ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05744

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 343 del 20/05/2020
Firmatari
Primo firmatario: GIGLIO VIGNA ALESSANDRO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 20/05/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 20/05/2020
Stato iter:
28/09/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/09/2020
BONAFEDE ALFONSO MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/09/2020

CONCLUSO IL 28/09/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05744
presentato da
GIGLIO VIGNA Alessandro
testo di
Mercoledì 20 maggio 2020, seduta n. 343

   GIGLIO VIGNA. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   notizie di stampa riportano dell'ennesimo ritrovamento ad un detenuto di un micro telefono cellulare con scheda sim inserita. Lo hanno trovato gli agenti della polizia penitenziaria addosso ad un detenuto di 32 anni, che sta scontando la pena per omicidio nel carcere di Ivrea. La scoperta è avvenuta durante una perquisizione al primo piano della casa circondariale eporediese;

   da tempo il sindacato di polizia penitenziaria denuncia situazioni di violenza, aggressioni, offese, perpetrati ai danni del personale di polizia penitenziaria ed invece, solo grazie alla perspicacia professionale del personale in servizio, si è evitato che la casa circondariale di Ivrea divenisse un centro telefonico pubblico, chiaramente illecito;

   sempre e solo la polizia penitenziaria riesce a disimpegnare fino in fondo il proprio dovere con sacrificio e in precarietà di organico e di risorse continuando a mantenere integre le condizioni di sicurezza e di legalità interne alle carceri, andando ad individuare con perizia strumenti che possono minare la sicurezza della collettività esterna, quali appunto i telefoni cellulari;

   il jammer telefonico (disturbatore di frequenze) è uno strumento utilizzato per impedire ai telefoni cellulari di ricevere o trasmettere onde radio. Esistono anche jammer in grado di impedire il corretto funzionamento di sistemi Gps. Quando viene attivato, inibisce il funzionamento di questi dispositivi rendendoli completamente inefficaci;

   i jammer sono utilizzati principalmente in luoghi ove l'uso dei cellulari o di comandi a distanza su frequenza può rappresentare un immediato pericolo. Le leggi italiane e di molti Paesi europei ne consentono l'uso solo alle forze di polizia o esclusivamente per scopi militari –:

   se il Ministro sia a conoscenza della situazione e se non ritenga indifferibile dotare il carcere di Ivrea e tutti quelli che ne siano sprovvisti dei jammer, ovvero dei disturbatori di frequenza così da impedire ai detenuti di effettuare telefonate con le quali secondo l'interrogante sicuramente vi è un prosieguo dell'attività criminale.
(4-05744)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 28 settembre 2020
nell'allegato B della seduta n. 399
4-05744
presentata da
GIGLIO VIGNA Alessandro

  Risposta. — Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo in esame, nel quale l'interrogante ha formulato uno specifico quesito inerente alla necessità di dotare gli istituti penitenziari del Paese dei cosiddetti jammer, ovvero disturbatori di frequenza per l'inibizione di apparati telefonici non consentiti, si rappresenta quanto segue.
  Il ritrovamento di apparati di telefonia mobile è un fenomeno diffuso in molti istituti penitenziari del Paese; il progresso tecnologico ha infatti consentito la realizzazione di apparati di dimensioni sempre più piccole e dunque facilmente occultabili all'interno di cavità di diversa specie e natura.
  Proprio per contrastare l'introduzione di apparati di telefonia mobile all'interno degli istituti penitenziari del territorio nazionale, la direzione generale del personale e delle risorse del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ha acquisito, nel corso del precedente esercizio finanziario, le seguenti apparecchiature:

   200 rilevatori portatili di dispositivi elettronici a breve distanza (10-15 cm), di telefonia cellulare e dispositivi bluetooth, acquisiti e distribuiti presso tutti i provveditorati regionali; tali apparecchiature sono in grado di rilevare qualunque componente elettronico, anche circuiti stampati – tipo sim card telefoniche – oltre che metalli classici, cacciaviti o utensili di piccole dimensioni;

   65 rilevatori portatili di telefoni cellulari; tali apparecchiature rilevano telefonate o invio di messaggi in corso, ed in particolare trasmissioni nelle seguenti bande: GSM-3G-4G-LTE-BLUETOOTH e WI.FI. a distanze che variano in base alla tipologia della struttura (10-25 metri). Sono già stati acquisiti e distribuiti ai provveditorati regionali;

   40 Jammer (disturbatori elettronici), distribuiti nei provveditorati regionali e usati, di volta in volta, in base alle necessità, negli istituti penitenziari presenti nel territorio italiano. Lo jammer è uno strumento utilizzato per impedire ai telefoni cellulari di ricevere o trasmettere comunicazioni; tali apparecchiature sono utilizzate principalmente in luoghi ove l'uso dei cellulari o di comandi a distanza su frequenza possono rappresentare un immediato pericolo. Le leggi italiane e di molti paesi europei ne consentono l'uso solo alle Forze di polizia.

  È stata programmata una distribuzione di tali apparecchiature per ogni provveditorato regionale, il quale ha provveduto, a sua volta, in autonomia e sulla base delle esigenze che si sono prospettate, al relativo impiego sul campo.
  In particolare, al provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria per il Piemonte, la Liguria e la Valle d'Aosta sono stati assegnati i seguenti apparati:

   Inibitori (Jammer) di telefoni cellulari: 3;

   Rilevatori manuali di dispositivi elettronici: 20;

   Rilevatori radio di telefoni cellulari: 6.

  Al fine di analizzare la problematica in questione e di incrementare, sia dal punto di vista tecnologico che organizzativo, lo standard delle misure da adottare per una efficace prevenzione e neutralizzazione del fenomeno, presso il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria è stato inoltre istituito un apposito gruppo di lavoro, presieduto dal vice capo e composto da personale in servizio presso la direzione generale del personale e delle risorse, la direzione generale dei detenuti e del trattamento e la direzione generale della formazione.
Il Ministro della giustizia: Alfonso Bonafede.