ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05730

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 342 del 19/05/2020
Firmatari
Primo firmatario: RAMPELLI FABIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 19/05/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE delegato in data 19/05/2020
Stato iter:
02/10/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 02/10/2020
AZZOLINA LUCIA MINISTRO - (ISTRUZIONE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 02/10/2020

CONCLUSO IL 02/10/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05730
presentato da
RAMPELLI Fabio
testo di
Martedì 19 maggio 2020, seduta n. 342

   RAMPELLI. — Al Ministro dell'istruzione. — Per sapere – premesso che:

   desta sconcerto e preoccupazione la notizia che presso le scuole medie dell'istituto Ottaviano Bottini di Piglio la docente di musica, facendolo passare per didattica, abbia assegnato come compito la lettura ritmica-melodica ed esecuzione strumentale del brano «Bella Ciao»;

   in particolare, come riportato sulla piattaforma didattica dell'istituto scolastico e nella comunicazione elettronica inviata a ciascun alunno il 27 aprile 2020, l'insegnante di musica ha assegnato «da eseguire Bella Ciao simbolo della Liberazione che abbiamo festeggiato il 25 aprile», ignorando che, mentre tale data rappresenta oggettivamente la liberazione dell'Italia dalla dittatura e dall'occupazione nazista, l'inno partigiano è divisivo perché rappresenta – appunto – una parte politica ben definita, purtroppo protagonista anche di violenze efferate e ingiustificate, anche nei confronti di civili, preti, donne e bambini;

   è storicamente accertato infatti, secondo l'opinione dell'interrogante, che molteplici frange che cantavano l'inno partigiano «Bella Ciao» organizzavano la sottomissione dell'Italia all'Urss, sottraendola alla protezione americana e quindi proseguendo sulla strada della limitazione delle libertà fondamentali attraverso l'instaurazione di un regime comunista;

   la notizia è stata riportata sul profilo Facebook del Gruppo «Fratelli d'Italia Piglio», dove si legge «È inaccettabile far cantare “Bella ciao” a dei 13enni, dimenticando che i partigiani rossi, gli stessi che volevano vendere l'Italia all'Unione Sovietica sono anche i responsabili di eccidi, stupri ed esecuzioni sommarie. Sarebbe bello sapere, sempre che non vi sia faziosità storica e/o politica, che agli alunni sia assegnato anche un compito sui loro coetanei Giuseppina Ghersi, stuprata e uccisa da alcuni partigiani savonesi oppure di Rolando Rivi, torturato, seviziato e infine assassinato da una banda di partigiani comunisti sull'Appennino modenese»;

   l'accaduto ha assunto addirittura un risvolto giudiziario, posto che la docente interessata ha sporto denuncia per minacce ad avviso dell'interrogante inesistenti nel citato post di Facebook;

   a parere dell'interrogante, al di là degli aspetti giudiziari e della condivisione o meno del post del locale circolo di Fdi, nel merito dei quali non si intende intervenire e che avranno il loro iter, è inaccettabile che temi di natura chiaramente politica, surrettiziamente presentati come formativi, vengano inseriti nell'attività scolastica di ragazzi che le famiglie affidano alla scuola per ragioni didattiche e non certo per vederli sottoporre a un'attività propagandistica, a meno che non ci sia lo spazio per uno studio plurale e imparziale degli accadimenti –:

   se il Ministro interrogato non ritenga necessario adottare le iniziative di competenza per evitare la diffusione di una visione politicizzata della storia nelle scuole, evitando che sia altresì consentito un indottrinamento delle nuove generazioni;

   se non ritenga di dover dare indirizzi, per quanto di competenza, ai dirigenti scolastici per distinguere la festa della Liberazione dall'inno dei partigiani, ad avviso dell'interrogante divisivo ed evocatore di violenze storicamente accertate.
(4-05730)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 2 ottobre 2020
nell'allegato B della seduta n. 402
4-05730
presentata da
RAMPELLI Fabio

  Risposta. — In riferimento all'interrogazione parlamentare in esame, Le rappresento quanto segue.
  In data 3 maggio 2020 perveniva al Ministero, a mezzo posta certificata, una nota con la quale la dirigente scolastica dell'istituto comprensivo di Piglio, notiziava che in data 2 maggio la stessa aveva sporto querela contro ignoti per il reato di diffamazione a seguito della lettura di alcuni
post, apparsi su Facebook, nei quali veniva offesa l'immagine della scuola e di una docente di musica per aver assegnato ad una classe il compito di svolgere con uno strumento musicale (flauto dolce) la canzone «Bella Ciao»,
  La questione, quindi, essendo stata posta all'attenzione dell'autorità giudiziaria per la definizione delle responsabilità e per la qualificazione dei reati rimane, tuttora, in attesa delle determinazioni delle autorità invocate.
  Da quanto riferito, la canzone «Bella Ciao» ha sempre fatto parte del libro di testo adottato dalla scuola. In particolare, il brano in questione, assegnato con lo scopo di essere suonato con il flauto dai discenti, rientra nel novero dei canti popolari in trattazione nell'ambito della musica leggera e precisamente nel capitolo dedicato alle «canzoni del presente e del passato».
  Invero, il brano «Bella Ciao» è parte del patrimonio culturale italiano, noto a livello internazionale, tradotto e cantato in tutto il mondo. È un canto che diffonde valori del tutto universali di opposizione alle guerre ed agli estremismi.
  

La Ministra dell'istruzione: Lucia Azzolina.