ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05718

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 342 del 19/05/2020
Firmatari
Primo firmatario: VIETINA SIMONA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 19/05/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO PER LE PARI OPPORTUNITA' E LA FAMIGLIA
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 19/05/2020
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 19/05/2020
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I RAPPORTI CON IL PARLAMENTO delegato in data 12/10/2020
Stato iter:
12/10/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 12/10/2020
D'INCA' FEDERICO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (RAPPORTI CON IL PARLAMENTO)
Fasi iter:

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 12/10/2020

RISPOSTA PUBBLICATA IL 12/10/2020

CONCLUSO IL 12/10/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05718
presentato da
VIETINA Simona
testo di
Martedì 19 maggio 2020, seduta n. 342

   VIETINA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per le pari opportunità e la famiglia, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   il mondo della disabilità non può aspettare nel ricevere un aiuto concreto e immediato da parte delle istituzioni;

   migliaia di diversamente abili, giovani e giovanissimi, si trovano in una situazione di grande difficoltà ad affrontare la quotidianità legata all'epidemia in corso;

   chiusi i centri di riabilitazione e diurni i ragazzi disabili rischiano di perdere autonomia e i progressi raggiunti con grande fatica;

   l'isolamento di questo periodo legato all'emergenza sanitaria ha creato numerosi problemi nell'equilibrio psicologico ed un evidente peggioramento della loro precaria situazione fisica ed emotiva;

   le famiglie si sentono sole e abbandonate di fronte a figli diventati ingestibili;

   il 14 maggio 2020 si è consumata una tragedia nel Modenese, a Carpi, dove un uomo di 69 anni ha ucciso il proprio figlio disabile di 37, per poi togliersi la vita sostenendo di non «sopportare più di vedere il proprio figlio soffrire così»;

   è doveroso ricordare alle istituzioni che il mondo della disabilità deve essere sostenuto insieme e prima di quello delle abilità e che, insieme alla preoccupazione di riaprire ristoranti, parrucchieri e centri estetici, si deve lavorare su come e quando rimettere in moto le strutture idonee ad aiutare i disabili, riportandoli ad un livello di vita accettabile e dignitosa;

   è fondamentale, per evitare il consumarsi di altre tragedie come quella di Carpi, che le famiglie non si sentano abbandonate dalle istituzioni –:

   se e attraverso quali iniziative, e con quale tempistica, il Governo intenda adoperarsi per sostenere il mondo della disabilità in modo efficace, anche alla luce della tragedia richiamata in premessa.
(4-05718)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 12 ottobre 2020
nell'allegato B della seduta n. 406
4-05718
presentata da
VIETINA Simona

  Risposta. — La questione sollevata dall'interrogante concerne quali iniziative il Governo intenda assumere per sostenere il mondo della disabilità in modo efficace, in considerazione del fatto che la chiusura dei centri di riabilitazione e dei centri diurni possa determinare per i ragazzi con disabilità perdita dell'autonomia e dei progressi raggiunti con grande fatica.
  In proposito, si deve osservare che tra le misure di contenimento dell'epidemia, la sospensione dell'attività dei centri diurni e delle strutture semiresidenziali per persone con disabilità, comunque denominate, disposta con il decreto-legge 17 marzo 2020, n. 17, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, è stata necessaria al fine di prevenire efficacemente la trasmissione del contagio in queste strutture, dove risulta oggettivamente difficile rispettare il distanziamento sociale, in ragione proprio delle particolari condizioni delle persone che risiedono o frequentano tali centri.
  Il Governo, consapevole del disagio che sarebbe conseguito dal provvedimento di chiusura, ha peraltro autorizzato sia la parziale prosecuzione di alcuni servizi, condizionata al rispetto delle regole di sicurezza, sia la possibilità di erogare prestazioni assistenziali ed educative a carattere domiciliare, che sono stati in parte attivati, anche se con risultati solo parzialmente soddisfacenti.
  Il Governo, ben conscio che l'interruzione di alcune prestazioni assistenziali ha determinato conseguenze gravose sulle famiglie interessate, ha ritenuto necessario, nel bilanciamento di opposti interessi parimenti meritevoli di tutela, dare preminenza alla tutela della salute collettiva.
  Non appena il quadro epidemiologico generale ha permesso un allentamento delle misure di contenimento, il Governo ha tempestivamente disposto, con il decreto del Presidente del Consiglio del 26 aprile 2020, che a decorrere dalla data del 4 maggio 2020 le strutture a carattere socio-assistenziale, socio-educativo, poli funzionali e, socio- occupazionale, sanitario e socio-sanitario potessero riaprire sulla base di piani territoriali, adottati dalle Regioni, a condizione che fosse garantito il rispetto delle misure di contenimento del virus e di tutela della salute degli utenti e degli operatori, prevedendo altresì specifici protocolli. Tale disposizione è stata poi confermata dall'articolo 9 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri.
  Il Governo ha poi provveduto a rendere possibile la riorganizzazione delle attività delle predette strutture in funzione della sicurezza e del contenimento della diffusione del virus, prevedendo nel decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, all'articolo 104, comma 3, l'istituzione di un fondo con una dotazione pari a 40 milioni di euro, finalizzato all'erogazione di contributi per le maggiori spese che gli enti gestori di tali strutture devono affrontare.

Il Ministro per i rapporti con il Parlamento: Federico D'Incà.