ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05659

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 339 del 13/05/2020
Firmatari
Primo firmatario: SAVINO SANDRA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 13/05/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 13/05/2020
Stato iter:
15/10/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/10/2020
VARIATI ACHILLE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 15/10/2020

CONCLUSO IL 15/10/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05659
presentato da
SAVINO Sandra
testo di
Mercoledì 13 maggio 2020, seduta n. 339

   SANDRA SAVINO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   è ormai purtroppo ben nota la situazione emergenziale legata alla diffusione del COVID-19 e delle conseguenti limitazioni di alcuni diritti costituzionalmente rilevanti che i cittadini italiani stanno sopportando;

   in forza della superiore difesa del diritto alla salute ex articolo 32 della Costituzione, è in essere la limitazione della libertà di circolazione ex articolo 16 della Costituzione e della libertà d'iniziativa economica ex articolo 41 della Costituzione;

   stanno ormai riprendendo con preoccupante intensità gli ingressi dalla cosiddetta «rotta balcanica» con conseguente aggravamento del rischio di diffusione anche del COVID-19;

   per tutti i nostri concittadini è in vigore la sospensione del Trattato di Schengen ovvero di libera circolazione all'interno del territorio dell'Unione europea, mentre, paradossalmente, rimane di fatto immutata la possibilità di accesso di nuovi richiedenti asilo con tutto ciò che ne consegue in termini di pregiudizio della salute pubblica nel territorio di Trieste;

   tale situazione è inaccettabile, tenuto conto dei pesanti sacrifici che i nostri concittadini stanno sopportando anche alla luce delle prospettive per il proprio futuro lavorativo, se si pensa che, ad esempio, il commercio e il terziario si vedono procrastinata di oltre un mese la possibilità di apertura con protocolli costosi e ancora da definire;

   il Friuli Venezia Giulia è la regione del Nord Italia che sta registrando il più basso numero di contagi e, pertanto, va preservata con fermezza tale situazione;

   in forza della predetta emergenza è stata potenziata la presenza di militari sul territorio dell'originaria ex provincia di Trieste, al fine di controllare il rispetto delle prescrizioni volte al contrasto della diffusione del coronavirus –:

   quali iniziative il Governo sia intenzionato ad adottare affinché si provveda al blocco degli ingressi irregolari provenienti dalla rotta balcanica, tenuto conto della criticità assoluta che tale situazione sta generando in relazione alla possibile diffusione del coronavirus.
(4-05659)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 15 ottobre 2020
nell'allegato B della seduta n. 409
4-05659
presentata da
SAVINO Sandra

  Risposta. — La gestione del fenomeno migratorio durante l'emergenza epidemiologica si è rivelata particolarmente complessa, anche perché le consuete procedure sono state adeguate alle disposizioni vigenti, con particolare riguardo alle misure di sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario cui devono essere sottoposti gli stranieri che entrano nel territorio dello Stato.
  Con particolare riferimento agli ingressi illegali di cittadini stranieri provenienti dalla cosiddetta «rotta balcanica», va evidenziato che al fine di contrastare la pressione migratoria, ai sensi dell'articolo 22 del decreto-legge 2 marzo 2020, n. 9, è stato messo a disposizione del prefetto di Trieste un contingente di 125 militari delle forze armate, che si è aggiunto a quello già operante in provincia nell'ambito dell'operazione «Strade sicure», costituito da 46 militari.
  Inoltre, in sede di comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica si è provveduto a rimodulare l'impiego del contingente militare, già impegnato nei servizi di vigilanza al confine italo-sloveno, dislocandone un'aliquota pari al 50 per cento nelle aree periferiche di Trieste, a cintura dell'area urbana. A seguito di tale rimodulazione, non si sono più verificati significativi rintracci nel centro della città.
  Sempre in relazione agli ingressi irregolari sul territorio nazionale, a partire dal 4 maggio scorso, il questore di Trieste ha attivato un contingente interforze, con la collaborazione di carabinieri e guardia di finanza, destinato a intervenire nel caso in cui il rintraccio degli stranieri possa avere ripercussioni sull'ordine e la sicurezza pubblica.
  In tale contesto va anche rilevato come l'emergenza sanitaria in atto abbia comportato un'ulteriore adeguamento della prassi operativa, anche a tutela della salute del personale operativo e degli stessi cittadini stranieri. In particolare, prima delle operazioni di identificazione, i migranti rintracciati sono sottoposti a uno
screening sanitario volto ad accertare l'eventuale presenza di sintomi del COVID-19; solo in seguito a tale accertamento, si attivano le procedure amministrative previste dall'ordinamento.
  Al termine delle suddette operazioni, gli stranieri richiedenti la protezione internazionale sono affidati a una delle strutture appositamente individuate dalla prefettura di Trieste per trascorrere il periodo di isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria ai sensi delle vigenti disposizioni.
  Si soggiunge che da alcune settimane sono state accelerate le procedure di riammissione in Slovenia degli stranieri rintracciati lungo la fascia confinaria.
  L'attuale prassi operativa sta consentendo la riammissione di una rilevante percentuale di quanti hanno fatto ingresso irregolare in territorio nazionale, con esclusione dei minori stranieri non accompagnati e dei migranti che risultano positivi al sistema EURODAC e per i quali vengono avviati i percorsi previsti dalla normativa vigente.
  Si rappresenta, inoltre, che sono attualmente in corso contatti con le autorità di polizia slovene per valutare la possibilità di riattivare, quanto prima, i pattugliamenti misti lungo la fascia confinaria delle provincie di Trieste e di Gorizia, interrotti a far data dal 12 marzo scorso a causa dell'epidemia da COVID-19.
  In conclusione, si assicura che il Governo italiano sta lavorando con quello sloveno in un clima di piena collaborazione e che, in ogni caso, l'attenzione dei Ministero dell'interno resta costante ed elevata sulle questioni sollevate nell'interrogazione, al fine di garantire soluzioni più idonee e più efficaci per la gestione congiunta del fenomeno migratorio.

Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Achille Variati.