finanziarie urgenti di ristoro connesse all'emergenza epidemiologica da Sars-Cov-2 promosse dal Governo con i decreti-legge 9 novembre 2020, n. 149 (cosiddetto «decreto Ristori
bis») e 9 novembre 2020, n. 149 (cosiddetto «decreto Ristori ter»), che hanno interessato tutti i settori produttivi, ivi compresa la categoria del commercio ambulante.
  Come possibile soluzione alle criticità legate al settore, l'interrogante propone la creazione di un mercato temporaneo del cibo di strada. La soluzione proposta è potenzialmente condivisibile; si osserva però che la disciplina programmatoria del settore è rimessa alla competenza delle regioni, alle quali spetta l'onere di fornire ai comuni i criteri generali ai quali essi devono attenersi per: determinare le aree e il numero dei posteggi da destinare allo svolgimento dell'attività in parola; istituire, sopprimere o spostare i mercati che si svolgono quotidianamente o a cadenza diversa, ivi compresi quelli destinati a merceologie esclusive quali lo
street food; determinare le caratteristiche e le modalità di partecipazione alle fiere. Spetta quindi ai comuni il secondo livello di regolamentazione, poiché essi, sulla base delle disposizioni emanate dalle regioni, sono chiamati ad individuare l'ampiezza complessiva delle aree da destinare all'esercizio dell'attività o l'individuazione delle aree aventi valore archeologico, storico, artistico e ambientale per la cui salvaguardia il commercio su area pubblica è vietato o sottoposto a limitazioni, nonché eventuali divieti e limitazioni all'esercizio per motivi di viabilità, di carattere igienico-sanitario o per altri motivi di pubblico interesse.
  L'interrogante si sofferma anche sul tema degli oneri burocratici. Sul punto, si ricorda che la disciplina nazionale in materia è contenuta nel decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114, recante riforma della disciplina relativa al settore del commercio, specificamente nel suo Titolo X recante «Commercio al dettaglio su aree pubbliche». In particolare, l'articolo 28 precisa che il commercio sulle aree pubbliche è «soggetto ad apposita autorizzazione rilasciata a persone fisiche, a società di persone, a società di capitali regolarmente costituite o cooperative» (comma 2) e che può essere svolto:

   «a) su posteggi dati in concessione per dieci anni;

   b) su qualsiasi area purché in forma itinerante» (comma 1).

  Resta ferma, pertanto, la distinzione fra commercio tramite posteggio, esercitabile esclusivamente sulla porzione di area assegnata e con i limiti temporali stabiliti dall'autorità che l'ha concessa, e commercio itinerante, svolto su qualsiasi area pubblica e la cui modalità di effettuazione è caratterizzata appunto dal divieto di esercizio in forma stanziale.
  L'autorizzazione all'esercizio mediante l'utilizzo di un posteggio è rilasciata, in base alla normativa emanata dalla regione, dal comune sede di posteggio ed abilita anche all'esercizio in forma itinerante nell'ambito del territorio della regione, alla quale appartiene il comune che ha rilasciato il titolo, nei giorni nei quali il posteggio non è concesso. L'autorizzazione all'esercizio esclusivamente in forma itinerante è rilasciata, in base alla normativa emanata dalla regione, dal comune nel quale il richiedente intende avviare l'attività ed abilita anche alla vendita a domicilio del consumatore, nonché nei locali ove questi si trovi per motivi di lavoro, di studio, di cura o di intrattenimento o svago.
  Il rilascio delle autorizzazioni, quindi, è affidato al comune, mentre la regione è chiamata ad emanare gli indirizzi e la disciplina di dettaglio.
  Per far fronte al quadro emergenziale che ha costretto il sistema fieristico a riprogrammare quasi tutti gli eventi, il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha previsto, in seno al «Patto per l'
Export» recentemente firmato dal Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Luigi Di Maio, ulteriori strumenti promozionali finalizzati a sostenere la ripartenza del settore fieristico e del relativo indotto, quali:

   la creazione della piattaforma digitale «Fiera Smart» a disposizione di tutte le fiere, associazioni, consorzi e aziende per l'organizzazione di manifestazioni fieristiche, missioni e incontri virtuali;

   un programma straordinario di incoming alle manifestazioni fieristiche italiane;

   una campagna di comunicazione dedicata ai calendari fieristici italiani su tutti i principali mercati esteri, privilegiando canali di comunicazione on-line e supporti audiovisivi 3D;

   eventi promozionali di filiera in collaborazione con i principali organizzatori italiani di fiere specializzate;

   finanziamenti agevolati per la partecipazione ad eventi fieristici in Italia.

  Infine, l'«ICE-Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane» ha previsto un pacchetto di misure per gli eventi all'estero, con l'obiettivo di rafforzare il processo di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese (PMI). Esso prevede:

   servizi gratuiti di assistenza e consulenza per imprese sino a 100 dipendenti;

   rimborso forfettario delle spese già sostenute per la partecipazione a fiere, seminari, workshop realizzati dall'ICE-Agenzia a partire da febbraio 2020;

   partecipazione a titolo gratuito e fornitura di un modulo espositivo per tutte le manifestazioni organizzate dall'ICE-Agenzia che si svolgeranno nel periodo marzo 2020-marzo 2021.

  In conclusione, fermo restando le misure attuate dal Governo, alla luce della grande attenzione al settore fieristico e del commercio (ivi compreso quello ambulante), ci si rimette al dibattito parlamentare per la presentazione di ulteriori proposte anche tenuto conto delle valutazioni di natura finanziaria che verranno fornite dal competente Ministero dell'economia e delle finanze.
Il Viceministro dello sviluppo economico: Stefano Buffagni.