ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05610

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 338 del 12/05/2020
Firmatari
Primo firmatario: BELLUCCI MARIA TERESA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 12/05/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PRISCO EMANUELE FRATELLI D'ITALIA 12/05/2020
MASCHIO CIRO FRATELLI D'ITALIA 12/05/2020
VARCHI MARIA CAROLINA FRATELLI D'ITALIA 12/05/2020
MANTOVANI LUCREZIA MARIA BENEDETTA FRATELLI D'ITALIA 12/05/2020
FERRO WANDA FRATELLI D'ITALIA 12/05/2020
LUCASELLI YLENJA FRATELLI D'ITALIA 12/05/2020
CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA 12/05/2020
DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA 12/05/2020
BUCALO CARMELA FRATELLI D'ITALIA 12/05/2020
RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA 12/05/2020
GALANTINO DAVIDE FRATELLI D'ITALIA 12/05/2020
FRASSINETTI PAOLA FRATELLI D'ITALIA 12/05/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE
  • MINISTERO PER LE PARI OPPORTUNITA' E LA FAMIGLIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE delegato in data 12/05/2020
Stato iter:
02/10/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 02/10/2020
AZZOLINA LUCIA MINISTRO - (ISTRUZIONE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 02/10/2020

CONCLUSO IL 02/10/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05610
presentato da
BELLUCCI Maria Teresa
testo di
Martedì 12 maggio 2020, seduta n. 338

   BELLUCCI, PRISCO, MASCHIO, VARCHI, MANTOVANI, FERRO, LUCASELLI, CIABURRO, DELMASTRO DELLE VEDOVE, BUCALO, RAMPELLI, GALANTINO e FRASSINETTI. — Al Ministro dell'istruzione, al Ministro per le pari opportunità e la famiglia — Per sapere – premesso che:

   la sospensione dei servizi educativi e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, seppur condivisibile, è ricaduta pesantemente sulle famiglie, costrette a dover bilanciare l'esigenza di continuare a lavorare con la necessita di accudire i figli;

   nel corso dell'informativa urgente al Parlamento sulla ripresa delle attività economiche, il Presidente del Consiglio Conte ha ipotizzato una riapertura in via sperimentale di asili nido, scuole dell'infanzia, centri estivi e attività dedicate ai nostri bambini, ricordando come vada tutelato «il diritto al gioco e all'attività motoria dei minori», posto che la situazione di emergenza rischia, inoltre, di «amplificare (...) le disuguaglianze sociali», perché «per molti bambini il pasto nelle mense scolastiche (...) è il pasto più completo della giornata». Secondo il Presidente del Consiglio molti non hanno la possibilità di seguire la didattica a distanza e per alcuni le mura domestiche, che sono luogo di amore e di conforto, possono invece peggiorare situazioni a rischio;

   nonostante siano ancora molti i dubbi in merito alla ripresa dei servizi educativi e delle attività didattiche, tale ipotesi è stata confermata anche dalla Ministra Azzolina, che si dice pronta a dare il via a una sperimentazione all'interno degli spazi scolastici che coinvolga le realtà del terzo settore, annunciando di aver accelerato la spesa sull'edilizia scolastica: «a marzo sono stati stanziati 510 milioni di euro, altri 320 li abbiamo ripartiti fra le Regioni ad aprile, poi ci sono altri 855 milioni destinati a Province e Città Metropolitane. Stiamo facendo in modo che i cantieri possano andare veloci, ora che è prevista la loro ripartenza. Bisogna aprire le aule oggi chiuse, mettere le strutture in sicurezza»;

   la stessa Ministra per le pari opportunità e la famiglia, nel corso dell'incontro in videoconferenza con i presidenti dell'Anci e dell'Upi, si era assunta l'impegno di predisporre due protocolli da sottoporre al Presidente del Consiglio e al Comitato tecnico-scientifico, così che già dal 4 maggio 2020 si sarebbe potuto offrire alle famiglie un piano di attività educative per bambini e ragazzi e, al tempo stesso, sostenere i genitori che tornano al lavoro: il primo protocollo avrebbe dovuto permettere da maggio la possibilità di attività in spazi aperti e accessibili a piccoli gruppi contingentati; il documento successivo avrebbe dovuto, invece, prevedere indicazioni applicabili dal mese di giugno in riferimento all'attività di centri estivi, in collaborazione con il mondo sportivo, il terzo settore, gli enti locali;

   anche l'Autorità garante per l'infanzia ha suggerito di partire sin da maggio 2020 con esperienze pilota nei territori dove sono stati registrati pochi contagi rispetto alla popolazione, per poi avviare, non oltre settembre, la ripresa delle attività didattiche qualora il quadro epidemiologico lo consenta, perché «La didattica a distanza non può sostituire quella in presenza e potrebbe creare disparità nell'accesso all'istruzione»;

   nel frattempo, la «Fase 2» è iniziata, i genitori sono tornati a lavorare, ma dei protocolli non si è saputo più nulla, né sembrerebbe essere pronto un piano infanzia e, purtroppo, non è chiaro nemmeno cosa succederà con l'inizio del nuovo anno scolastico;

   non va meglio per quanto riguarda la riapertura dei parchi e giardini pubblici, con modalità di accesso lasciate alla discrezionalità di città e regioni e divieto di accesso alle aree attrezzate per il gioco dei bambini –:

   se il Governo stia lavorando a un piano per l'infanzia da far partire nell'immediato e per quali motivi i protocolli annunciati dalla Ministra per le pari opportunità e la famiglia Bonetti non siano stati avviati;

   se e come si intendano censire gli ulteriori spazi ipotizzati per la realizzazione delle attività dedicate ai minori;

   se non si ritenga opportuno partire già dal mese di maggio 2020 con esperienze pilota, almeno nelle regioni a basso numero di contagi.
(4-05610)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 2 ottobre 2020
nell'allegato B della seduta n. 402
4-05610
presentata da
BELLUCCI Maria Teresa

  Risposta. — L'emergenza sanitaria determinatasi nel nostro Paese ha reso necessaria la sospensione di tutte le attività educative e scolastiche in presenza, ridimensionando significativamente la possibilità di fare attività al di fuori del contesto familiare, sia per i bambini che per gli adolescenti.
  Condivido con Lei che l'esperienza del confinamento e le conseguenti restrizioni hanno inciso fortemente sullo stato di benessere dei bambini e degli adolescenti che è legato principalmente alla socialità fra pari, al gioco e all'educazione.
  Durante il
lockdown siamo rimasti vicini alle nostre bambine e ai nostri bambini e continueremo a farlo, anche e soprattutto in quelle situazioni di difficoltà e di svantaggio che rischiano di amplificare, ancora di più, i divari territoriali e sodali, già esistenti, che abbiamo il dovere di ridurre e combattere.
  Proprio perché consapevoli dell'importanza di restituire, in totale sicurezza, anche ai più piccoli il diritto al gioco e alla socialità, abbiamo lavorato insieme al Ministero della famiglia, ai comuni, alle province, alle regioni, alla Società italiana di pediatria e ovviamente al Comitato tecnico scientifico del Ministero della salute per garantire un primo ritorno alla normalità nel periodo estivo.
  A questo proposito, il Comitato tecnico scientifico ha dato parere positivo all'estensione delle linee guida per le attività estive destinate ai più piccoli.
  Partendo da tali premesse, il dipartimento per le politiche della famiglia ha definito le linee guida per la riapertura in sicurezza dei centri estivi destinati ai bambini e agli adolescenti, così come da Lei richiamate.
  Come ben sa, tale obiettivo è stato perseguito ricercando il giusto bilanciamento tra il diritto alla socialità e la necessità di garantire condizioni di tutela della loro salute, nonché di quella delle famiglie e del personale educativo ed ausiliario impegnato nello svolgimento delle diverse iniziative.
  Le ricordo, inoltre, che la messa a disposizione delle palestre e di altri spazi, a partire dagli spazi aperti degli istituti scolastici, come ricordano anche le suddette linee guida, l'utilizzo di sedi ospitanti i servizi educativi per l'infanzia e le scuole per realizzare i centri estivi – nel periodo in cui gli stessi servizi educativi e scuole prevedono una fase di chiusura – ha una tradizione molto forte e radicata in numerose realtà locali.
  Le sedi di servizi educativi e di scuole maggiormente utilizzate per questo scopo sono, naturalmente, quelle dotate di un generoso spazio esterno dedicato, anche in considerazione della necessità di garantire il prescritto distanziamento fisico.
  Le linee guida sopra richiamate prevedono anche criteri di priorità nell'accesso ai servizi erogati dai centri estivi per assicurare un maggiore sostegno alle famiglie con maggiori difficoltà nella conciliazione fra cura e lavoro e a quelle più fragili o con bambini disabili.
  Aggiungo che con il decreto «Rilancio» è stato incrementato di 150 milioni di euro, per l'anno 2020, il fondo per le politiche della famiglia, allo scopo di destinare una quota di risorse direttamente ai comuni per il potenziamento, anche in collaborazione con istituti privati, dei centri estivi diurni, dei servizi educativi territoriali e dei centri con funzione educativa e ricreativa, durante il periodo estivo, per i bambini di età compresa tra i 3 ed i 14 anni, nonché allo scopo di contrastare, con iniziative mirate, la povertà educativa.
  Abbiamo profuso, davvero, ogni sforzo sia per dare a bambini e famiglie una certezza sulla riapertura dei centri estivi, sia per fornire indicazioni alle strutture che offrono servizi educativi per i più piccoli, alle scuole dell'infanzia, ai territori, ma anche ai vari operatori e alle famiglie, per predisporre una ripresa delle attività in presenza e in sicurezza.
  Con il «Documento di indirizzo e orientamento per la ripresa delle attività in presenza dei servizi educativi e delle scuole dell'infanzia per la fascia 0-6», difatti, abbiamo aggiunto un tassello importante in vista della ripresa a settembre.
  Il citato documento è il risultato del lavoro coordinato dal Ministero dell'istruzione con gli altri Ministeri competenti, le regioni e l'associazione nazionale comuni italiani (ANCI) e tiene conto di quanto emerso dai tavoli di ascolto con le scuole statali e paritarie, i gestori, le associazioni e i sindacati e dal confronto con il Comitato tecnico scientifico, che ci è stato accanto con grande disponibilità nella definizione degli indirizzi.
  Il testo fornisce indicazioni organizzative specifiche per la fascia 0-6 affinché si possa garantire la ripresa e lo svolgimento in sicurezza dei servizi educativi e delle scuole dell'infanzia in presenza, assicurando sia i consueti tempi di erogazione, sia l'accesso allo stesso numero di bambini accolto secondo le normali capienze.
  Inoltre, il documento richiamato, pone particolare attenzione e cura alla realizzazione di attività inclusive e alle misure di sicurezza specifiche per favorire il pieno coinvolgimento di tutti i bambini. Si prevedono anche momenti di formazione/informazione specifica del personale.
  Ribadisco che abbiamo lavorato con tutti gli attori coinvolti per dare a bambini e famiglie una certezza sulle riaperture. Era un impegno che come Governo ci eravamo assunti e quanto riferito dimostra che siamo sulla buona strada.

La Ministra dell'istruzione: Lucia Azzolina.