ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05675

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 340 del 14/05/2020
Firmatari
Primo firmatario: MANTOVANI LUCREZIA MARIA BENEDETTA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 14/05/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GALANTINO DAVIDE FRATELLI D'ITALIA 14/05/2020
MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA 14/05/2020
DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA 14/05/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER GLI AFFARI EUROPEI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER GLI AFFARI EUROPEI delegato in data 14/05/2020
Stato iter:
02/10/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 02/10/2020
AMENDOLA VINCENZO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (AFFARI EUROPEI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 02/10/2020

CONCLUSO IL 02/10/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05675
presentato da
MANTOVANI Lucrezia Maria Benedetta
testo di
Giovedì 14 maggio 2020, seduta n. 340

   MANTOVANI, GALANTINO, MOLLICONE e DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Ministro per gli affari europei. — Per sapere – premesso che:

   l'impatto sull'economia del COVID-19 avviene – secondo le principali fonti istituzionali – attraverso: uno shock che incide sulle catene di approvvigionamento, sulla domanda da parte dei consumatori e sulla liquidità delle imprese;

   le stime sul prodotto interno lordo pubblicate il 5 maggio 2020 da S&P Ratings evidenziando, per il nostro Paese, un crollo del 9,9 per cento in un'Eurozona stimata in calo del 7,3 per cento mentre, per il 2021, si prevede un rimbalzo che nella zona euro sarebbe del 5,6 per cento con l'Italia al +6,4 per cento;

   il 19 marzo 2020 la Commissione europea ha adottato la comunicazione «Quando temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell'economia nell'attuale emergenza del COVID-19» che, tra l'altro, illustra le possibilità di cui gli Stati membri dispongono in base alle norme dell'Unione per garantire la liquidità e l'accesso ai finanziamenti per le imprese;

   il «Temporary Framework» non sostituisce, ma integra gli altri strumenti consentiti di intervento pubblico sulla base delle norme già vigenti sugli aiuti di Stato e si basa sul paragrafo 2, lettera b), e sul paragrafo 3, lettera b), dell'articolo 107 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea;

   il provvedimento del 19 marzo 2020 è stato potenziato il 3 aprile includendo, nel perimetro degli aiuti di Stato ammissibili, ulteriori e più ampie possibilità di sostegno pubblico, subendo un'ulteriore modifica in data 8 maggio 2020;

   in data 4 maggio 2020, la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager, in teleconferenza con la commissione mercato interno dell'Europarlamento ha affermato che: «la Commissione ha dato parere favorevole a richieste di aiuti di Stato e compensazione per danni derivanti dalla crisi da coronavirus per circa 1.900 miliardi di euro»;

   come riportato da diverse ed autorevoli testate nazionali e straniere, tra il 3 e il 5 maggio 2020 il 52 per cento delle risorse facenti parte degli aiuti di Stato autorizzati dall'Unione europea riferibili alla Germania, mentre Italia e Francia si fermano a una cifra vicina al 17 per cento del totale;

   tale condizione, come evidenziato anche dalla stessa commissaria Vestager, genera forti disparità all'interno del mercato europeo con una crescente polarizzazione degli squilibri tra Stati, un rischio già evidenziato nei giorni scorsi al Financial Times della stessa commissaria;

   se si lascia che Paesi con maggiori margini di bilancio come la Germania possano inondare di risorse pubbliche le loro imprese, ci si ritroverà preso un mercato europeo squilibrato tra coloro che hanno potuto investire senza limiti e coloro che dispongono di risorse minori –:

   quali iniziative intenda attuare il Governo affinché le istituzioni europee pongano limiti formali all'abnorme sproporzione tra gli aiuti di Stato erogati dai vari Stati membri che genera squilibri tali da cagionare alterazioni di mercato che pongono in particolar modo le aziende tedesche in una posizione di forza rispetto alla concorrenza.
(4-05675)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 2 ottobre 2020
nell'allegato B della seduta n. 402
4-05675
presentata da
MANTOVANI Lucrezia Maria Benedetta

  Risposta. — Nell'atto di sindacato ispettivo in esame ha richiesto di conoscere quali iniziative abbia intrapreso in ambito europeo il Governo per limitare i potenziali squilibri al mercato interno dovuti dall'adozione del «Temporary Framework» che starebbe favorendo quei Paesi con maggiore margine di bilancio.
  Il Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell'economia nell'attuale emergenza del Covid-19 adottato dalla Commissione europea, ha previsto la possibilità per tutti gli Stati membri una serie di misure finalizzate a garantire la liquidità alle imprese e a preservarne la continuità economica fortemente compromessa a causa dell'emergenza Covid.
  Il
Temporary Framework è stato poi emendato in data 3 aprile e 8 maggio 2020, individuando ulteriori tipologie di aiuto compatibili con il mercato interno e, da ultimo, in data 29 giugno 2020, al fine di chiarire e modificare le condizioni relative alle misure temporanee di aiuti Stato ritenute compatibili con il diritto dell'Unione ai sensi dell'articolo 107, paragrafo 3, lettere b) e c) del TFUE.
  Sebbene abbia allentato alcune più severe restrizioni della normativa sugli aiuti di Stato, il
Temporary Framework ha comunque posto limiti temporali e dimensionali agli aiuti che ciascuno Stato membro può concedere, richiedendo agli stessi grandi sforzi per aiutare le imprese danneggiate.
  In questo contesto mi preme evidenziare che, trattandosi di risorse economiche dei singoli Stati e non di risorse europee, la quantità di aiuti concessi dai singoli Stati alle imprese dipende da fattori che non attengono alle competenze dell'Unione europea ma a scelte interne dei singoli Stati.
  L'Italia, come noto, sulla scorta delle indicazioni fornite dall'Esecutivo europeo, ha adottato il decreto-legge n. 18 del 2020, il decreto-legge n. 23 del 2020 e il n. 34 del 2020, con i quali ha disposto una molteplicità di interventi di carattere finanziario volti a sostenere il tessuto imprenditoriale italiano particolarmente colpito dalla diffusione dell'emergenza Covid.
  L'adozione di tali provvedimenti ha consentito di approvare, con decisione della Commissione europea, 10 misure di aiuto a livello nazionale, 4 a livello regionale e un regime quadro di cui agli articoli da 53 a 64 dei citato decreto-legge n. 34 del 2020 per l'adozione delle misure di aiuto per l'emergenza da parte delle regioni, province, comuni, e camere di commercio.
  È evidente che l'Italia sta operando per fronteggiare l'emergenza Covid-19 nei limiti delle risorse finanziarie disponibili.
  In relazione al divario tra i vari Stati, la Commissione europea ha più volte rappresentato che al fine di evitare il rischio di una crisi economica asimmetrica che possa compromettere le logiche del mercato unico dell'Unione europea, provvederà ad intensificare l'attività di controllo degli aiuti di Stato.
  Le segnalo, infine che la Commissione, nell'intento di correggere le distorsioni generate dal ricorso massiccio agli aiuti di Stato consentito dal
Temporary Framework, ha previsto all'interno della proposta sul piano di ripresa «Next Generation EU» il «Solvency Support Instrument», un nuovo strumento che sarà operativo già a partire dal 2020 in grado di contribuire, attraverso uno stanziamento di circa 26 miliardi, alla mobilitazione di risorse private per fornire sostegno alle imprese dei settori di Paesi e regioni più colpiti.
  

Il Ministro per gli affari europei: Vincenzo Amendola.