ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05709

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 342 del 19/05/2020
Firmatari
Primo firmatario: DEIDDA SALVATORE
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 19/05/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO PER GLI AFFARI EUROPEI
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 19/05/2020
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 19/05/2020
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 21/05/2020
Stato iter:
28/09/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/09/2020
SCALFAROTTO IVAN SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/09/2020

CONCLUSO IL 28/09/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05709
presentato da
DEIDDA Salvatore
testo di
Martedì 19 maggio 2020, seduta n. 342

   DEIDDA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per gli affari europei, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   le conseguenze economiche della diffusione del Covid-19 non saranno limitate esclusivamente al periodo strettamente emergenziale, ma, per alcuni settori, e, in particolare, per quello turistico ricettivo, ricadranno sul medio e lungo periodo;

   i provvedimenti adottati dal Governo hanno previsto interventi assolutamente inadeguati per il sostegno del settore, in particolare avuto riguardo all'incidenza che lo stesso ha sull'economia nazionale, anche in considerazione del patrimonio artistico naturale presente nel territorio nazionale;

   recentemente, dalla stampa si è appreso che l'Unione europea starebbe elaborando un programma di uscita dal confinamento su base regionale, e non nazionale, che permetta di muoversi tra le zone meno colpite dal virus, soprattutto in vista delle prossime vacanze estive;

   in particolare, il predetto piano prevedrebbe l'istituzione di zone rosse e verdi nell'intera area Schengen, al fine di agevolare la mobilità tra quelle verdi, anche in ragione del fatto che i viaggi intracomunitari rappresentano l'80 per cento del turismo di Spagna, Italia, Grecia e Croazia;

   la mappatura in questione dovrebbe essere determinata sulla base di alcuni parametri, tra i quali, il numero di posti in terapia intensiva, l'indice di crescita R0 inferiore a 1 e, infine, l'esistenza di sistemi capillari di test e tracciamento;

   da una prima ipotesi circolata nelle ultime ore, la Sardegna sembrerebbe essere stata inclusa tra le zone rosse, nonostante abbia un indice di contagio assolutamente esiguo, inferiore allo 0,3, nonché numeri adeguati nei reparti di terapia intensiva;

   l'erronea inclusione della Sardegna tra le zone rosse, assolutamente in contrasto con i dati rilevati anche dall'Istituto superiore di sanità, determinerebbe un gravissimo danno all'isola, considerato che il turismo rappresenta uno degli elementi cardine del sistema economico regionale –:

   se il Governo sia a conoscenza dei fatti sopra esposti e quali iniziative intenda assumere al fine di garantire l'inclusione della Sardegna tra le zone verdi.
(4-05709)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 28 settembre 2020
nell'allegato B della seduta n. 399
4-05709
presentata da
DEIDDA Salvatore

  Risposta. — In premessa è bene precisare che l'ipotesi d'includere la Sardegna in una ipotetica «zona rossa» europea figura in uno studio di due ricercatori francesi, che hanno cercato di individuare un criterio utilizzabile in sede europea per riaprire le attività turistiche in sicurezza tramite un approccio a zone.
  Nel corso della pandemia che ha colpito anche l'Europa, l'attività del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale è sempre stata volta a evitare che le misure cautelative adottate dagli Stati membri dell'Unione europea fossero sproporzionate rispetto al rischio individuato o recassero pregiudizio all'integrità e al corretto funzionamento del mercato interno.
  In questa cornice, siamo intervenuti a tutti i livelli, sia in sede europea che sul piano bilaterale, e specialmente con i paesi confinanti, per assicurare che la circolazione delle persone e delle merci avvenisse nelle migliori condizioni possibili malgrado la crisi, tanto inedita quanto imprevista. Nella prima fase dell'emergenza abbiamo infatti garantito che ai lavoratori transfrontalieri e alle merci fosse consentito un passaggio rapido e sicuro tra Stati membri dell'Unione europea. Grazie all'incessante vigilanza del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e delle sue Sedi estere, abbiamo lavorato contro ogni tentativo di comportamento discriminatorio, o anche solo per neutralizzare le contromisure che, anche al di là della volontà di chi le ha adottate, potessero avere l'effetto di una «concorrenza sleale» di fatto.
  Grazie anche alla costante azione della Farnesina, la libera circolazione nell'area Schengen è stata di fatto ristabilita, e attualmente non sussistono restrizioni che pregiudichino i normali flussi turistici verso l'Italia provenienti dai Paesi membri dell'Unione europea e viceversa. Rimangono invece significative limitazioni agli ingressi provenienti dai Paesi extra Unione europea, adottate per imprescindibili ragioni di salute pubblica. Tali misure vengono periodicamente aggiornate in ragione dell'evolversi della diffusione del contagio in tali Paesi, in coordinamento con gli altri Stati membri dell'Unione europea.
  Per quanto riguarda la riapertura del settore turistico e della mobilità intra-Unione europea a giudizio del Governo italiano, il «pacchetto» di misure adottato dalla Commissione Europea il 13 maggio scorso fornisce nel complesso una importante guida in vista di un approccio coordinato e omogeneo alla ripresa dei servizi turistici e dei trasporti, così come richiesto dall'Italia e dagli altri Paesi «
like minded» nel documento congiunto presentato a inizio maggio alla commissione. Alcuni principi in esso richiamati sono poi confluiti nella strategia europea per la tutela e il rilancio del settore turistico, insistendo in particolare su: definizione di protocolli sanitari comuni per gli operatori del settore turistico; coordinamento delle date di riapertura delle strutture turistiche in particolare tra aree limitrofe; contrasto alle discriminazioni basate sulla cittadinanza per i turisti provenienti dall'area Schengen; messa a punto di misure volte a favorire la ripresa della mobilità intra-Unione europea e internazionale.
  Allo stesso tempo, il Governo italiano si è impegnato con successo in una pluralità di iniziative volte ad evitare tentativi di concludere intese tra piccoli gruppi di Paesi, sulla base di criteri e parametri
ad hoc, unicamente definiti tra le parti per creare «corridoi turistici sicuri» tra Stati membri percepiti come maggiormente al riparo dalla pandemia.
  I risultati ottenuti dall'Italia e dagli altri Stati europei nel contenimento della pandemia da COVID-19 hanno consentito di rimuovere le restrizioni interne all'Unione europea rispettando i principi di proporzionalità, coordinamento e non discriminazione, così come delineato dalla stessa Commissione europea nelle sue linee guida. Alla luce di questa tendenza positiva, dal 15 giugno gli Stati dell'Unione europea hanno cominciato a rimuovere ogni restrizione alle frontiere interne.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale: Ivan Scalfarotto.